ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Archivi per il mese di “marzo, 2014”

31 marzo 1944 – Poggio Bustone

Il comando della Gramsci, il 30 marzo, venne informato da una telefonata che alle porte di Antrodoco s’era formata una colonna di carri armati tedeschi. Il 31 marzo, un reparto esplorativo del maggiore Wilke spazzò via la guardia partigiana al Passo del Fuscello e aprì la strada alle forze della Wehrmacht. Nella notte del giorno seguente, una compagnia della Flak e un gruppo di miliziani repubblichini si presentò a Poggio Bustone. I nazifascisti catturarono gli uomini e li rinchiusero in un garage di via Roma. Due degli imprigionati venivano da Cantalice e non riuscirono a giustificare la loro presenza a Poggio; furono pertanto ritenuti partigiani e giustiziati immediatamente. Centosettanta poggiani vennero deportati nei campi di concentramento di Cinecittà e di Aprilia. A coloro che rimasero venne ordinato di abbandonare le case, perché l’abitato sarebbe stato bruciato per pareggiare i conti del 10 marzo. Le donne portarono via a spalle le cose più preziose e scesero a Borgo San Pietro, mentre le fiamme consumavano il paese.

31Marzo1944 – 7Aprile 1944 – Acquasanta (RI)

Il battaglione Brandenburg era una formazione operativa del controspionaggio militare (Abwehr) paragonabile alle unità di commandos alleati subordinata al comando supremo della Wehrmacht (OKW Abwehr II). Nelle sue file militarono anche numerosi soldati stranieri,francesi, spagnoli, tedeschi nati e vissuti all’estero, uomini con padronanza di lingue straniere da impiegare in azioni oltre le linee. Col progredire della guerra la loro attività si ridusse ad azioni antipartigiane e spesso il personale di lingua straniera fu impiegato nella raccolta di informazioni in abito civile o in „controbande“, travestito da partigiano. Il battaglione operò in collaborazione con forze di polizia e camice nere nelle province di Teramo, Ascoli e nel Lazio e più tardi in Toscana, in Romagna e in Valle d’Aosta. In particolare esso condusse una serie di dure operazioni di rastrellamento nell’Italia centrale e in quest‘area fu responsabile delle stragi di Montemonaco, Acquasanta e nell‘area di San Ginesio nelle Marche nel marzo 1944. Insieme ad unità di polizia effettuò una lunga serie di rastrellamenti tra il 29 marzo e il 1 maggio 1944 in provincia di Rieti, tra le quali il rastrellamento del Monte Tancia durante il quale numerosi civili furono vittime di un massacro, e nelle province di Macerata, Ascoli Piceno e Perugia.

ELENCO PRINCIPALI STRAGI NAZI-FASCISTE 1944 di Federico Uncini

 

Ringraziamo per questo lavoro lo storico Federico Uncini (hooks79@aliceposta.it) che ha ricostruito una cronologia di  eccidi  eseguiti dai nazifascisti nel periodo marzo 1944-dicembre 1944, con particolare riferimento al territorio Umbro-Marchigiano, dedicandosi soprattutto alla ricerca dei reparti responsabili degli eccidi avvenuti nel 1944 .

 

 La cronologia è molto complessa e vasta  e perciò richiede di un’ aggiornamento continuo.

 

Per questo chiediamo a tutti di aiutarci per completarla con contributi, documenti, segnalazioni.

 

CRONO STRAGI NAZI FASCISTE in Italia 1944 Rev 1

31 Marzo 1944 – Ranne Gragnano (Go)

Gorizia: Reparti della “Decima Mas” e un gruppo di SS sorprendono 23 ex militari italiani e disarmati, provenienti dal XIII Reggimento fanteria “Isonzo”, che si erano fermati per rifocillarsi. Solo 3 riescono a fuggire. L’unico ufficiale, un sottotenente, viene immediatamente impiccato con filo di ferro, I 22 soldati, uniti a 10 anziani del luogo, vengono trucidati a raffiche di mitra mentre, incolonnati, marciano verso la vicina Anhvo.

Il 29 Marzo 1944 – Piobbico, Valnerina

Il 29 marzo – Piobbico di Sarnano.

Duemila tra tedeschi della Alpenjager e fascisti del Battaglione M “IX Settembre”circondarono Sarnano per un rastrellamento del paese, per poi dirigersi anche nelle frazioni circostanti. A Piobbico arrivarono di notte, erano le 4.45 circa, quando gli abitanti furono svegliati di soprassalto con un breve fuoco di mitragliamenti e bombardamenti. In poco tempo i nazifascisti entrarono nelle case e radunarono gli abitanti minacciandoli di distruggere la piccola frazione e di ucciderli tutti se non avessero confessato dove si trovavano i ribelli. Nel corso dell’operazione la maggior parte del gruppo partigiano riuscì a sganciarsi, ma in quattro furono uccisi. Il comandante Filipponi si trovava nella soffitta della casa che lo ospitava e quando comprese che i nazifascisti non si sarebbero fatti alcuno scrupolo verso quelle persone, decise di presentarsi spontaneamente, lasciandosi catturare. Venne bastonato brutalmente e poi impiccato a un palo della corrente elettrica. La popolazione del villaggio fu salva, così come verrà risparmiata quella di Sarnano qualche ora dopo. La conclusione cui molti sono arrivati è che il sacrificio di Filipponi sia servito ad evitare un nuovo massacro.

 

29 marzo 1944, Valnerina.

Reparti tedeschi iniziarono un grande rastrellamento che investì tutta l’area occupata dalla brigata garibaldina ternana “Antonio Gramsci” (nelle quattro province di Perugia, Terni, Rieti ed Ascoli Piceno, fatti che verranno approfonditi di seguito) e si protrasse per una decina di giorni. La formazione garibaldina subì gravi perdite, caddero più di 50 partigiani. La furia di tedeschi e fascisti si abbatté anche sulla popolazione civile. Tre civili nel comune di Norcia, undici in quello di Cascia, quattro a Borgo Cerreto, cinque civili furono fucilati a Monteleone di Spoleto, otto in località Piermasotte nel comune di Vallo di Nera per un totale di 33 morti (secondo alcune testimonia il bilancio deve salire a 37) tutti agricoltori, più di cento i deportati.

28 Marzo 1944 – Ponte della Pietra, Marsciano, Monteriggioni

28 marzo 1944, Ponte della Pietra (PG).

Nel bosco della ex Villa Checcarelli a Ponte della Pietra, furono fucilati dai tedeschi otto giovani, renitenti alla leva, catturati per la maggior parte nei pressi di Costacciaro.

28 marzo 1944, Marsciano.

Presso il cimitero, dopo un processo farsa, furono fucilati barbaramente da un reparto della GNR tre giovani contadini appena ventenni, accusati di renitenza alla leva.

28 marzo1944, Eccidio di Montemaggio.

In località la Porcareccia, sul Montemaggio, nel Comune di Monteriggioni, provincia di Siena, furono fucilati dalla G.N.R. (Guardia Nazionale Repubblicana) 19 partigiani membri delle formazioni partigiane della Brigata Garibaldi che agiva tra le province di Siena, Pisa e Grosseto. I giovani erano fuggiti per sottrarsi alla leva e arruolarsi con le brigate partigiane nascoste nella zona. Furono trovati e dopo la loro resa con la promessa di aver salva la vita, fucilati.

28 marzo1944Moteriggioni (Si),

I repubblichini fucilano 19 partigiani appartenenti alla Brigata Garibaldi, attiva tra le province di Siena, Pisa e Grosseto. Erano tutti giovanissimi.

27 marzo 1944 – Alto Tevere e Rancana Scheggia (PG)

27 marzo 1944 – Rancana-Scheggia(PG)

Il 27 marzo 44 si effettuò un rastrellamento tedesco che interessò il triangolo del territorio compreso tra le strade Scheggia-Gubbio, Gubbio-Fossato e Fossato-Scheggia.L’operazione fu condotta dall’ Unità del reparto esplorativo 103° e del 4° battaglione genieri dove alla fine di marzo a nord di Perugia annientano una ‘banda partigiana’, uccidono 57 uomini e ne catturano 44. Si tratta in questo caso di una razzia a Gubbio del giorno 25 marzo 44’ e di una seconda operazione analoga del 27 marzo, in occasione delle quali, tra l’altro, in una masseria contadina, vengono catturati numerosi ebrei che vi si nascondevano. Il contadino, un altro uomo e la figlia di questi vengono passati per le armi.L’operazione del 27 marzo 44’ condotta della famigerate “SS”, già attiva nella zona di Rancana (frazione di Scheggia) – Troppola (vocabolo nel comune di Gubbio), portò all’uccisione di 9 persone. Lungo la strada che dal cimitero di Scheggia conduce a Rancana vennero uccisi: un ragazzo minorato psichico di nome Bugliosi che si era messo a correre alla vista della pattuglia;      Enrico Rosi, detto “Rigo de Balucchino”, a Col di mezzo;   un ragazzo, nipote di Rosi, nativo di Costacciaro;quattro maschi della famiglia Fiorucci (detti “del Picchio”) al vocabolo Bellavista: i fratelli Giulio e Romano e i figli di quest’ultimo, Ubaldo e Ugo; vennero fucilati perché in casa loro fu rinvenuta della polvere e della miccia che usavano per l’agricoltura.Verso Villamagna furono invece fucilati tre israeliti: Alberto e Pierluigi Guetta con il loro amico Piero Viterbo.

Mostra a Vico per Padre Pitocchi

Mostra Vico

26 marzo 1944 – Cascia (TR)

Un centinaio di militi germanici e fascisti entrarono nel paese, lo perquisirono e uccisero senza motivo due persone, una donna di 75 anni e un uomo di 50.

Convegno “LETTERATURA SULLA GUERRA E SULLA RESISTENZA

Segnaliamo un interessante Convegno: “LETTERATURA SULLA GUERRA E SULLA RESISTENZA . Memorie, diari, romanzi, epistolari editi e inediti (1939-1950)” , che si terrà martedì 25 e mercoledì 26 marzo 2014 presso il  Dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Perugia, Piazza Morlacchi, Sala delle Adunanze e Aula II.

Letteratura sulla guerra e sulla resistenza_25e26marzo2014

invito_Letteratura sulla guerra e sulla resistenza_25e26marzo2014

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