ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Archivi per il mese di “aprile, 2024”

L’arte in prigionia

Segnaliamo questo progetto promosso dall’Anei: “L’arte in prigionia”. Di seguito la locandina con tutti i dettagli.

Il 25 aprile 2024 a Trieste

L’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Trieste per il 25 aprile ha organizzato due iniziative: la deposizione di una corona d’alloro alla lapide in onore del martirio in Risiera di Paolo Reti, medaglia d’oro al valor militare, e una messa in onore del contributo dei partigiani cattolico-democratici alla Resistenza, e in particolare alla Liberazione di Trieste e della regione. La messa è stata celebrata alle ore 19,00 nella chiesa di Notre Dame de Sion. La cerimonia in onore di Paolo Reti si è tenuta alle 11,00 nell’atrio d’ingresso di Palazzo Diana di piazza San Giovanni. «Nell’omaggio a Paolo Reti, l’Anpc intende ricordare e accomunare tutti i cattolico-democratici che con il loro impegno e il loro sacrificio contribuirono a liberare Trieste, la regione, l’Italia intera dal giogo dell’oppressore».

In allegato gli articoli pubblicati su “Il Piccolo”:

Il 25 aprile 2024 a Bergamo

Una cerimonia partecipata e che ha richiamato in piazza e per le strade migliaia di bergamaschi.

Bergamo ricorda l’importanza della Resistenza come monito fondamentale in un periodo fatto di conflitti, soprattutto per quanto riguarda le vicissitudini in Ucraina e Medio Oriente. Tramite un corteo, nella mattinata di giovedì 25 aprile, la città ha voluto omaggiare tutti quei partigiani che hanno messo in gioco la propria vita nel segno di un senso patriottico, di unità nazionale e soprattutto per ottenere la pace.

Il percorso, partito da Piazzale Marconi, è passato per le vie principali del centro, tra cui via Pignolo, dove è stata omaggiata la lapide in memoria di Ferruccio dell’Orto, giovane membro del Fronte della Gioventù, prelevato, torturato e ucciso dai fascisti, i quali volevano sapere i nomi dei suoi compagni; morì senza parlare. Successivamente, in una Piazza Vittorio Veneto gremita, hanno preso luogo gli omaggi delle autorità e delle rappresentanze militari al ‘Monumento al Partigiano’ e alla ‘Torre dei Caduti’, con la deposizione di una corona d’alloro in memoria di tutte le Donne Partigiane. Tra le autorità presenti, in omaggio a questi veri e propri eroi nazionali, sono intervenuti il sindaco Giorgio Gori, il presidente provinciale Pasquale Gandolfi e l’ex ministro e parlamentare Pier Luigi Bersani.

“Vi confesso che non ho potuto fare a meno di chiedermi – sottolinea un emozionato Gori – quanti di noi sarebbero oggi disponibili a testimoniare con la stessa forza come fatto in quel periodo, a costo della vita, con amore per la patria e la libertà; la risposta che mi sono dato è: pochi, forse pochissimi. Difficile allora non vedere la nostra incoerenza; celebriamo l’eroismo di giovani che per combattere il fascismo non esitarono a prendere le armi, pagando spesso questa scelta con la vita, mentre ora rivendichiamo la libertà come risultato acquisito, escludendo ogni rischio personale per difenderla. Siamo tutti per la pace, ma senza il sacrificio degli antifascisti del tempo, i quali combatterono con le armi, non ci sarebbe nessun 25 aprile. Questo giorno è radice della nostra Costituzione e quindi, necessariamente, patrimonio di tutti come patria morale degli italiani”. A conclusione del suo intervento il sindaco di Bergamo ha voluto leggere il monologo di Antonio Scurati, in celebrazione alla giornata odierna, che è salito agli albori delle cronache per essere stato censurato nella trasmissione Rai nel quale doveva essere raccontato.

Le parole di Bersani: “La prima parola di questo 25 aprile è pace, fermate le guerre. Si affidi al negoziato quello che le armi non possono risolvere, se non a prezzo di nuovi bacini d’odio, terrorismi sanguinosi e altri conflitti. Ormai si parla sempre più anche di bambini inermi che perdono la vita o vedono morire, davanti a loro, parenti e amici; davanti a questa barbarie viene da chiedersi: cosa ce ne facciamo delle ragioni e dei torti, se perdiamo una soglia minima di umanità comune e condivisa? A chi negozia sia ben chiaro un concetto: se la pace è prima di tutto allora devi essere disposto a dare qualcosa in più di quello che dovresti, secondo le tue ragioni. A volte guardiamo in faccia agli orrori di una devastante Guerra Mondiale; non fermiamoci solo a dire ‘mai più’: non è vero, è solo consolatorio, infatti sta succedendo ancora. Lo scatenamento della volontà di potenza e odio può sempre arrivare. Non pensiamo mai che il progresso o la storia possano risolvere questo problema. Il compito della politica e della cultura è rendere l’uomo più umano, cioè più capace di vivere in armonia con gli altri; si deve partire da qui per spiegare alle nuove generazioni cosa sia il fascismo e la differenza chiara con la democrazia. Il fascismo è nato con idee e miti che possono risorgere e che vanno combattuti al loro nascere: il mito della fascinazione e della forza, fino a fare della violenza uno strumento di lotta politica, le differenze che diventano disuguaglianza e gerarchie. (…) La nostra Costituzione è antifascista in ogni suo articolo, contro le pratiche del fascismo, a cominciare dai principi di uguaglianza ed equilibrio nei poteri. Democrazia ed emancipazione sociale devono darsi la mano, per proseguire nel tempo. Se la democrazia non mantiene la promessa, perde senso nella vita dei cittadini. Molti ragazzi sono morti per la patria e sta a noi decidere se tutti coloro che si sono sacrificati l’hanno fatto per niente o per qualcosa”.

L’Anpc era presente con la sua delegazione.

Le parole di Marina Pighizzini: “Un bel XXV Aprile a Bergamo, molto partecipato! Le cerimonie commemorative sono incominciate mercoledì 24 Aprile al Cimitero di Bg. con la S.Messa celebrata al campo dei caduti della Libertà – deposizione di corona d’alloro alla tomba dei Partigiani. Peccato una pioggia scrosciante , e freddo, hanno abbreviato i discorsi  del Sacerdote e delle autorità ; comunque il clima era di fraternità, amicizia e condivisione di valori umanitari. Giovedì 24 le cerimonie sono cominciate in Città Alta ( parco delle Rimembranze) sulle lapidi che ricordano: i caduti per la Libertà, i caduti nei campi di concentramento e i caduti dell’esercito di liberazione italiano 1943/1945. 

In città bassa il corteo ha attraversato il centro città tra ali di folla festante. Omaggio : alla Torre dei caduti, al monumento al partigiano, alla targa delle donne partigiane che nel ’43 hanno sfidato il regime per portare alla Torre dei caduti i  fiori  in ricordo di un ‘eccidio di partigiani. Tanta gente (più del solito) ad ascoltare i discorsi degli oratori . Molto apprezzato l’intervento dell’on. Bersani. Presente sul palco anche il candidato sindaco per la destra , alle prossime elezioni (giugno) che ha ascoltato perchè dichiaratamente antifascista. Anche in provincia numerose manifestazione ( impossibile partecipare a tutte ) abbiamo scelto Torre Boldone che nonostante la giunta di destra ci ha invitato e ringraziato per l’adesione. Siamo rimasti contenti per la grossa affluenza che ci fa ben sperare e per l’invito in tutti i discorsi ad andare a votare”. 

 L’Anpc a Belforte di Borgovalditaro

Domenica 28 aprile 2024 alle ore 16,00 a Berlforte si è svolta l’inaugurazione del murale dedicato a don Guido Anelli il prete volante. Presente il Vicepresidente Nazionale Ferdinando Sandroni.

Il 25 aprile 2024 a Terni

Terni ha celebrato il 25 Aprile con un ricco programma di eventi. Il Consigliere Nazionale Alberto Liurni alle celebrazioni a Stroncone nella foto a sinistra con la bandiera Anpc.

Il 25 aprile a Parma

Come ogni anno Parma per il 25 aprile ha organizzato un ricco calendario di appuntamenti gratuiti per la giornata di oggi, 25 aprile.

Quest’anno per il 79° anniversario della Liberazione e Comune di Parma insieme alla Provincia di Parma e al Comitato per le celebrazioni del 25 aprile con la partecipazione di varie realtà istituzionali e culturali cittadine offrono un’occasione di festa, condivisione e incontro e la preziosa opportunità di riflettere sui temi e i valori dell’antifascismo da ricordare e trasmettere soprattutto alle nuove generazioni. Iniziative intitolate: “IL FUTURO PORTA LA STORIA”. Le storiche bandiere delle brigate partigiane, che attraversarono la città nel giorno della Liberazione, sfilano in corteo portate dai ragazzi delle scuole superiori di Parma.

Traversetolo celebra il 25 Aprile, con oratore ufficiale il Vicepresidente Nazionale Ferdinando Sandroni, con un programma di cerimonie e manifestazioni, organizzate o patrocinate dal Comune. Il modo, per l’Amministrazione, di ribadire la propria adesione forte ai valori di libertà, democrazia, giustizia, pace a cui si ispirarono gli uomini e le donne che fecero la Resistenza e che liberarono l’Italia dal fascismo, al cui coraggio e sacrificio verrà reso omaggio. A dare il via alla giornata sarà, giovedì 25 alle ore 8.45, la Staffetta della libertà, a cura del Traversetolo running club, che, seguendo due “percorsi della memoria”, uno da Bannone, l’altro da Paderna, arriverà alle 10.30 all’Istituto comprensivo in via San Martino, incontrerà gli studenti e le studentesse dell’i.c., tra cui quelli che partecipano al progetto del Mini rugby, e con loro raggiungerà alle 10.50 piazza Vittorio Veneto: qui, i tedofori del Traversetolo running club e alunni/e accenderanno il Tripode della pace. A seguire, dopo la deposizione della corona d’alloro, si terranno l’orazione ufficiale del sindaco Simone Dall’Orto, e quella di Ferdinando Sandroni, vicepresidente nazionale di ANPC a nome delle associazioni partigiane, quindi, la partenza del corteo per deporre le corone al monumento ai Marinai e alla cappella dei Caduti al cimitero. Saranno presenti le associazioni di Traversetolo con i rispettivi labari. La commemorazione è organizzata dal Comune in collaborazione con le sezioni di Traversetolo di A.N.P.I. – ALPI – APC e A.N.C.R., del Gruppo Alpini locale, con il Traversetolo running club e l’Istituto comprensivo. Alle 12.30, organizzato da ANPI al circolo Arci La Fontana di Bannone. si terrà il Pranzo della Liberazione. alle 15.30 alle 17 si svolgerà la Camminata del 25 Aprile organizzata da Traversetolo Running Club, circolo Arci La Rondine, Gruppo di Cammino.

Il 25 aprile a Bollate

“La va a ore”, diceva Mario Rebosio che con poche decine Partigiani della Brigata Garibaldi e della Brigata del Popolo organizzava la rivolta in quei giorni difficili. Tutti uniti dal comune spirito antifascista, comunisti, cattolici, azionisti e monarchici volevano solamente liberare il proprio Paese dal Nazifascismo e vivere democraticamente in Pace. I lanci degli alleati li avevano ben riforniti di armi e munizioni e anche molti militari, ai quali va riconosciuto il loro prezioso contributo, si erano uniti ai combattenti per la libertà, quella che oggi vogliamo celebrare e festeggiare. Lo Sterminio degli Ebrei nei campi di concentramento non era ancora del tutto noto ai più ma si sapeva del trattamento riservato loro dopo le leggi razziali. A quasi 80 anni da allora oggi si assiste all’ammassamento di truppe NATO al confine orientale e le navi della Marina Militare stazionano nel Medio Oriente; l’invasione dell’Ucraina, le azioni terroriste di Hamas il 7 ottobre, con 150 rapiti ancora nelle mani dei terroristi a cui sono seguite altrettanto devastanti esagerate e pericolose reazioni del governo israeliano che hanno provocato la morte di migliaia di innocenti, ci fanno ripiombare nella paura di un ritorno alla guerra in Europa e nel Mondo. L’Associazione dei Partigiani Cristiani auspica condivisione sui valori europei che per decenni hanno dato libertà e prosperità alla nostra Nazione ed all’Europa; chiede di indicare, alle prossime elezioni a cui si deve partecipare in massa, una leadership europea capace di riaffermare lo spirito del 25 aprile del 1945 che ha permesso in Italia ed in Europa prosperità e Pace per decenni. Purtroppo, recenti notizie di cronaca in merito alla corruzione politica spingono ancora alla disaffezione al voto da parte dei cittadini; si ricordi che le libere elezioni restano l’unica possibilità di cambiamento e rinnovamento di una classe dirigente che purtroppo a volte dimentica quanto cita l’articolo 54 della Costituzione: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”.

REMO MERATI

Remo Merati nasce il 19 Luglio 1919 all’Isola san Domenico di Bollate nelle vicinanze di Madonna in Campagna e la Vignetta. Ha lavorato al Comune di Milano dove aveva contatti con Enrico Mattei che era spesso presente; lui stesso poi gli consegnò la storica bandiera dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani che viene portata alle manifestazioni della Festa della Liberazione ogni 25 Aprile. Alla fine del ’44 insieme al gruppo milanese delle Brigate del Popolo collaborò con Enrico Mattei evaso grazie alla collaborazione del clero milanese, dal carcere di Como dov’era stato recluso dai Fascisti. Una delle più famose attività svolta dal gruppo delle Brigate del Popolo di Bollate è stata quella di sorveglianza del tristemente famoso treno che tutte le mattine trasportava all’Hotel Touring di Milano, gli ufficiali tedeschi. Merati, per molte mattine seguì il convoglio che trasportava all’Hotel Touring di Milano, gli ufficiali tedeschi. Annotava orari e rilevava la presenza costante del personale di comando tedesco. Riportava tutte queste informazioni ad un ufficiale inglese che stava da mesi rifugiato a Bollate. Un ricognitore che sorvolava la zona riceveva le informazioni trasmesse via radio dall’ufficiale. Lo stesso sistema veniva utilizzato per le comunicazioni riguardanti i lanci di rifornimenti ed armi da parte degli alleati. Le zone di aviolancio erano individuate su una mappa che rappresentava un documento segreto e di massima importanza per le formazioni partigiane cattoliche a cui erano destinate. Il tragico epilogo di quella storia fu il tristemente noto bombardamento della Vignetta il 30 gennaio 1945 a causa di una delazione di una spiata. Le riunioni clandestine del gruppo di Merati si svolgevano in un locale situato nel vecchio campanile della chiesa prepositurale S. Martino V. I giovani oratoriani che facevano parte del coro si ritrovavano per le prove di canto. Al termine delle quali si appartavano, in pochi con il prete dell’Oratorio. Altre azioni venivano compiute nei pressi di Musocco da dove partiva l’autostrada verso Nord. Anche il comandante della locale caserma dei Carabinieri ha avuto un ruolo strategico nell’accumulo delle munizioni dalla fabbrica Leon Beaux. In collegamento con le Brigate del Popolo cattoliche, il direttore Giovanni Merler, trentino e amico di Alcide de Gasperi, sabotava la produzione per fornire munizioni da distribuire ai patrioti armati. Armi e munizioni venivano nascoste sotto il palco del Teatro dell’Oratorio maschile S. Filippo Neri di Bollate. Lo si ritrova, Remo Merati, ai posti di blocco il 25 Aprile con i fratelli Genovese e in seguito, nel dopoguerra, a raccontare fatti e azioni di Resistenza che in quei 20 mesi liberarono Bollate dai Nazifascisti. Come il racconto del famoso convoglio con il denaro e “l’oro del Duce” che stava per essere trafugato in Valtellina, ma del quale non si sa più la fine che abbia fatto in quei giorni di violenze e confusione, quando fu fermato da un gruppo di Partigiani che presero parte all’azione. Nel maggio del 1955 riceve la Croce al Merito di Guerra, in seguito ad attività partigiana, dal Comando territoriale di Milano. Associazione Nazionale Partigiani Cristiani ANPC Bollate

Il 25 aprile 2024 a Milano

Anpc era presente a Milano in corteo e sul palco con la nostra Presidente Mariapia Garavaglia.

A San Donato, presente anche il nostro consigliere nazionale On. Luca Squeri, che nel pomeriggio ha sfilato con la Brigata Ebraica.

A Cassano d’Adda gli amici Anpc schierati con gli Alpini.

Una giornata densa di iniziative dappertutto, per ribadire che il 25 aprile è la festa di liberazione di tutti gli italiani,  anche di quanti hanno combattuto  contro i fratelli.

Onore ai nostri caduti che hanno dato la loro vita affinché oggi possiamo esprimere liberamente il nostro pensiero. 

Luisa Ghidini Comotti

ANPC Piacenza il 25 aprile 2024

Giovedì 25 aprile, ore 10- 12 corteo con partenza da P.le Genova, sosta sullo Stradone Farnese cerimonia istituzionale in Piazza Cavalli cerimonia Religiosa in ricordo dei Caduti nella Basilica di San Francesco.

Nella foto la delegazione Anpc Piacenza con prefetto, sindaca, Presidente della Provincia e Acli.

25 aprile 2024 al Forte Bravetta

Al Parco dei Martiri di Forte Bravetta con la Vicepresidente Silvia Costa per ricordare Don Giuseppe Morosini, fucilato 80 anni fa insieme a 67 resistenti civili e militari insieme al Sindaco di Ferentino (suo comune natale) Gianni Fiorletta, Gianfranco Noferi, Peppe Sangiorgi, Alberto Campitelli e Gioia Farnocchia assessore alla cultura del XII municipio. Presente anche il socio Anpc Tobia Morandi.

Il 25 aprile, dopo la grande manifestazione cittadina conclusasi a Porta San Paolo, si è tenuto l’incontro “I cattolici e la Resistenza: la figura di don Giuseppe Morosini” organizzato da Rete per Forte Bravetta in collaborazione con ANPC.

Martiri di Forte Bravetta furono 68 militari e partigiani, tutti appartenenti alla Resistenza Romana, fucilati dal Comando tedesco nel periodo dell’occupazione (10 settembre 1943– 4 giugno 1944) a Forte Bravetta,  una delle costruzioni fortificate che circondavano la città di Roma, uno dei luoghi simbolo della Resistenza con il Sacrario delle Fosse Ardeatine e il Museo della Liberazione a Via Tasso.

undefinedE’ stata ricordata la figura di don Giuseppe Morosini (1913-1944), presbitero, cappellano militare  e partigiano, Medaglia d’Oro al Valor Militare. Attivo nella resistenza nella banda partigiana  Monte Mario, che dipendeva dal Fronte Militare Clandestino comandato dal col. Giuseppe Cordero di Montezemolo. Tradito da un delatore, rinchiuso nel carcere di via Tasso, sede della Gestapo, fu sottoposto a interrogatori e torture, ma non parlò. Fu di costante conforto agli altri internati, era in cella con Epimenio Liberi, partigiano del Partito d’Azione, la cui moglie era in attesa del terzo figlio. Per lui don Morosini scrisse una Ninna nanna per soprano e pianoforte. Nonostante le pressioni della Santa Sede per liberarlo, fu fucilato a Forte Bravetta il 3 aprile 1944. All’ordine di aprire il fuoco, dieci componenti del plotone di esecuzione spararono in aria e don Morosini fu ucciso dall’ufficiale fascista che comandava il plotone con due colpi alla nuca.

Nel film di Roberto RosselliniRoma città aperta è narrata, in forma romanzata, la vicenda dell’uccisione di don Giuseppe Morosini, nella figura di don Pietro interpretato da Aldo Fabrizi, che nelle intenzioni del regista riassume le figure di don Morosini e di don Pietro Pappagallo, partigiano, Medaglia d’Oro al Valor Civile, martire della Chiesa, che fu l’unico prete cattolico martirizzato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.

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