ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Archivi per il mese di “Maggio, 2019”

Cerimonia 2 giugno 2019 Monte Lana e passo di Santa Franca.

DOMENICA 2 GIUGNO 2019 in occasione della Festa della Repubblica, a ricordo del martirio dei primi quattro partigiani vittime dei nazi-fascisti durante la Resistenza nella provincia di Piacenza: Rossetti Antonio – Carini Benvenuto – Carini Giuseppe di Gropparello e Silva Eugenio di Morfasso, trucidati barbaramente il 04.06.1944 ci sarà una cerimonia come da locandina.

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Alle ore 10,00 verrà fatta prima visita al cippo che si trova appena sopra la frazione in località Monte Lana (Bettola), con  Deposizione Corona d’alloro, successivamente alle ore 10,30 verrà celebrata la Santa Messa nel Santuario di Santa Franca (Morfasso) a cui faranno seguito, presentati da Silvia Parmigiani della sezione ANPI di Gropparello, gli interventi di Delio Guarnieri, che porterà i saluti di A.N.P.I. Provinciale e dall’Orazione Ufficiale tenuta da Marco Bergonzi di A.N.P.C. Provinciale.

26 Maggio!

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Atti del Convegno “La Resistenza 75 anni dopo” a Firenze

“A settantacinque anni di distanza dalla Lotta di Liberazione stanno emergendo nuove sfide per la democrazia di dimensioni planetarie”. Per questo l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani (ANPC) ha organizzato il convegno “La Resistenza settantacinque anni dopo tra storia e sfide globali”, tenutosi a Firenze il 9 Marzo 2019.

“Oggi più che mai si impone il dovere di una riflessione ‘nuova’, e la resistenza deve essere collocata al centro dello studio, del dibattito, della ricerca storica, come uno dei passaggi più alti della storia del nostro Paese”.

Il Presidente Giuseppe Matulli nella sua relazione ha precisato: “Lo stesso impegno civile e morale che mosse, allora, i partigiani – uniti nell’ideale di libertà e democrazia pur tra le varie culture di provenienza – ci impone di affrontare e discutere criticamente le principali derive che emergono oggi e che giungono a proporre il ritorno ai vecchi nazionalismi che fecero, del secolo scorso, il tempo delle due guerre mondiali”.

Il Convegno ha avuto un grande successo e rappresenta un punto di partenza e di riflessione comune per tutti coloro che condividono gli ideali di democrazia.

Pertanto pubblichiamo gli Atti del Convegno, scaricabili in formato pdf cliccando qui:Atti “Convegno ANPC” Firenze 2019_def

Ricordiamo altresì gli altri due articoli pubblicati sul Convegno:

https://anpcnazionale.com/2019/02/28/la-resistenza-75-anni-dopo-tra-storia-e-sfide-globali-convegno-firenze-9-marzo-2019/ ; https://anpcnazionale.com/2019/03/10/lanpc-a-firenze/

Galleria fotografica

 

Testimonianze sulla SHOAH a Cittaducale

A Cittaducale, Incontro con studiosi e storici degli studenti del IV e V Corso dell’Istituto Agrario, Testimonianze sulla SHOAH

Promosso dalla Prof. Maria Rosaria Ferraro nell’ambito del programma Cittadinanza e Costituzione, ha avuto luogo a Cittaducale all’Istituto Agrario un incontro sulle vittime dell’ultima guerra e sulla tragedia dei lager nazisti e lo sterminio degli Ebrei: la Shoah. L’incontro si è svolto con l’intervento degli studiosi di storia contemporanea, Antonio Cipolloni (autore di vari volumi dedicati al periodo della occupazione nazista tra il 1943/44); Roberto d’Angeli (autore  di un libro sul Campo Profughi di Farfa – già collaboratore della Fondazione Museo Storia della Shoah di Roma); Maria Rosaria Aguzzi (figlia di Attilio Aguzzi, prigioniero di guerra), deportato nei lager nazisti il 1 settembre 1943 dal fronte albanese, che ha portato documenti del padre e testimonianza dei racconti, era al fronte, a Tirana, quando fu deportato dai tedeschi. In Austria ed in Germania, Attilio Aguzzi, subì una cruenta terribile esperienza: a Dachau, per ben 2 volte, fu portato nelle camere a gas (che i tedeschi chiamavano “docce!”), si salvò per miracolo. Nel 1945 venne liberato dagli americani. Ad Attilio Aguzzi nel 2011 fu conferita la Medaglia d’onore concessa ai militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti.      All’incontro erano presenti gli alunni delle quarte e quinte superiori dell’Istituto che hanno seguito con molto interesse gli argomenti esposti dagli studiosi e la testimonianza di Maria Rosaria Aguzzi, ponendo loro anche alcune domande.

Grazie al nostro Consigliere Nazionale Antonio Cipolloni per il suo impegno costante anche nelle scuole.

L’euro e noi

 

Pubblichiamo l’interessante lavoro della Rete lombarda per un’Europa Unita. Scarica qui la versione pdf del volantino: L_euro_e_noi

XXXIV Congresso Nazionale Anmig

Nei giorni 11, 12 e 13 Maggio si è svolto il XXXIV Congresso Nazionale Anmig a Montesilvano. Per la nostra Associazione era presente il Consigliere Nazionale Aladino Lombardi.

Il Congresso ha riconfermato la Presidenza del Prof. Claudio Betti, a cui vanno le nostre più sincere congratulazioni ed i migliori auguri di buon lavoro.

Sintesi dell’intervento di Aladino Lombardi, Consigliere Nazionale ANPC, al XXXIV Congresso ANMIG, Montesilvano 11-13 Maggio 2019

Aladino Lombardi ha portato il saluto dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani e dell’ANFIM (Associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri – Fosse Ardeatine). Egli, per giunta figlio di Grande Invalido di guerra, commosso nel trovarsi a rappresentare due diverse Associazioni e nel ricordare la cara Presidente ANFIM Rosina Stame, recentemente scomparsa, si sente di ringraziare Gerardo Agostini per aver aperto l’ANMIG ai giovani della Fondazione. Una così articolata appartenenza non può fare di Aladino Lombardi che un fautore dei valori di unità e fratellanza. Egli, sensibile al messaggio di Papa Francesco, si augura che ci si allontani dall’indifferenza. Altresì ha ricordato il continuo e costante impegno del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quale strenuo difensore dei valori e degli ideali del nostro “vangelo laico”, la Costituzione nata dalla Resistenza. Le parole del Presidente Mattarella “Memoria, radici di un popolo” sono state il principio ispiratore di tutto il dibattito del Congresso. Lombardi ha ricordato anche il grande contributo delle donne alla Resistenza come anche quello dei religiosi (uno tra tutti Don Morosini che salvò tanti bimbi). Chiude il proprio indirizzo di saluto con uno sguardo alla nostra Costituzione, gioiello dal quale ha preso spunto la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. “Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa Costituzione!” disse Pietro Calamandrei.

17 MAGGIO 2019 – CATTOLICI NELLA RESISTENZA

Il Presidente Nazionale On. Giuseppe Matulli parteciperà il 17 Maggio all’importante Giornata di Studio intitolata “Cattolici nella Resistenza” il 17 Maggio all’Università di Modena e Reggio Emilia presso il Palazzo Dossetti.Ci congratuliamo per l’importante iniziativa. (http://www.istitutocervi.it/2019/05/02/17-maggio-2019-cattolici-nella-resistenza/).

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L’omaggio del Presidente della Repubblica ad Aldo Moro

Questa mattina il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in via Caetani per deporre una corona di fiori sul luogo di ritrovamento della Renault4 rossa al cui interno, nel portabagagli, giaceva il corpo di Aldo Moro, trucidato dai suoi carnefici in un luogo che ancora oggi risulta avvolto da un velo d’indeterminatezza.
Sono passati 41 anni dal rapimento e dall’uccisione dello statista.
Con la sua presenza, oggi in via Caetani, Il Presidente Sergio Mattarella sottolinea la necessità di non dimenticare quanto accaduto, affinché nulla debba ripetersi.

mattarella Moro

 

(https://www.quirinale.it/elementi/6348?fbclid=IwAR200gZapFg7nRGDVeNQ7LQfSvJ7YxeOjJex1ugjF_6SEH1Gd6ZiWmaoN2k)

L’eccidio di località Pastinovecchio – Vallemaio

Il 9 maggio 1944, a Vallemaio, località Pastinovecchio, le truppe tedesche perpetrarono uno dei più efferati eccidi di cui si abbia memoria in terra ciociara. Alcuni soldati della 44^ divisione di fanteria effettuarono un rastrellamento durante il quale catturarono il dott. Domenico Fargnoli, sospettato di essere in contatto con un gruppo di informatori degli Alleati. Senza indugio, il medico venne fucilato. I tedeschi si sbarazzarono del suo corpo gettandolo in un vicino pozzo. Il rastrellamento continuò nelle case vicine dove furono sequestrate una quindicina di persone, che furono chiuse in una stanza. Poi dall’esterno aprirono il fuoco colpendo indistintamente le povere vittime. Per maggior sicurezza al termine della esecuzione, fecero esplodere all’interno della stanza una bomba a mano. Oltre a Domenico Fargnoli, Mariantonia e Maria Teresa Castrichino, Maria Teresa Crispino, Gennaro, Giuseppe e Salvatore D’Alessandro, Emilio De Bellis, Arcangelo Fargnoli e Maria Carmina Fiorino.

Da notare che solo due giorni dopo l’eccidio di Vallemaio, iniziò l’offensiva alleata di primavera detta “Diadem”, che portò alla liberazione dell’intero territorio di Vallemaio.

Nel 1999, nella località di Pastinovecchio, venne eretto un monumento dinanzi al quale ogni anno si raccolgono in preghiera gli abitanti di Vallemaio. La cittadina, come altri paesi limitrofi, fu teatro di aspri scontri nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Il suo territorio è stato attraversato dalla linea Gustav e ha pagato uno dei più alti tributi in termini di vittime e danni. Il Comune è stato insignito della Medaglia d’Argento al Valor Civile. La motivazione recita tra l’altro: “Situato in posizione nevralgica, durante la battaglia di Cassino, il Comune subì l’urto violento dei combattimenti che portarono allo sfondamento del fronte tedesco. La popolazione, con indomito coraggio, patì numerose perdite ed ingenti danni nell’abitato, intraprendendo poi, con fierezza e grande spirito di sacrificio, la difficile opera di ricostruzione”.

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(Ulteriori notizie sull’eccidio possono essere ricercate nel volume di Tommaso Baris, Le Stragi naziste nella provincia di Frosinone tra storia e memoria, in G. Gribaudi, Terra Bruciata).

Articolo pubblicato nel Foglio Informativo n.5 – Aprile 2019 a cura dell’ANPC di Frosinone

Ricordare Moro è un dovere

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Quarantun anni fa in Via Caetani, come si è sempre scritto nelle cronache, vicino a Piazza del Gesù e Botteghe Oscure, fu fatto ritrovare dalle BR il corpo dell’On. Aldo Moro, dopo 45 giorni di prigionia. Un tempo lungo su cui si sono fatte indagini parlamentari, processi, scritto libri. Il 16 marzo del ’78 è uno spartiacque della storia democratica dell’Italia. Cosa rimane di quei giorni oggi? Si corre un rischio affermarlo, ma non rimane niente. Eppure è una lezione per l’attualità. Per ricordare il giorno della sua morte abbiamo scelto una fotografia diversa da quella che è l’iconografia da sempre: foto di Moro con lo sguardo velato di malinconia, la Renault rossa,  le stelle brigatiste. Abbiamo scelto un Moro sorridente, che legge il giornale su una panchina, con lo sfondo del mare. Una foto di solitudine, ma con un Moro sorridente, con lo sguardo fisso avanti. Il rischio che si corre nel ricordare le date è quello della musealizzazione degli eventi, delle persone, stanche liturgie. Ricordare il sacrificio di Moro è riprendere il suo pensiero, le sue intuizioni. In un momento come l’attuale, dove tutto sembra frantumarsi in una dilagante incapacità  di pensare, programmare, agire. Non solo in Italia, ma ovunque. Dalla panchina Moro sembra ammonirci e chiederci se il suo scarificio non sia stato invano.

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