ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Archivi per il mese di “ottobre, 2022”

Commemorazione Enrico Mattei a Monticelli d’Ongina (PC)

Anche in provincia di Piacenza si sono svolte cerimonie  a 60 anni dalla tragica scomparsa del presidente ENI, Enrico Mattei.

In particolare a Monticelli d’Ongina (Pc) lo scorso 29 ottobre si è tenuto un convegno indetto dalla sezione ANPC Piacenza in collaborazione con il Comune e l’Ente Mostre locale.

Alla manifestazione sono intervenuti, tra l’altro, il Sindaco di Monticelli d’Ongina, Gimmi Distante, il sindaco di Castelvetro piacentino, Luca Quintavalla, e la presidente del Consiglio Comunale di Piacenza, Paola Gazzolo, accompagnata dal consigliere comunale, e nostro associato, Salvatore Scafuto.

Nel corso del convegno Mario Spezia, presidente provinciale ANPC, ha rimarcato, tra l’altro le doti personali dell’uomo Mattei: cattolico, partigiano combattente per la democrazia e la libertà, uomo di valori e di ideali dotato di grandi doti manageriali che con Visione, Coraggio e Passione, poste esclusivamente al servizio della comunità nazionale, ha svolto un ruolo determinante per il riscatto e la crescita sociale ed economica della Repubblica Italiana.

Il convegno, come già altre volte in passato, si è tenuto a Monticelli d’Ongina in quanto li risiedeva, e aveva contribuito alla costituzione, all’interno della locale Rocca Pallavicino-Casali, di un museo ricco di memorie della prima parte della storia dell’AGIP,  un importante funzionario dell’AGIP del primo dopoguerra, Felice Fortunato Ziliani detto “Nato”, classe 1922 deceduto nel 2008, cattolico, comandante partigiano combattente nella Resistenza, nome di battaglia “Griso”, poi direttore dal 1954 dello stabilimento di imbottigliamento del gas liquido di Fiorenzuola d’Arda (Pc) (uno dei primi grandi stabilimenti del Nord Italia), ed in seguito anche presidente provinciale ANPC, associazione per la quale ha poi anche ricoperto l’incarico di segretario nazionale.

Nato Ziliani, conosceva personalmente Enrico Mattei come si può vedere dalla fotografia allegata in cui Ziliani, è il giovanotto con la barbetta che sta parlando al microfono con alla sua sinistra Alcide De Gasperi e Mattei, introduce  il 4 giugno 1952 la manifestazione dell’inaugurazione dell’impianto di degasolinaggio di Cortemaggiore; Comune nella bassa piacentina in cui nel 1948 venne scoperto il pozzo petrolifero che permise a Mattei di proseguire la costruzione dell’AGIP in un primo tempo affidatagli per essere posta in liquidazione.

Ricordo che in seguito, e proprio a ricordo dell’importanza anche simbolica per i destini dell’AGIP, la prima benzina italiana prese il nome di SUPERCORTEMAGGIORE.

Allegate alcune fotografie e articoli del convegno.

Mario Spezia, Presidente Sezione Piacenza e Consigliere Nazionale

Dichiarazione della Presidente Nazionale sulle Feste Nazionali

Dichiarazione della Presidente Anpc Mariapia Garavaglia sulle Feste Nazionali: “Sono sicura che chi rappresenta le istituzioni debba onorare tutte le feste nazionali ma credo – spero – che col presidente La Russa siano la maggior parte dei politici e dei cittadini che sanno quanto la Resistenza cattolica abbia apportato credibilità a tutto il movimento insurrezionale. Che il 25 aprile sia stato attribuito principalmente alla sinistra è un errore storico ampliato per anni dai media e colpa di una discrezione democratica dei partiti non di sinistra. Il dibattito avviato mi auguro faccia riscoprire la ricchezza di fonti che dimostrano essere stata la Resistenza  di popolo che ha fondato la Carta che unisce tutti gli Italiani”.

28 ottobre 1922-2022: 100 anni fa la Marcia su Roma

La dichiarazione della Presidente Nazionale Mariapia Garavaglia: “La Marcia su Roma non riscuote oggi, nella ricorrenza del centenario,  molta attenzione fra la attuale classe dirigente del Paese che sta usufruendo di quel sistema democratico difeso dagli antifascisti che con Matteotti hanno subito le violenze squadriste. Mattei ieri e Matteotti oggi ci esortano ad avere schiena diritta e idee chiare sul sistema democratico da difendere sempre”.

Maratona Mattei per sempre. Il 27 ottobre a Roma

Si è tenuto a Palazzo Valentini il primo dei tre incontri della “Maratona Mattei per sempre”, in occasione del sessantesimo anniversario della morte di Enrico Mattei. Seguiranno gli appuntamenti a Rieti il 1° dicembre e a San Donato Milanese il 4 dicembre. Al tavolo dei relatori: la Presidente Nazionale ANPC Mariapia Garavaglia, il Consigliere di Città Metropolitana Roma Capitale Mariano Angelucci (al quale vanno i ringraziamenti per l’ospitalità nella sede prestigiosa di Palazzo Valentini), Mario Rencricca, Presidente Nazionale Associazione Pionieri Veterani ENI e Aldo Ferrara, autore del libro “Enrico Mattei il Visionario”, che ha tenuto la lectio magistralis.

Alla chiusura del Convegno un meraviglioso concerto nella corte di palazzo Valentini, eseguito dal coro “Virgo Fidelis” del comando generale dei carabinieri, accompagnato dall’orchestra da camera “Ars Ludi” dell’International Music Institute. Nell’orario esatto della morte di Mattei, alle 18:57 si è rispettato un minuto di silenzio e di raccoglimento. Il concerto è terminato con l’Inno d’Italia.

Tantissime le personalità presenti. Per citarne alcune: il Vicario Generale dell’Ordinariato Militare Monsignor Siddi Sergio, Don Cesare Faiazza Segretario Generale Opera Don Minozzi e Cappellano dell’Anpc, l’On. Flavia Nardelli, l’On. Bruno Tabacci, il Presidente Nazionale delle Acli Emiliano Manfredonia, una folta rappresentanza dell’APVE, per la Fondazione Ozanam Viviana Nunziato, Domenico Rapone per l’Eni, il Prof. Ezio Mesini dell’Università di Bologna, per l’Anpi e per la CVL Carla Argenton, figlia di Mario Argenton, che ha letto il ricordo di Mattei scritto da suo padre il giorno dopo la morte di Mattei che pubblichiamo qui di seguito:

Per l’Anpc erano presenti: La Vicepresidente Cristina Olini, il Segretario Nazionale Pino Strinati, i Consiglieri Nazionali Aladino Lombardi e Marina Pighizzini, il Presidente della Sezione di Reggio Emilia Giuseppe Pagani, Ciccaglioni Carlo del direttivo della Sezione ANPC di Rieti, Tobia Morandi, Pierapolo Barbieri, Caterina Iapoce, Rosaria Ricozzi e Teresa Montaruli dell’Anpc di Roma.

A breve pubblicheremo il video dell’evento.

L’evento è stato registrato anche da Radio Radicale che ringraziamo: https://www.radioradicale.it/scheda/681666/maratona-mattei-per-sempre

Rassegna stampa

L’evento è stato riportato su Il Messaggero, La Repubblica e il Corriere della Sera e da tanti giornali online. Ne riportiamo alcuni:

https://www.msn.com/it-it/money/notizie/enrico-mattei-60-anni-fa-moriva-in-un-incidente-aereo-ancora-misterioso-il-fondatore-eni-%E2%80%93-accadde-oggi-27-ottobre/ar-AA13qec1https://www.lagone.it/2022/10/28/maratona-mattei-per-sempre-la-prima-uscita/

https://www.firstonline.info/enrico-mattei-60-anni-fa-moriva-in-un-incidente-aereo-ancora-misterioso-il-fondatore-eni-

Intitolazione scuola primaria a Tina Anselmi

Si è tenuta, lo scorso 21 ottobre a Gragnano Trebbiense, Comune in provincia di Piacenza, l’intitolazione della ristrutturata scuola primaria a Tina Anselmi,  nel convegno a ricordo della figura della partigiana cattolica, primo ministro donna della nostra Repubblica, coordinato dal direttore del quotidiano locale Libertà, sono intervenute Rosy Bindi (in video conferenza) e la nostra presidente Maria Pia Garavaglia, entrambe, come Rosy Bindi, già titolari del Ministero della Sanità.

A seguire:

– Video dell’incontro

articolo di Libertà del 22.10

Sunto dell’evento apparso sui media locali: Piacenzasera e IL Piacenza:

“Abbiamo bisogno del coraggio di Tina Anselmi, esempio per i nostri ragazzi e tutti noi”

A Gragnano la scuola elementare intitolata a Tina Alselmi

https://www.ilpiacenza.it/attualita/a-gragnano-la-scuola-elementare-intitolata-a-tina-alselmi.html

Allego alcune foto

Maratona di lettura alla Casa della Memoria e della Storia nel centenario della Marcia su Roma

Comunicato stampa

Giovedì 27 ottobre, dalle 10.00 alle 20.00, la Casa della Memoria e della Storia ospita una maratona di lettura di brani tratti da M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega 2019, romanzo storico che ricostruisce la nascita del Fascismo tra il 1919 e il ’24. L’evento è organizzato in occasione del centenario della Marcia su Roma fascista del 1922 dalle associazioni residenti della Casa – Associazione nazionale ex deportati, Associazione nazionale ex internati, Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, Associazione nazionale partigiani d’Italia, Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti, Circolo Gianni Bosio, Federazione italiana associazioni partigiane, Istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla resistenza – insieme all’Istituzione Biblioteche di Roma Capitale cui appartiene la Casa della Memoria e della Storia, con l’intento di rinnovare l’impegno per la memoria attiva e la verità storica.  

Inaugura la maratona, con la lettura dell’incipit del romanzo, Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale, al quale faranno seguito, avvicendandosi lungo tutto l’arco della giornata, cittadini, studenti, attori, giornalisti, rappresentanti politici ed esponenti della cultura.

L’iniziativa si concluderà alle 20.00 e sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagine Facebook della Casa della Memoria e della Storia

https://www.facebook.com/bibliotecacasadellamemoria

Cerimonia in ricordo dei “piccoli martiri di Gorla”

Cerimonia in ricordo dei "piccoli Martiri di Gorla", quartiere di Milano dove una bomba ha colpito la scuola elementare Francesco Crispi causando la morte di 180 scolari con tredici maestre e la direttrice. 
Per l'Anpc era presente Carla Bianchi Iacono.

STOP FASCISM: l’Europa Unita come risposta al fascismo e ai nazionalismi

Giornata della cittadinanza europea – 28 ottobre 2022

Aquile Randagie – credere disobbedire resistere. Una intervista di Silvio Mengotto ad Alex Cendron

Pubblichiamo l’intervista che Silvio Mengotto ha fatto all’attore, Alex Cendron che a fine settembre tenne lo spettacolo sulle Aquile Randagie a Milano, nel quartiere Gorla.

Aquile Randagiecredere disobbedire resistere

Il solstizio d’inverno è la notte più buia e lunga dell’anno, un lungo tramonto dove pare che il buio abbia vinto per sempre. Una antica leggenda narra che fu proprio in questa notte che il santo cavaliere sconfisse il drago, ed è in una notte come questa che è ambientata la storia narrata in Aquile Randagie – credere disobbedire resistere –, una storia vera, scritta e interpretata in un magistrale monologo dall’attore Alex Cendron. Lo spettacolo sta registrando un vasto successo popolare nei teatri e negli oratori d’Italia. Ne parliamo con l’autore e attore Alex Cendron.

Alex Cendron, ex capo scout, oggi è attore a tempo pieno. La passione giovanile per il teatro si è trasformata in professione. “Mi piace farlo – dice Alex Cendron – senza confini di mezzo, dal teatro al cinema, passando per la televisione. Ho una vita un po’ bohemienne, monacale, un po’ da illuso, ma sono tendenzialmente felice”.

Raggiunta l’autonomia ha iniziato a collaborare con diversi teatri stabili. Ha interpretato testi di P.P. Pasolini, Giovanni Testori e Cechov. Recitato con Lucrezia Lante della Rovere e duellato nella Locandiera con Amanda Sandrelli. Candidato finalista, come miglior attore e protagonista, nel 2019 al Premio Maschera del Teatro italiano per l’interpretazione di don Lorenzo Milani.

Nel suo curriculum professionale troviamo la collaborazione per la produzione televisiva RAI e una manciata di film dove ha recitato con Claudio Bisio, Diego Abatantuono, Enrico Brignano, Neri Marcorè, Alessandro Gasman e Ambra Angiolini. In passato ha spesso pagato l’affitto lavorando in spot pubblicitari. “Sono stato capo scout – continua Cendron – da qui la connessione con le Aquile Randagie. Da molti anni studio drammaturgia. Prima della pandemia ho iniziato a scrivere Credere disobbedire resistere, il primo progetto importante. Qualche anno fa ho affrontato uno degli spettacoli più belli della mia vita nel ruolo di don Milani in occasione del cinquantenario della sua morte.  Sicuramente lo spettacolo mi ha aiutato ad entrare nell’ottica e prendere il toro per le corna e scrivere, portare in scena Aquile Randagie

D. Come nello scoutismo anche don Milani lavorava sui ragazzi. Non lo trova interessante questa comunanza?  “Certo. Ci sono similitudini interessanti. Anche con Baden, sacerdote e protagonista delle Aquile Randagie ci sono similitudini che troviamo anche nella forma di rapporto con i giovani di fede. Una similitudine anche tra i personaggi carismatici ma anche burberi. Don Milani era molto simpatico ma parecchio burbero, spigoloso, come lo era Baden”

D. Come è nato lo spettacolo di una storia vera e sconosciuta?   “Ho conosciuto questa storia attraverso un libro uscito in ambito scout sulle Aquile Randagie, mi affascinò moltissimo tanto che decisi di fare il secondo tempo di formazione – chi fa il capo scout deve fare due tappe formative – a Colico, località che sapevo essere collegata alla storia delle Aquile Randagie. In quella settimana formativa ho conosciuto la loro storia. Sono stato in val Codera, altro luogo importante per le Aquile Randagie. All’epoca ero ancora studente in accademia come attore. Una delle mie fascinazioni attoriali era il monologo Vajont di Paolini. Quando conobbi la storia delle Aquile Randagie pensai che quella storia potesse diventare il mio Vajont. Una storia da raccontare perché fa parte anche della mia storia scout”

D. Come riuscì a raccogliere la documentazione storica? “All’epoca covavo questo desiderio raccogliendo informazioni, libri, tutto ciò che poteva essermi utile. L’incontro e l’amicizia con Federica Frattini fu decisivo. Federica, donna scout, all’epoca era bibliotecaria e presidente dell’ente Baden di Milano che conosceva la storia e il fratello di Baden. Ho cercato anche l’appoggio di chi la storia ne aveva le fonti di prima mano. Una storia lunga 17 anni, inizia nel 1928 e termina nel 1945. Il parto del monologo è stato lungo e laborioso. Un anno prima del Covid ho iniziato la stesura. Facendo spesso le tourne’ teatrali, non potevo portarmi i libri e la documentazione necessaria. Ho rimediato comprandomi uno scanner che mi ha permesso di avere, in pochissimo spazio, tutti i libri e la documentazione necessaria. Durante il lungo lockdown, chiuso in camera mia a Milano ho scritto il testo. Ho debuttato a Milano nel dicembre 2021”.

D. Lo spettacolo registra una vasta popolarità in tutta Italia. Viene richiesto anche nelle scuole e negli oratori. Qual è la reazione del pubblico che ha riscontrato?  “Molto positiva e ne sono felicissimo. Lo è in qualsiasi ambito, sia in quello teatrale, sia nel debutto della Cooperativa Teatro dove in platea c’erano molti scout, sino all’ambito scout puro, piuttosto che in un ambito cattolico o ANPI. Questo mi da piacere, sia come attore, sia come autore. Sin dall’inizio ho pensato di scrivere uno spettacolo che potesse essere multistrato, ma principalmente fruibile da tutti, compresi quelli che nulla sanno di scoutismo, di questa storia, anzi c’è maggior attrattiva. Le persone che mi dicono di non amare molto gli scout, dopo lo spettacolo si ricredono, cosa che mi fa ulteriormente piacere”

D. I colleghi che ne pensano dello spettacolo?  “In ambito teatrale, essendo un mondo piuttosto lontano da quello cattolico, si guarda agli scout con scetticismo. Spesso fraintendono l’essenza e la intendono in senso militarista. Anche da molti colleghi a cui ho fatto leggere il testo e che hanno visto lo spettacolo ho avuto questo riscontro positivo e ne sono felice”

D. Non crede sia uno spettacolo fruibile per i giovani, i ragazzi?  “Ho fatto anche delle scolastiche e penso di farne ancora. Personalmente mi fa piacere perché sono stato capo scout. Credo sia innegabile il gusto dell’educatore, cioè poter essere significativi per delle persone ancora in formazione è uno dei piaceri che da l’essere capo scout. Da la sensazione di fare un intervento efficace verso qualcuno. Anche se non è un intervento formativo, preciso, può diventare lo stimolo per sbocciare. Lo scoutismo durante lo spettacolo avrebbe questo come obiettivo, non quello di plasmare gli individui, bensì di aiutare le persone su ciò che potrebbero essere al meglio. Ho fatto anche una scolastica strana”

D. In che senso? “Una insegnate scout, che ha visto lo spettacolo al debutto, contatta la produzione, fissa la replica e vado a farla a Sesto Dan Giovanni. Sono felicissimo di essere in questa scuola. Convinto che fossero dei liceali, mi vedo arrivare bambini di seconda e terza elementare, seduti sulle poltrone con le gambe a penzoloni perché non toccavano terra. Sono preoccupatissimo. Si mette male. In realtà è stato un pubblico molto attento. Sono certo che il lavoro fatto dall’insegnante ha aiutato moltissimo. Anche se erano troppo piccoli, il capire di più è anche frutto di un lavoro. L’idea di scrivere una storia che possa essere emotivamente coinvolgente, per me lo è stato, credo che sia giusto. Sostengo, e credo, che una qualunque storia è sempre raccontata dal punto di vista di qualcuno. L’illusione di avere una storia oggettiva è difficile. Spesso parlando dell’oggettività, o la tensione all’oggettività, diventa un allontanarsi dall’emotività perché bisogna parteggiare per qualcuno, anche se è solo una persona, un ragazzino, piuttosto che un bambino. Devi parteggiare per quella persona se vuoi che possa emozionarti. Ho scritto il testo pensando a questo”

1° Ottobre ’22                                                                 Silvio Mengotto

Durata dello spettacolo 100’ senza intervallo

Contatti:

055-8290137

055-8228422

Email:  info@arca-azzurra.it

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