ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Archivi per il mese di “ottobre, 2013”

25 Ottobre 1943 – 70° anniversario sacrificio Don Pasquale Buttarazzi

70° anniversario della barbara uccisione ( 25 ottobre 1943 ) da parte delle truppe tedesche di don Pasquale Buttararazzi, medaglia d’argento al valore militare, Parroco di Guadagnolo, frazione del Comune di Capranica Prenestina ( Roma ).

La cerimonia è programmata per il prossimo 1° novembre alle ore 11 con la S. Messa, la posa di una lapide nel luogo ( alle immediate vicinanze dell’entrata in Guadagnolo ) dove avvenne l’assasinio e la posa di una corona al monumento dei caduti di tutte le guerre.

I tedeschi catturarono don Pasquale Buttarazzi, già cappellano militare dell’aeronautica, che era in contatto con uomini di Bandiera Rossa e con militari sbandati della zona Prenestina: dopo averlo inutilmente torturato per estorcergli notizie, lo mitragliano sulla piazza del paese lasciandolo esposto per tre giorni come monito ai cittadini.

La Chiesa cattolica e la Resistenza

Pietro Scoppola così risponde in una intervista di Giuseppe Tonion a proposito della posizione della Chiesa nella Resistenza: “La Chiesa non ha accettato, anzi ha rifiutato l’ideologia fascista della guerra. Questo l’ha avvicinata al popolo specie quando i sacrifici si sono fatti pesanti e si è delineata la sconfitta. Di fronte alla lotta partigiana a quella che Claudio Pavone chiama Guerra civile (Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza, 1991), la posizione della Chiesa è complessa ma non pienamente attendista. Alcuni sacerdoti e vescovi si schierano ma la Chiesa nel suo insieme svolge un ruolo che definirei di Resistenza civile, a fianco della popolazione duramente provata dalla guerra e dalla miseria”.

Ecco le pagine originali: Pietro Scoppola su Resistenza ecclesiale

Il Popolo settant’anni dopo

Il 23 ottobre 1943 esce a Roma il primo numero del giornale clandestino. Quattro pagine, con idee e un deciso orientamento sulla Resistenza  e sul governo Badoglio, sulle prospettive di libertà del Paese, una volta terminata la tragica guerra in corso. A settant’anni di distanza, ripercorriamo le otto uscite del giornale, dall’ottobre 1943 al maggio 1944, in edizione clandestina, pubblicando la versione integrale del quotidiano, la cui intera raccolta è conservata dalla Biblioteca dell’Istituto Sturzo ed è in corso di digitalizzazione.

IL POPOLO, 23 OTTOBRE 1943 [N.1, ANNO 1]. Clicca qui per leggerlo: popolo-clandestino-19431023

Un grande progetto dei Partigiani Cristiani

Le iniziative dedicate alla celebrazione del settantesimo anniversario della Resistenza e della lotta di liberazione (2013-2015) potranno essere sostenute economicamente attraverso un fondo istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il DPCM 5 luglio 2013 definisce attentamente le procedure per i finanziamenti, i soggetti aventi diritto e la fisionomia dei progetti, che dovranno essere volti a valorizzare e divulgare la conoscenza e la memoria degli eventi che portarono alla liberazione dal nazi-fascismo e alla nascita della democrazia. Dovranno inoltre avere la capacità di promuovere, salvaguardare e diffondere conoscenza dei fatti storici e luoghi legati alla Resistenza, nonché di informare e coinvolgere le giovani generazioni.

Puntando a creare un’iniziativa culturale dal carattere innovativo e perdurante nel tempo, l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani – ANPC ha sviluppato un progetto (intitolato: La Resistenza fondamento della nostra identità)  finalizzato alla conservazione e alla diffusione dei materiali che possono costituire una fonte sulla Resistenza e la rinascita della democrazia in Italia e in Europa (con una particolare attenzione al contributo della componente del movimento resistenziale che muoveva da una coscienza e da ideali cristianamente ispirati).

Cuore del progetto uno strumento operante sulla rete Web, aperto e aggiornabile nel tempo, capace di assolvere alla funzione di archivio, di elaborazione di studi e di comunicazione, che raccolga, organizzi criticamente e proponga in rete fonti bibliografiche e testi, documenti d’archivio, dibattiti ed audiovisivi legati alle vicende della lotta di liberazione. Tecnicamente sarà una piattaforma open source, rispondente a tutti i più avanzati standard descrittivi e tecnologici, con particolare riguardo alla integrazione e interoperabilità con il patrimonio culturale digitale nazionale ed internazionale.

Tale strumento offrirà anche la possibilità di promuovere e valorizzare nel tempo tutte le iniziative istituzionali e culturali organizzate in occasione del 70.mo anniversario della Resistenza, ospitandone e mettendone in consultazione i programmi e i contenuti, soprattutto quelli di carattere audiovisivo e multimediale.

Il progetto si avvarrà del contributo scientifico e tecnologico dell’Istituto Luigi Sturzo -fondazione culturale principale depositaria della memoria del movimento cattolico in Italia e fortemente vocata all’applicazione delle nuove tecnologie – e dell’Archivio storico dell’ENI, oltre alla partnership di alcune istituzioni e associazioni fortemente radicate nella società civile e orientate alla formazione della cultura e della coscienza democratica del Paese, come le ACLI, la LUMSA, l’Istituto Alcide De Gasperi di Bologna, Della Fondazione Campana dei Caduti di Rovereto, nonché del patrocinio della Conferenza Episcopale Italiana.

L’accumulazione dei contenuti incomincerà con la organizzazione di tre eventi mediatico-didattici, chiamati “Lectio multimedialis”, che saranno realizzati nei luoghi e lungo il percorso della memoria storica della Resistenza e della liberazione che va dal gennaio 1944 al 25 aprile 1945. Il primo, a giugno 2014, si terrà in una località del centro Italia; il secondo nell’autunno del 2014, in una città dell’Emilia, a rievocare la lotta lungo la linea gotica; il terzo ad aprile 2015 a Milano o nella zona di una delle Repubbliche partigiane, teatro dell’atto finale della liberazione.

Le Lectio saranno incentrate su alcune tematiche finora ignorate (o non sufficientemente indagate) dalla storiografia resistenziale: il significato del sacrificio delle centinaia di sacerdoti uccisi, considerati non come episodi singoli, ma come complessiva repressione dei capi naturali di una Resistenza civile; la nascita della coscienza europea durante la Resistenza, anche per ricordare il contributo italiano al progetto europeo durante la Resistenza in concomitanza col semestre della Presidenza italiana della Comunità Europea (luglio-dicembre 2014); il ruolo essenziale delle donne nella Resistenza, recuperando il contributo di dignità civile e di pietà cristiana che creò le condizioni indispensabili per la resistenza armata.

La piattaforma resterà a disposizione anche per tutti i contributi su supporto informatico e di carattere multimediale che verranno da parte delle associazioni, degli studiosi e delle memorie personali nel corso del 70° anniversario e nel futuro.

Maurizio Gentilini

16 Ottobre 1943 – Non c’è futuro senza memoria (marcia per ricordare)

Il fascismo e gli ebrei in Italia e a Roma

Il 16 ottobre 1943 è una data importante per la comunità ebraica di Roma, ma anche per la città intera. Per gli ebrei romani è l’ultima tappa di un triste itinerario iniziato nel settembre del 1938 con la promulgazione delle leggi razziali. Tra queste due date esiste un profondo legame: per molti ebrei romani infatti le leggi razziali hanno rappresentato l’anticamera dei campi di sterminio nazisti. Il 1938 è un anno cruciale. La vita cambia in tutti i suoi aspetti, pubblici e privati. È una svolta che coinvolge tutti gli ebrei, dai bambini agli anziani, da chi nasce a chi muore. Dal 1938, infatti, “ufficialmente” gli ebrei non muoiono più in Italia: è vietata anche la pubblicazione dei necrologi sui giornali. Dal 1938 gli ebrei in Italia devono diventare “invisibili”. Tuttavia, come avrebbe mostrato il 16 ottobre, gli ebrei erano molto visibili, facilmente reperibili: erano registrati in una lista, quindi perfettamente identificabili, per separare il loro destino dal resto della popolazione romana. Continua a leggere…

Arrivederci Sara, figlia di un Dio attento e appassionato di Giovanni Bianchi

Sempre Martini, il grande cardinale, ci ha insegnato come in noi coesistano fino alla fine il credente e il non credente. Comincio dal non credente. Tutti hanno fatto la loro parte, tranne Dio che non s’è fatto vedere. Lo chiedo da padre a padre: «Dov’eri quando le dicevo “ce la faremo Sara, ce la faremo”?». E lei, strizzando l’occhio e alzando il pollice, rispondeva «Certo che ce la faremo papà, ce la faremo». Il credente che è in me parte dalle medesime circostanze. Ragazza mia, ci siamo affidati insieme alla scienza dei medici e allo sguardo di Dio. I medici si sono impegnati con grandissima professionalità, creando relazioni profondamente umane e sicuramente comunitarie.
E il Buondio? Certamente non vorrà farsi battere dai suoi figli nella cura delle sue creature. Noi continuiamo a crederlo. Sul senso dell’esistere, visto dal punto di vista della malattia, l’accordo tra noi era totale. Non un mondo governato da un grande disegno, magari divino, tutto giustificato nelle sue ragioni ed esatto nei suoi ritmi. Se lo tengano gli svizzeri. A noi importa un mondo anche disordinato dove però ti senti accolto ed amato. Un Dio attento e appassionato: solo questo funziona. Mai solo pura intelligenza sovrana.
La nostra quotidianità doveva essere in linea con tutto questo: ci si vuole bene e non si ha il falso pudore di dirlo. Anche nella notte più faticosa, quando perse le parole normali ti esprimevi in un grammelot disperante, ripetevi: «Sono contenta perché siete tutti qui, compreso mio fratello, e ci vogliamo bene». Ma ci sarà tempo per ripensare tutto insieme, dire le tue lodi e farne memoria. L’ultima parola è quella della nostra preghiera comune, ovviamente a modo nostro. Inutile girare intorno al problema. Lo strappo è tragicamente violento. Appare perfino contro natura che la figlia vada via prima del padre. Anche se conosco l’obiezione: Maria sul Calvario stava ai piedi della croce. E quasi una geniale ossessione del cristianesimo fare a pezzi tutti gli schemi.
Quand’ero ragazzo era abituale nella comunità cristiana il riferimento alla comunione dei santi. Un sentire che teneva insieme il faticoso cammino dei pellegrini con quello dei trapassati. Con gli amici andati via continuavi a ragionare, a porre interrogativi, qualche volta a litigare. Un vissuto ben più solido del legame tra le generazioni. Proverò a recuperare.
E adesso arrivederci Sara. Te lo dicono anzitutto Francesco, la mamma, Davide e papà. Arrivederci.

Ricordo di Sara Bianchi

sara bianchiE’ morta Sara Bianchi, la figliuola amata, gioia ed orgoglio del nostro Presidente Nazionale, Giovanni Bianchi. I milanesi e i lombardi non possono non ricordarsi il suo volto, quello del telegiornale Telenova, che per lungo tempo condusse prima di passare alla tv del Sole 24 Ore. Il sito del quotidiano economico titola il ricordo di Lei :”Ciao Sara, bella e brava con la giacca rossa”: un bel volto sereno e serio che conduceva il suo telegiornale con naturalezza e chiarezza: Ossia le principali doti professionali che possa avere un giornalista televisivo. Aveva cominciato il suo lavoro con Telenova, la tv dei Paolini di Famiglia Cristiana, per poi passare alla tv del “SOLE 24 ORE” . Il chiaro volto di Sara Bianchi, bella e brava, non si affaccerà più nelle nostre case: un male feroce l’ha strappata ai suoi, in soli 42 giorni, all’età di 45 anni. Caro Presidente, questa sera e domani, all’ora del suo saluto, i partigiani cristiani pregheranno con te per la vita nuova e bella della tua bambina, Sara.

Manifesto del IV Novembre

 

CONFEDERAZIONE ITALIANA FRA LE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE E PARTIGIANE

I V   N O V E M B R E

GIORNATA DELLE FORZE ARMATE

FESTA DELL’UNITÁ NAZIONALE

I Combattenti, Decorati al Valor Militare, Congiunti dei Caduti, Mutilati ed Invalidi di Guerra, Protagonisti della Guerra di Liberazione e della Resistenza, Reduci dalla Deportazione, dall’Internamento e dalla Prigionia,

in memoria della grande guerra e della sua conclusione

RICORDANO

quanti, fedeli alla Bandiera, sacrificarono la loro esistenza o subirono immani sofferenze per  una Italia libera e indipendente;

RIVIVONO

nell’anno in cui iniziano le Celebrazioni del 70° anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione, il sentimento corale ed esemplare di orgoglio del popolo italiano che ha portato, con la lotta al nazifascismo, alla riconquista della libertà e della democrazia nel nostro Paese;

MANIFESTANO

riconoscenza alle Forze Armate, presidio delle Istituzioni repubblicane, e ai militari che anche all’estero, rischiano la vita  al servizio della  comunità internazionale, per la pace e la convivenza tra le Nazioni;

PERSEVERANO

nel trasmettere alle nuove generazioni la memoria degli eventi che hanno caratterizzato la storia della Patria.

     La Confederazione Italiana fra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane

Roma, 4 novembre 2013

Viaggio nella Memoria 2013 – Iniziativa di Roma Capitale ANCFARGL

Per ricordare i nostri caduti su ogni fronte, militare e
civile, la Sezione di Roma Capitale ANCFARGL, con la ripresa
delle attivita’ istituzionali, organizza e invita tutti i
cittadini a partecipare al “5° Viaggio nella Memoria 2013”

Si allega locandina e programma: viaggio-memoria-2013_RM

—-
Roma. Viaggio nella Memoria 2013
Domenica 13 Ottobre 2013, ore 9
Fosse Ardeatine
via Ardeatina 174 – Roma

La giornata dal titolo “Roma. Viaggio nella Memoria 2013”
è organizzata da: ANCFARGL sezione Roma Capitale in
collaborazione con Dipartimento di Studi Umanistici
dell’Università Roma Tre e Regione Lazio, Provincia di
Roma, Roma Capitale, Biblioteca di interesse locale “Lorenzo
Lodi”, EDEInformatica, Highway Six, Assoarma.

L’Italia entrava in guerra contro la Germania il 13
ottobre 1943. La dichiarazione ufficiale serviva non solo
per inviare al fronte gli uomini dell’esercito regolare
(al centro nord molti italiani combattevano già  contro i
tedeschi), ma soprattutto per attribuire lo status di
prigionieri di guerra ai 600.000 soldati italiani (IMI) che
erano stati catturati e deportati dai tedeschi nei territori
del Terzo Reich dall’ 8 settembre, dopo la proclamazione
del cosiddetto “armistizio corto” con il quale si
cessavano le ostilità  contro gli Alleati.
In questa situazione definita di “cobelligeranza” le
Forze Armate Italiane sono riorganizzate nel I
Raggruppamento Motorizzato, inquadrato nella V Armata
Americana, comandato dal gen. Dapino e poi dal gen. Utili
con il compito di conquistare Monte Lungo (dicembre 1943).
Il I raggr. Motorizzato sarà  poi sciolto per creare il
Corpo Italiano di Liberazione (CIL) e, quindi, nel settembre
1944 i Gruppi di combattimento per l’avanzata finale sulla
Linea Gotica a fianco della VIII Quinta Armata Us army
Britannica.

Il Viaggio nella Memoria che si terrà  a Roma  aperto a
tutti i cittadini e si articolerà  in due fasi:
A) un corteo di autoveicoli e mezzi militari d’epoca, sia
Alleati che Italiani, con a bordo figuranti in divisa
percorrerà  l’itinerario descritto nell’allegato 1
sostando nei punti prefissati
B) una cerimonia al Mausoleo delle Fosse Ardeatine ed un
omaggio ai Caduti di Porta San Paolo. L’Associazione High
Way Six Club, condividendo l’alta valenza storica e
culturale dell’iniziativa, metterà  a disposizione gli
autoveicoli militari d’epoca ed i propri soci in divisa
d’epoca. Saranno coinvolte Associazioni d’arma,
combattentistiche e patriottiche, Municipio VIII e la
comunità  ebraica.

Programma
Ore 8,00
Partenza del corteo di veicoli storici dalla sede High Way
Six Club (Colonna, S.S. 6 Casilina)

Ore 9,00
Raduno dei partecipanti e automezzi storici al Mausoleo
delle Fosse Ardeatine.
Ore 9,00 – 10,15
Deposizione di una corona a nome ANCFARGL Sezione Roma
Capitale – HW6 (High Way Six Club). Picchetto militare.
Benedizione cattolica e del rabbino della comunitÃ
ebraica. Visita guidata alle Fosse Ardeatine.
Ore 10,30
Partenza per Porta San Paolo. Gli automezzi storici del club
HW6 ospiteranno a bordo un numero definito e programmato di
partecipanti. Gli altri partecipanti civili proseguono con
mezzi propri. Scorta dei VV.UU. del GIT.
Ore 11,00
Arrivo a Porta San Paolo e parcheggio degli automezzi
storici lato Mura Aureliane. La strada sarà  chiusa al
traffico. Omaggio e deposizione di fiori alle targhe dei
Caduti Civili e Militari nella Battaglia per la difesa di
Roma. Sosta sino alle ore 12 circa.
Ore 12,00
Partenza per la Tenuta Vaselli a Castel di Decima (Via
Pontina vecchia)
Ore 13,00
Arrivo alla tenuta e termine della parte pubblica della
manifestazione. Di qui i vari automezzi faranno ritorno
individualmente alle proprie sedi nel pomeriggio.

Marco Lodi
Vice Presidente Nazionale ANCFARGL Aeronautica
Presidente Sezione ANCFARGL ROMA Capitale
Med. D’Oro V.M. Vice Brig. CC “SALVO D’ACQUISTO” Med.
d’Oro V.M. Cap. “GASTONE GIACOMINI” Fronte fiume Senio
Gruppo di combattimento FRIULI
ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMBATTENTI FORZE ARMATE REGOLARI
GUERRA DI LIBERAZIONE
Riconoscimento Giuridico: Decreto Presidente della
Repubblica 23 giugno 1964, n.648
00184 ROMA – Via Sforza, 4 – Tel. +39 06 4881519 Cell. 329
7674048 Fax +39 06 23317695
Consigliere “Associazione Reduci della Friuli” (Riolo Terme
-RA)

Portale Sezione di Roma Capitale ANCFARGL –
www.combattentiliberazione.it
Biblioteca – www.librarything.com/catalog/bibliolorenzolodi
Portale YouTube – www.youtube.com/user/ancfarglroma/videos

ANPC – Resistenza e Costituzione – 24 settembre 2013 – Casa Berva – Cassano d’Adda.

Serata organizzata con il Presidente nazionale dell’ANPC, Giovanni Bianchi  e con il patrocinio delle ACLI e del Comune di Cassano d’Adda.

 

Giovanni Bianchi

 

Destino organizzativo – Costituzione di gruppi di Resistenza e Costituzione

Innesto che tenesse insieme una memoria viva (da tenere sempre presente) e una associazione come le ACLI (che mettessero insieme le proprie energie) – questo il senso del nome dei gruppi.

Dossetti è un rimosso dalla Chiesa e dalla politica italiana (Rosmini altro rimosso).

Non si può leggere la Costituzione senza conoscere cosa è stata la resistenza.

Dentro la costituente ci furono contrapposizioni violente ma trovarono un accordo.

Qual è la tua stella polare: è un problema di cercare un accordo per il bene del Paese.

L’articolo 70 della Costituzione Italiana, scritto nel 1948 è stato completamente stravolto nel 2004 con un testo dissennato, senza alcuna logica.

La resistenza non è stata solo sulle montagne ma ha smosso le coscienze di tanti cittadini.

Rif. Libro “Partigiano Jonny”.

La mancanza di senso storico è il male della politica (mancanza di radici).

Il futuro non piomba dal vuoto.

Le discontinuità accadono.

C’è bisogno di politica.

La Costituzione è l’unica cosa che tiene insieme gli italiani (anche se è personalistica).

C’è un legame possibile tra le generazioni ma anche la possibilità di lavorare insieme per creare un futuro.

Ce n’è bisogno? Si, soprattutto quando succedono casi di xenofobia e di raggruppamenti di forza nuova.

Occorre fare un percorso per guardare indietro e andare avanti.

Senza la propria storia non si va avanti.

Citazione di David Maria Turoldo (libretto con conversazione del 31.5.1985 all’Istituto Castelli di Brescia).

Altro riferimento “La Preghiera del ribelle”.

L’articolo 11 nasce proprio dalla resistenza – dalla densità della resistenza.

Riandare alle radici per andare verso il futuro.

Rischiamo di avere una gioventù senza storia – occorre far leggere loro le lettere dei condannati a morte – sono scritti da tramandare di generazione in generazione.

Questi gruppi servono proprio per evitare che le giovani generazioni non abbiano la storia, base su cui lavorare per andare avanti.

Queste cose sono ben presenti nella Costituente e nella Costituzione.

La contrapposizione, anche accesa, serve per trovare una strada comune.

L’Europa è senza alternativa (di Viool).

Patriottismo costituzionale.

La Costituzione riconosce i diritti, non li crea.

La Costituzione ringiovanisce vivendola (di ONIDA).

Il grande ordinatore della società è il lavoro.

Si rischia di avere una generazione astorica.

 

Risposte di Giovanni Bianchi agli interventi

 

Come coniugare ANPC e ACLI? Proponendo iniziative comuni, ad esempio sul lavoro.

Occorre tenere presente che senza elementi di comunità, la società non sta insieme.

Se non hai un’idea di città non puoi educare.

C’è nella società un fascismo strisciante che dobbiamo bloccare.

Consiglia di leggere  I discorsi sull’Europa di De Gasperi e Spinelli, che vedevano entrambi l’Europa come un primo passaggio verso un governo mondiale.

Occorre chiedersi chi è disposto a morire per questa globalizzazione?

Auspica di tornare a discutere sui problemi quotidiani.ACLI .

Milano1Milano2

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