ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Archivi per il mese di “aprile, 2021”

Intervista su TV2000 a Maurizio Gentilini il 25 Aprile

Pubblichiamo il video dell’intervista sul 25 Aprile al nostro Segretario Nazionale Maurizio Gentilini ospite alla trasmissione “Bel tempo si spera”.

Oggi è sempre Resistenza. Intervista a Mariapia Garavaglia (su Azione Cattolica Milano)

«Se non c’è Resistenza – dice Mariapia Garavaglia, presidente Associazione nazionale partigiani cristiani – rimane la Resa, ha ammonito Bonhoeffer, martire a Flossenburg. La Resistenza è stata perciò necessaria per non tradire le radici stesse dell’umanesimo che ci ha generato»

 Nell’editoriale del 25 aprile di Avvenire il direttore Marco Tarquinio si sofferma sul valore della Liberazione di ieri come oggi, anche per chi non ci crede. “La Resistenza – scrive il direttore – al nazifascismo è stata fatta per tutti, anche per quelli che combattevano dalla nera parte sbagliata. E la Liberazione è maturata per tutti”. Se i partigiani di ieri lottavano per la vita contro un’ideologia della morte, i “resistenti” di oggi devo opporsi a chi torna a schierarsi con il partito della morte. “Di chi non vede i “clandestini” quando annegano. Di chi non si preoccupa dei vecchi e dei fragili che a centinaia ogni giorno anche in Italia continuano a soffocare a causa del Covid. Di chi considera la scuola in sicurezza che non possiamo permetterci perché le cose “serie” e prioritarie sono ben altre. E, di nuovo, la Resistenza va fatta per tutti, anche per quelli che non ci credono”. E’ sempre tempo di resistere perché «la pandemia, se mai, – dice Maripia Garavaglia –  aiuta a sottolineare il fatto che ciò che diede vita alla Resistenza vale ogni giorno della vita, essere attenti ai bisogni, cercare di mantenere liberi i cittadini dalle paure, dalle sofferenze, dai bisogni anche materiali. La libertà, l’unità, la coesione, la responsabilità e la solidarietà di 78 anni fa servono oggi. Nonostante non appartenga alla generazione dello slogan Oggi e sempre Resistenza, credo invece ci voglia. Oggi e sempre resistenza! Perché la liberazione deve essere una liberazione da tante cose. Non ci sono liberatori, diceva Teresio Olivelli, ci sono le persone che si liberano e che liberano. L’editoriale di Marco Tarquinio è molto pertinente e lo sottoscrivo perché il 25 Aprile è sempre il giorno dell’impegno a favore della libertà di tutti»

In occasione della posa della Pietra d’inciampo al cattolico milanese Carlo Bianchi, per la seconda volta l’arcivescovo Mario Delpini cita la sua figura nella veste di educatore che ha seminato il bene contro il male. Non crede sia una dichiarazione importante per la chiesa come per la società italiana?

«La Resistenza cattolica è stata grande e importante, meno celebrata rispetto ad esperienze che venivano da altri mondi, per pudore, per non fare politica perché la chiesa, anche quando sembrava collaterale, in realtà non era un partito. Essere un partito che sostiene l’ANPI è più facile che essere una chiesa che sosteneva i cattolici che erano, per altro, disseminati in diversi partiti non in un partito solo. Pensiamo a Rodano che era un cattolico che militava in una altra area. Quindi noi, non so come, dovremmo recuperare nella narrazione la presenza dei cattolici non per farlo sapere, chi vuole lo sa, ma perché abbiamo bisogno che la gioventù si affidi a questi principi che soni principi del cristianesimo: la fraternità, l’aiuto ai poveri, l’aiuto a creare un mondo migliore di come lo si trova, che sono proprio sfide adatte ai giovani. Dobbiamo recuperare l’esperienza dei cattolici resistenti che hanno reso possibile anche la Resistenza armata perché i cattolici, spesso, hanno detto “noi non spariamo, non uccidiamo, serviamo”. Le donne erano staffette, oppure donne che in casa dovevano supplire all’assenza di uomini mantenendo la vita sociale ed economica. I cattolici semplici battezzati, ma ci sono stati anche preti e suore, hanno ritenuto di essere fedeli all’impegno evangelico aiutando i fratelli senza distinzione, curavano gli ebrei come i renitenti, i disertori, perfino i loro torturatori che li avevano traditi. E’ un monito che vale per sempre in un momento in cui, come dice papa Francesco, sembra che la guerra mondiale è fatta a pezzettini. Ci sono democrazie che sembrano fondate sulle elezioni, invece hanno dei padroni dello Stato, dei dittatori. Siccome la democrazia, la libertà non possono essere considerate, conquistate una volta per sempre, chi si ispira al Vangelo, sa che è una battaglia, personale e comunitaria, contro il male, contro l’odio che bisogna fare sempre»

Non crede che la storia dell’Oscar, organizzazione scoutistica clandestina che ha salvato la vita a più di 2000 persone, sia ancora poco conosciuta?

«Certamente. Oscar è l’organizzazione con la quale i giovani, le Aquile randagie, hanno impedito stragi. Si erano frapposte tra i partigiani che volevano colpire, o i tedeschi in ritirata, o i nostri fascisti che pervicacemente instillarono l’odio nella nostra comunità italiana. Lo scoutismo è un movimento adattissimo ai giovani perché recupera la cultura dell’ambiente, il rispetto delle regole, l’organizzazione della vita e il voler lasciare il mondo migliore di come lo si è trovato. Se ai giovani dessimo l’esempio prima, poi anche i messaggi su questi temi, potremmo pensare che la prossima generazione, anche di dirigenti politici italiani, possa essere migliore»

25 aprile ’21                                                                 

Silvio Mengotto   (pubblicato su https://azionecattolicamilano.it/oggi-e-sempre-resistenza/)

Nella foto: La Presidente Nazionale Anpc, Mariapia Garavaglia, mentre pronuncia il suo discorso il 25 Aprile a Milano

Il 25 Aprile – Anpc Parma

“Il Sindaco Serpagli con il Presidente della Sezione di Albareto, dott. Vincenzo Genco, hanno deposto fiori alle lapidi che ricordano i nostri caduti”. Il Vicepresidente Nazionale e Presidente Anpc Parma Ferdinando Sandroni

Mariapia Garavaglia su Avvenire per il 25 Aprile 2021

Il 25 Aprile a Porta San Paolo a Roma

Pubblichiamo la galleria fotografica della nostra delegazione a Roma. Sul palco ha parlato la nostra Vicepresidente Nazionale, Silvia Costa, ricordando anche Angelo Sferrazza e Carla Nespolo che purtroppo ci hanno lasciati in questo anno.

Silvia Costa, Vicepresidente Nazionale ANPC, sul palco

Il 25 Aprile a Milano con la nostra Presidente

Pubblichiamo qualche foto dell’evento di oggi a Milano, in cui ha parlato la nostra Presidente Nazionale Mariapia Garavaglia. Domattina sarà ospite a TV2000 alle ore nella trasmissione Bel Tempo si spera.

Alcune foto del 25 Aprile in varie Sezioni

Il 25 Aprile a Cinisello Balsamo

Le celebrazioni a Terni, in rappresentanza dell’Anpc Alberto Liurni

A Rieti ANPC e UIL Rieti depongono corona nel Monumento ai Martiri della Liberazione del 25 aprile – Rietinvetrina: https://www.rietinvetrina.it/anpc-e-uil-rieti-depongono-corona-nel-monumento-ai-martiri-della-liberazione-del-25-aprile/

Il 25 Aprile in Liguria al Passo del 100 Croci

Le iniziative ad Aosta segnalateci da Ezio Berard

𝟕𝟔° 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝟐𝟓 𝐚𝐩𝐫𝐢𝐥𝐞 𝟏𝟗𝟒𝟓-𝟐𝟎𝟐𝟏

Celebrare la #Liberazione non è compiere un rito, per quanto solenne e commovente, o rievocare un passato lontano e distante dai problemi che attanagliano tutti noi oggi. E’ rendere doveroso omaggio verso coloro che si batterono per la libertà ed allo stesso tempo riflettere sui valori fondanti della nostra Repubblica, quelli dei diritti individuali e collettivi, del ripudio della guerra e della ricerca della pace tra i popoli, quelli della tutela delle minoranze e del rispetto della diversità. Tali valori e principi si svilupparono proprio dalla lotta contro il nazifascismo che unì insieme tanti cittadini di diverso orientamento politico ma partecipi di un grande moto popolare che nasceva dal rifiuto della dittatura.

E’ oggi più che mai necessario che la #memoria dei tragici eventi delle guerra e di tutti coloro che con il loro sacrificio hanno contribuito a costruire un Paese libero e democratico siano un monito per le giovani generazioni, per far loro conoscere il valore della #democrazia e contrastare quella perdita di consapevolezza della nostra storia recente che in Italia, come in altri Paesi europei ed extraeuropei, favorisce il riaffiorare di forme di odio ed intolleranza. Ricordiamo che dopo un ventennio di regimi dittatoriali nazifascisti, i popoli da oppressi, dove non c’era libertà di parola, di pensiero e di espressione, sono tornati ad essere un popolo di donne e uomini liberi. Il 25 aprile è stato un miracolo di libertà. Quella preziosa libertà che non si conquista una volta per sempre, perché ogni giorno va difesa e poi riconquistata sempre a livelli più alti.

La #Resistenza non fu solo il combattimento di allora contro il nemico invasore e il tracotante mercenario fascista, è stata la ribellione contro coloro che avevano cancellato ogni tessuto di rappresentanza popolare e di partecipazione umana, politica e sociale, perché avevano nel contempo distrutto ogni struttura democratica. Resistenti erano gli operai che scioperavano nonostante le minacce della deportazione, nei campi di sterminio nazisti, erano le contadine che rischiavano la distruzione delle cascine e della loro vita, per nascondere un partigiano ferito, un alleato disperso, un ebreo. Resistenza era scegliere la vita randagia nei boschi pur di non aderire ai bandi di chiamata alle armi della cosiddetta Repubblica Sociale.

La resa avvenuta a Caserta nella Reggia dei Borbone dove era stato insediato il Quartier Generale Alleato fu l’atto formale e conclusivo della capitolazione che sancì la fine della Campagna d’Italia e la definitiva sconfitta delle forze nazifasciste nella penisola durante la seconda guerra mondiale. L’atto conclusivo prende il nome di: strumento di resa delle forze armate tedesche e delle altre forze poste sotto il controllo del Comando Tedesco. Fu firmato il 29 aprile 1945 alla presenza di ufficiali delegati del Regno Unito, degli Stati Uniti, dell’Unione Sovietica e dei rappresentanti Germanici. Questo atto ufficiale prevedeva la resa incondizionata che doveva diventare operativa dal 2 maggio. Onorare la Resistenza, vuol dire anche rendere merito ai combattenti per la libertà. Dalla Resistenza è nato anche quel nostro vangelo laico che Pietro Calamandrei definiva “Un testamento di centomila morti” che si chiama, #Costituzione.

La Resistenza ha permesso al popolo italiano di riscoprire la dignità dell’uomo, e la universale indivisibilità di essa: questa scoperta della indivisibilità della libertà e della pace, per cui la lotta di un popolo per la sua liberazione è insieme lotta per la liberazione di tutti i popoli dalle guerre, dalla fame e dalle sofferenze, questo sentimento della uguaglianza morale di ogni creatura umana, qualunque sia la sua nazione o la sua religione o il colore della sua pelle, questo è l’apporto più prezioso e più fecondo di cui ci ha arricchito la Resistenza.

Concludo con un monito di Primo Levi: Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate: anche le nostre.

𝐆𝐑𝐀𝐙𝐈𝐄 𝐀 𝐌𝐈𝐀 𝐌𝐀𝐃𝐑𝐄 𝐅𝐋𝐎𝐑𝐀 𝐄 𝐀 𝐓𝐔𝐓𝐓𝐄 𝐋𝐄 𝐃𝐎𝐍𝐍𝐄 𝐂𝐇𝐄 𝐇𝐀𝐍𝐍𝐎 𝐑𝐄𝐒𝐎 𝐏𝐎𝐒𝐒𝐈𝐁𝐈𝐋𝐄 𝐈𝐋 𝟐𝟓 𝐀𝐏𝐑𝐈𝐋𝐄!

Aladino Lombardi – Storico e Consigliere Nazionale Anpc

A Parma si inaugura un parco dedicato al combattente “Bellini”

Parco dedicato a un nostro combattente. Proposta Anpc Parma e Alpi. Seguirà articolo Gazzetta di Parma.

25 Aprile 2021: Don Enrico Bigatti e la Resistenza senza fucile

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