ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Archivi per il mese di “novembre, 2019”

Omaggio a Enrico Mattei: il 10 Dicembre a Rieti

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Di seguito riportiamo l’articolo pubblicato su Formiche.net (https://formiche.net/2019/12/pirani-conferenza-mattei/)

Un convegno a Rieti il prossimo 10 dicembre dedicato al fondatore dell’Eni che fu uno dei protagonisti della ricostruzione del Paese

“Omaggio a Enrico Mattei, fondatore dell’Eni, protagonista della ricostruzione del Paese nel dopoguerra”. È l’idea che muove la Conferenza sul “Lavoro, ruolo e prospettive dell’Energia e della Chimica” che si terrà la mattina del 10 dicembre nella sala consiliare del comune di Rieti. L’evento è organizzato dall’Associazione nazionale dei Partigiani Cristiani e sarà coordinato da Stefania Santarelli che è il dirigente scolastico del Liceo scientifico “C. Jucci” nel capoluogo reatino. Nel corso dell’evento ci sarà il conferimento dei riconoscimenti per la “Promozione dei valori della Costituzione italiana” a Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, e a chi scrive.

CHI ERA MATTEI

Enrico Mattei, che morì in un misterioso incidente aereo il 27 ottobre del 1962 a Bescapè in provincia di Pavia, fu l’uomo che trasformò un vecchio ente fascista, denominato Agenzia generale italiana petroli, nella moderna Eni e la portò a competere in Italia e sui mercati internazionali. Dopo il 1943 Mattei, partigiano, e divenne uno dei capitani generali delle formazioni partigiane vicine alla Democrazia Cristiana e il rappresentante della Dc presso il Comitato di liberazione nazionale Alta Italia. Fu prima commissario e, poi, nel 1948 divenne, vicepresidente dell’Agip. Nel sottosuolo del lodigiano l’Agenzia da lui presieduta trovò ricchi giacimenti di metano. Sulla base di questa scoperta energetica nel 1953 Mattei riuscì a far istituire l’Ente Nazionale Idrocarburi, di cui l’Agip sarà una delle colonne portanti. Quando venne creata l’Eni circa il 50% dei lavoratori, dieci milioni di persone, era impiegato nell’agricoltura. Non c’erano infrastrutture e le poche che erano state costruite prima della guerra erano state distrutte o bombardate. Lui diede un contributo fondamentale a cambiare questa situazione e a rendere l’Italia un Paese moderno e industrializzato. Gli accordi stretti dall’Eni con Paesi produttori e consumatori di petrolio e gas presentarono un modello innovativo di cooperazione energetica tra Stati, fondato sulla crescita comune e sul rispetto delle culture e degli stili di vita diversi. Grazie a questo approccio l’Eni riuscì a insediare il predominio delle compagnie petrolifere angloamericane, le cosiddette “Sette sorelle”, come le definì Mattei stesso.

L’ULTIMO DISCORSO

Il 27 ottobre del 1962 Enrico Mattei pronunciò il suo ultimo discorso a Gagliano Castelferrato in provincia di Enna. Sarebbe morto due ore dopo nell’incidente aereo a Bescapè. Parlò di fronte a un folto pubblico ed alle autorità siciliane. Disse ai siciliani che il petrolio trovato nelle loro terre avrebbe portato benessere, e avrebbe fatto in modo che la gente non emigrasse più; anzi sarebbero ritornati gli emigrati. Nei due anni precedenti l’Eni aveva firmato accordi con l’Iran, con l’Egitto, con il Marocco, con la Libia, con il Sudan e con la Tunisia. Mattei aveva spiegato a Tunisi il 10 giugno 1960. “Non si tratta di accordi improntati sul modello obsoleto del capitalismo coloniale del XIX secolo, ma di accordi che prevedono una compartecipazione finanziaria e una cogestione tecnica commerciale che legano, in condizioni di perfetta eguaglianza, i Paesi consumatori e i Paesi produttori di petrolio. Tutto ciò ha un duplice obiettivo: ristabilire la legge della domanda e dell’offerta e avviare iniziative di sviluppo che possano trasformare i Paesi dell’Africa e dell’Asia in soggetti, e non più in semplici oggetti, della storia in ambito economico”. Quindi, un’Italia che credeva nelle proprie possibilità di crescita grazie alla diffusione della prosperità nel Mediterraneo. Era il presupposto della politica estera garantita dal governo guidato in quella delicata fase da Aldo Moro: “Nessuno è chiamato – sosteneva il presidente del Consiglio – a scegliere tra l’essere in Europa e nel Mediterraneo, poiché l’Europa intera è nel Mediterraneo”.

L’ITALIA CHE RIALZÒ LA TESTA

È un bene che il convegno dell’Anpc a Rieti ricordi il pensiero di un uomo libero che si è opposto fin dal secondo dopoguerra alla convinzione che nel nostro Paese non si sarebbe potuto fare niente. Enrico Mattei dimostrò che la realtà era un’altra e che l’Italia poteva alzare la testa come fece. Ora bisogna riprovarci in una logica continentale, magari passando attraverso una grande conferenza sul futuro dell’Europa. Perché tutti insieme siamo nel Mediterraneo.

A Cornalba il 24 Novembre l’ANPC di Bergamo

CornalbaDomenica 24 Novembre l’ANPC di Bergamo è stata a Cornalba (piccolo paesino sulle montagne bergamasche) per rendere omaggio ai 15 giovanissimi partigiani rimasti vittime di un feroce eccidio fascista.

Nonostante la forte pioggia eravamo in tanti a ricordare, dopo 75 anni, il sacrificio di 12 ragazzi (tutti al di sotto dei 24 anni) e di tre russi che dopo la barbara uccisione sono stati sepolti con nomi italiani (Angelo, Michele, e Carlo) dato che non avevano documenti e si erano uniti ai nostri ragazzi da poco. Molto toccante il fatto che questi poveretti che erano venuti per aiutarci non hanno avuto la possibilità di un ultimo contatto con i familiari che li avranno aspettati per anni…

La cattiveria del tristemente noto capitano fascista Aldo Resmini, avrebbe potuto rendere ancora più tragico l’epilogo dell’incursione se il mitra piazzato sul campanile del piccolo paese di montagna non si fosse inceppato.

Chi è riuscito a fuggire ha testimoniato ogni anno il sacrificio dei compagni, ma adesso dopo 75 anni non sono più rimasti superstiti.

Ma il ricordo continua. Noi, l’ANPI, parenti e simpatizzanti ci ritroviamo ogni anno attorno alla cappella, per una messa, un appello a non abbassare la guardia a tenere alta la Memoria e poi intonando “bella ciao” ci diamo appuntamento all’anno prossimo.

Il 14 novembre a Rieti il convegno: “Prospettive di pace a 70 anni dal Patto Atlantico”

Giovedi 14 novembre, nel calendario della festività Santa Barbara nel Mondo 2019, dalle ore 10, nell’aula consiliare del Comune di Rieti si terrà il convegno: “Prospettive di pace a 70 anni dal Patto Atlantico”.

Interverranno:
– Paola de Gasperi, figlia dello statista Alcide
– Paolo Acanfora, IULM Milano
– Angelo Sferrazza, vice presidente A.N.P.C.
– Maurizio Gentilini, C.N.R. dipartimento scienze umane
Coordina Stefania Santarelli, dirigente scolastico

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(https://www.rietinvetrina.it/il-14-novembre-a-rieti-il-convegno-prospettive-di-pace-a-70-anni-dal-patto-atlantico/)

 

XVII Congresso Nazionale: il 23 Novembre a Firenze

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Il 4 aprile 1949 nasceva l’Alleanza atlantica, che fu la risposta militare necessaria per assicurare la pace nel contesto di tensione internazionale della Guerra Fredda.
L’organizzazione era funzionale alla comunità dei paesi occidentali retti da regimi democratici, che riuscirono a creare una situazione caratterizzata dal benessere economico, nella libertà e nella crescita della coesione sociale.
Nel contesto politico italiano, l’Alleanza Atlantica fu considerata un fattore divisivo tra le maggiori forze politiche di governo e di opposizione fino al 1976, quando Enrico Berlinguer ne riconobbe e ne condivise la funzione di sicurezza. Lo spirito dell’alleanza conteneva in se stessa le prospettive della propria evoluzione.

Il 26 settembre del 1951, parlando al Congresso degli Stati Uniti d’America, Alcide De Gasperi disse infatti “L’Europa una volta finalmente unita, vi esonererà dai vostri sacrifici di uomini e di armi, perché potrà pensare da sola alla difesa della pace e della comune libertà, raccogliendo le inesauste energie della sua tradizione morale e civile. Essa vorrà allora, signori,assumere di nuovo la sua funzione determinante nel corso del progresso umano, con l’apporto del suo decisivo contributo”.

A 70 anni dalla nascita della Nato nel contesto internazionale del XXI secolo le prospettive di libertà sono legate al ruolo geopolitico di una Europa politica unita.
Per questo una nozione nuova e attuale di “liberazione”, non solo italiana ed europea, deve essere ricercata nell’impegno comune a realizzare una integrazione politica europea autentica e compiuta.

Scarica qui il programma in pdf: Invito e programma

Milano e le celebrazioni per il 4 Novembre

Milano ha onorato i caduti con diverse celebrazioni, iniziate il 1 novembre al Cimitero Monumentale e culminate il 4 novembre, festa dell’Unità Nazionale con la deposizione delle corone al Sacrario, l’alzabandiera in piazza Duomo e la fanfara dei Carabinieri.

Nella Celebrazione presieduta al Cimitero Monumentale, alla vigilia della ricorrenza dedicata ai Defunti, l’Arcivescovo ha rivolto un messaggio all’intera città: “Da un cimitero – la città dei morti e del silenzio – può giungere un messaggio alla metropoli dei vivi, rumorosa, intraprendente, indaffarata e, spesso, segnata dallo scetticismo? Sì, può, anzi deve per parlare forte e chiaro alla Milano di oggi”.

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Erano Presenti per ANPC alle varie celebrazioni Carla Bianchi Iacono, Luisa Ghidini Comotti e Tino Roda.

Alcune foto della Messa del 2 Novembre in S. Ambrogio in memoria dei caduti di tutte le guerre e dei servitori dello Stato. Nel secondo gruppo foto con la deposizione delle corone al Sacrario avvenuta il 4 Novembre alle 9:30.

AMATRICE PER NON DIMENTICARE NEL 60 ANNIVERSARIO SCOMPARSA DON GIOVANNI MINOZZI

AMATRICE PER NON DIMENTICARE, un concerto nell’ambito della XXI Edizione di Santa Barbara nel mondo, il 9 Novembre alle ore 16:00 nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme: ci saranno molti amatriciana che vivono a Roma, i massimi vertici della Guardia di Finanza e dell’ Opera fondata da Don Minozzi e rappresentati delle istituzioni. Una bellissima iniziativa a cui siete tutti invitati (Invito Manifestazione Santa Barbara nel Mondo).

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Ci lascia a 92 anni il partigiano Franco Bracali

“La Spezia – E’ morto improvvisamente questa mattina, a seguito di un malore che lo ha colpito nella sua abitazione di via Valle alla Spezia, il partigiano Franco Bracali. Aveva 92 anni, e solo poche settimane fa era stato eletto per acclamazione presidente dell’associazione partigiani cristiani della Spezia, un incarico che aveva molto gradito e per svolgere il quale aveva già cominciato ad impegnarsi, nonostante l’età già avanzata. Franco Bracali, nato alla Spezia nel 1926 nel quartiere della Scorza, fece parte sino al 1942 del gruppo dei “ragazzi di don Mori”, dal nome dell’allora parroco di piazza Brin, nucleo iniziale dell’antifascismo e della Resistenza cattolica alla Spezia. Arruolatosi nella Guardia di finanza, nel 1943 salì “ai monti”, non accettando di essere forzatamente arruolato nelle forze armate della Repubblica di Salò. Rientrato a Brugnato, dove risiedeva la sua famiglia (il fratello don Osvaldo fu a lungo parroco della città), si unì alla colonna “Giustizia e libertà” del comandante Daniele Bucchioni, entrando a far parte della squadra di polizia partigiana, che aveva sede al Castellaro di Zignago. Si trovò così a contrastare i due grandi rastrellamenti nazifascisti dell’agosto 1944 e del gennaio 1945. Nel dopoguerra ha svolto per molti anni la professione di geometra e di perito giudiziale per le vertenze immobiliari. E’ stato consigliere e assessore del Comune di Brugnato, oltre che segretario della locale sezione della Democrazia cristiana.
Aderente da molti anni all’associazione partigiani cristiani, il mese scorso ne era stato eletto presidente. Proprio oggi, a Brugnato, si è svolta una cerimonia a ricordo del fratello don Osvaldo, che aveva donato dei fondi per realizzare una cappella cimiteriale per i canonici, quali lui era stato a lungo, e i sacerdoti della città.
Bracali lascia la figlia Sabrina e tre nipoti. I funerali saranno fissati nei prossimi giorni.
Alla famiglia le nostre condoglianze”.

(pubblicato su: http://www.cittadellaspezia.com/mobile/la-spezia/cronaca/e-morto-a-92-anni-il-partigiano-franco-bracali-298195.aspx).

L’Anpc si stringe attorno al dolore dei familiari e porge le più sentite condoglianze.

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