SENIGALLIA: INTITOLATA A BARTOLO CICCARDINI LA SEZIONE ANPC
Sabato 26 luglio 2014 è stata intitolata a Bartolo Ciccardini la sezione di Senigallia dell’ANPC, per la cui organizzazione lo stesso Compianto Segretario si era personalmente adoperato. Come era stato attentamente pianificato, tutto è avvenuto con una cerimonia composita: alle ore 10.15, dopo una prima accoglienza a Palazzo Mastai, vi è stato un omaggio floreale al vescovo Umberto Ravetta ed al cardinale Fabrizio Sceberras Testaferrata, due pastori che hanno lasciato un grande ricordo a Senigallia. Se infatti il vescovo Ravetta ebbe il delicatissimo compito di reggere la Diocesi durante il periodo bellico, il cardinale Sceberras Testaferrata viene ricordato per aver operato prevalentemente per l’assistenza ai più poveri e per la costruzione di edifici di pubblica utilità. L’omaggio floreale è avvenuto al Duomo, in quanto nella nostra fede ha sede il cuore dell’Associazione dei Partigiani Cristiani. Alle ore 11.00 è seguita la presentazione del libro “La leggenda del Santo Petroliere” del giornalista Maurizio Verdenelli, interamente dedicato al rapporto di Enrico Mattei con Matelica e con le Marche più in generale, sua Terra d’origine. Era presente l’autore, che non ha mancato di illustrare il suo lavoro con la passione e con dovizia dei preziosi riscontri storici, indispensabili alla sua ricerca. Numerosi interventi hanno preceduto e seguito la presentazione di Verdenelli, davanti ad un uditorio attento. Particolarmente commovente la testimonianza del senatore Giuseppe Orciari che, non potendo essere presente per ragioni di salute, ha inviato una bella testimonianza letta in sala da Franco Porcelli. Il sindaco Orciari ha ricordato i trenta consiglieri eletti alle elezioni amministrative del 10 marzo 1946, ma si è soffermato sul 70° della Liberazione di Senigallia, avvenuta il 4 agosto 1944. “ Fu bello e molto commovente vedere sventolare sul campanile del Comune la bandiera polacca e quella italiana: piansi per la commozione, finalmente eravamo liberi dal dominio nazista”. Ma Orciari è stato testimone del periodo intercorrente tra l’8 settembre 1943 e il 4 agosto 1944, un momento storico che ha segnato lui e quelli della sua generazione: la situazione imprevedibile fino a qualche tempo prima aveva dato vita ad un tempo denso di paure ed incertezze. “L’adesione alla Resistenza fu subito fuori discussione, ma il dover darsi alla clandestinità non fu cosa semplice. Ci riunivamo quindi di frequente, ora in una casa ora in un’altra, la mia famiglia era sfollata al Campetto di Montignano, l’importante era non farsi trovare.” Ma, dopo la tempesta, viene il sereno, e allora Orciani ha ricordato quanto gli è capitato con la fine della guerra. “Amministrai il Comune di Senigallia come vice del sindaco Zavatti, al quale devo la riconoscenza per avermi estradato nel difficile percorso di gestire la città. Poi nel 1964 venni eletto sindaco di una Giunta di Centro-sinistra, e dal 1971 al 1983 amministrai una Giunta di sinistra”. Eletto Senatore e successivamente alla Camera, nel 1992 ha termine l’impegno parlamentare di Orciari, qualificato testimone di momenti importanti della Comunità Senigalliese, che nel dire che “Mattei è nella Storia”, ne ha sintetizzato le qualità di imprenditore, politico e capo partigiano.
L’Assessore Schiavoni, intervenuto in rappresentanza del Comune di Senigallia, ha sottolineato l’intuizione dell’importanza dell’informazione nel personaggio di Enrico Mattei, che fondò il quotidiano Il Giorno, oltre al suo ruolo di uomo del dialogo con i Paesi del Mediterraneo. Schiavoni si è soffermato sulla sua esperienza scolastica, che gli ha consentito di conoscere le grandi Personalità dell’epoca, come Kennedy e Mattei, tristemente accomunati da una tragica fine. È intervenuta la signora Maria Teresa Bulhak Jebska Allegranza, quale esponente dell’Associazione Italo-polacca delle Marche, che ha riportato il commovente intervento di uno dei trenta veterani presenti alla recente Commemorazione del 70° della Battaglia di Ancona, tenuta a Loreto. “ I soldati polacchi erano pronti a morire: io sono stato un combattente, ma lottare per la pace è molto più difficile rispetto all’intervento militare”. Il monito della signora Bulhak mi sembra centrale nella Commemorazione della Liberazione di Senigallia, perchè oggi, con questa ricorrenza, ricordiamo il Primato della Libertà delle Umane Esistenze rispetto alla Deriva Totalitaria, alla sopraffazione dell’uomo sull’uomo, che scatenò la guerra e che è alla base di ogni conflitto. D’altra parte, i recenti avvenimenti di questi giorni, ci ricordano quanto ancora sia difficile gestire la pace: ha proprio ragione il reduce, al limite la guerra è fulminea, ma è il cammino verso la pacifica convivenza che, se non è ben avviato, prima o poi porterà ad un nuovo conflitto: sembrano parole retoriche, ma non lo sono. Interviene poi una giovane pronipote di Enrico Mattei, che nell’esternare l’orgoglio per quella sua illustre parentela, è lieta di poter constatare che nella città dove risiede, Senigallia appunto, oggi viene ricordato l’illustre zio Enrico, grande per lei, grande per noi, speranza per un Mondo di pace e di progresso, specialmente per quei Popoli del Mediterraneo che ancora oggi ricercano un loro equilibrio, come è testimoniato dal fenomeno noto come Primavera Araba. Della presentazione di Verdenelli abbiamo già parlato, ma è bene ricordare che la lezione di vita di Mattei ed il suo concetto di Bene Comune sono questioni attualissime, in un momento storico in cui la solidarietà e la carità perseguita dall’Illustre Marchigiano e dagli Uomini del suo tempo vengono spesso dimenticate. Verdenelli ha annunciato la prossima pubblicazione di un suo scritto su Mattei, del cui ruolo le giovani generazioni ed il Paese tutto debbono avere l’onore e l’onore di non dimenticare, come invece troppo spesso accade nel Nostra Paese. Alla presentazione del libro è seguito un gradito momento conviviale presso il Ristorante Stop and Go, dove è stato ricordato che la sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani è intitolata all’onorevole Bartolo Ciccardini, un altro Grande Marchigiano, peraltro Segretario di quell’Associazione fondata proprio dall’onnipresente Enrico, che non ha mai rinunciato alla sua scelta di andare partigiano, sia in tempo di guerra che in quello di pace.
La sezione dell’ANPC di Senigallia è fiera di aver dato ricordato questi due Grandi Marchigiani.
Lasciatemelo dire: momenti come questo fanno bene al cuore.
Massimo Cortese