ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

25 aprile 2024 al Forte Bravetta

Al Parco dei Martiri di Forte Bravetta con la Vicepresidente Silvia Costa per ricordare Don Giuseppe Morosini, fucilato 80 anni fa insieme a 67 resistenti civili e militari insieme al Sindaco di Ferentino (suo comune natale) Gianni Fiorletta, Gianfranco Noferi, Peppe Sangiorgi, Alberto Campitelli e Gioia Farnocchia assessore alla cultura del XII municipio. Presente anche il socio Anpc Tobia Morandi.

Il 25 aprile, dopo la grande manifestazione cittadina conclusasi a Porta San Paolo, si è tenuto l’incontro “I cattolici e la Resistenza: la figura di don Giuseppe Morosini” organizzato da Rete per Forte Bravetta in collaborazione con ANPC.

Martiri di Forte Bravetta furono 68 militari e partigiani, tutti appartenenti alla Resistenza Romana, fucilati dal Comando tedesco nel periodo dell’occupazione (10 settembre 1943– 4 giugno 1944) a Forte Bravetta,  una delle costruzioni fortificate che circondavano la città di Roma, uno dei luoghi simbolo della Resistenza con il Sacrario delle Fosse Ardeatine e il Museo della Liberazione a Via Tasso.

undefinedE’ stata ricordata la figura di don Giuseppe Morosini (1913-1944), presbitero, cappellano militare  e partigiano, Medaglia d’Oro al Valor Militare. Attivo nella resistenza nella banda partigiana  Monte Mario, che dipendeva dal Fronte Militare Clandestino comandato dal col. Giuseppe Cordero di Montezemolo. Tradito da un delatore, rinchiuso nel carcere di via Tasso, sede della Gestapo, fu sottoposto a interrogatori e torture, ma non parlò. Fu di costante conforto agli altri internati, era in cella con Epimenio Liberi, partigiano del Partito d’Azione, la cui moglie era in attesa del terzo figlio. Per lui don Morosini scrisse una Ninna nanna per soprano e pianoforte. Nonostante le pressioni della Santa Sede per liberarlo, fu fucilato a Forte Bravetta il 3 aprile 1944. All’ordine di aprire il fuoco, dieci componenti del plotone di esecuzione spararono in aria e don Morosini fu ucciso dall’ufficiale fascista che comandava il plotone con due colpi alla nuca.

Nel film di Roberto RosselliniRoma città aperta è narrata, in forma romanzata, la vicenda dell’uccisione di don Giuseppe Morosini, nella figura di don Pietro interpretato da Aldo Fabrizi, che nelle intenzioni del regista riassume le figure di don Morosini e di don Pietro Pappagallo, partigiano, Medaglia d’Oro al Valor Civile, martire della Chiesa, che fu l’unico prete cattolico martirizzato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.

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