13 Aprile 1944 – Commemorazione strage Calvi dell’Umbria
Ieri 13 aprile, il sindaco di Calvi dell’Umbria ha commemorato la strage dei 13 calvesi più 2 sconosciuti perpetrata dai nazifasciti nel 70° anniversario dei fatti. Erano presenti le associazioni partigiane.
- I martiri del 13 Aprile 1944
- Carla Roncati e Pompeo De Angelis responsabile dell’ANPC di Terni.
- Antonio di Mario, gonfaloniere
- Carla Roncati
- Sindaco di Calvi.
- Carla Roncati
- Carla Roncati vice presidente nazionale dell’ANPC e Alvaro Valsenti della Brigata Gramsci.
- Pompeo De Angelis
COMMEMORAZIONE DELLA STRAGE DI CALVI DELL’UMBRIA DEL
13 APRILE 1944
Il 13 aprile scorso l’ANPC ha partecipato col medagliere alla cerimonia che si è svolta a Calvi dell’Umbria per ricordare la strage perpetrata dai nazifascisti che hanno ucciso 13 cittadini di Calvi e due sconosciuti.
Alla commemorazione erano presenti, oltre al Sindaco di Calvi, Autorità civili e militari, insegnanti e alunni delle scuole con le loro bandiere e rappresentanti di Associazioni Partigiane non solo locali, ma anche provenienti da Terni.
Per l’ANPC era presente la Vice Segretaria nazionale Carla Roncati che, dopo il discorso del Sindaco, ha preso la parola portando il saluto del Presidente On. Giovanni Bianchi e del Segretario nazionale on. Bartolo Ciccardini.
Il suo intervento ha messo in risalto il ruolo e l’impegno dell’ANPC: la difesa dei valori sui quali la Repubblica è sorta. “E’ un compito” – ha detto – che ci assumiamo nella consapevolezza e giusta fierezza di quello che siamo e che rappresentiamo, per coerenza con il nostro passato, per amore della nostra Patria, per omaggio agli amici che non sono più tra noi e per tener fede al messaggio che ci hanno lasciato.
Il ricordo di uomini come il nostro Mattei, come Olivelli, autore della Preghiera del ribelle, come Reti, martoriato nei forni crematori di Trieste, ci impone di continuare a svolgere un ruolo che è necessario precisare.
Ci è stato dato il riconoscimento di Associazione Combattentistica ed in questo senso siamo onorati di stare al fianco delle tante associazioni d’arma che ricordano momenti importanti della nostra storia e costituiscono elementi di forza del nostri Paese. Al pari delle altre associazioni, ricordiamo gli amici che si sono sacrificati, ricordiamo le battaglie, le vittorie ed anche le perdite dolorose subite e teniamo vivi nella memoria nostra e della nostra gente episodi e fatti che tanto peso hanno avuto nella vita e nel progresso della nostra Italia.
Non siamo però soltanto associazione combattentistica. Alla base del nostro operato di partigiani vi sono scelte e realtà ben qualificate. Come avevamo intimamente sofferto per una guerra non voluta, così dopo l’8 settembre ci siamo ribellati all’oppressione del nazismo ed alla negazione di basilari valori. Abbiamo fatto la nostra scelta con un atto di libera volontà, per nostra iniziativa, senza che arrivassero cartoline precetto, anzi respingendo quelle che ci erano state inviate da un governo fantoccio, e fummo presenti nei tanti posti di combattimento, sui “cento fronti della Resistenza”, come li aveva chiamati Taviani, a tenere alta la fiaccola della libertà e per ridare indipendenza al nostro Paese. Oggi siamo a trarne motivi di permanente ispirazione e di incoraggiamento per l’ulteriore opera da svolgere. Siamo a proclamare che la nostra azione, la nostra “resistenza” continua come impegno rinnovato a difendere i principi per i quali abbiamo lottato.
E’ questo il ruolo che intendiamo svolgere. E lo dobbiamo fare oltre che con grande fierezza per la parte che storicamente ci compete, anche con tanto senso di responsabilità, senza trionfalismi, senza arroganze personali o personali presunzioni. Vorrei aggiungere: con grande umiltà, ma con tanto orgoglio per quanto riguarda la nostra Associazione ed il compito che ancora ci attende”.
Carla e Wanda Roncati