ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Archivi per il mese di “settembre, 2013”

Resistenza e Costituzione Sezione di Cassano d’Adda

Sezione di Cassano d’Adda

RESISTENZA e COSTITUZIONE

ne parliamo con
Giovanni Bianchi
Presidente nazionale dell’ANPC

martedì 24 settembre 2013 – alle ore 21,00
in Casa Berva – via Verdi, 26 – Cassano d’Adda

Con il patrocinio delle ACLI

e del Comune di Cassano d’Adda

Volantino clicca qui: ANPC 24 09.2013 Resistenza e Costituzione

Il 9 settembre 1943 – la Marina militare ricorda i caduti in mare

La Spezia – La Marina Militare il 9 settembre alle 11, presso il Monumento Nazionale al “Marinaio d’Italia” di Brindisi, ricorderà i caduti in mare con la cerimonia commemorativa della “Giornata della Memoria dei Marinai Scomparsi in Mare”, a perenne ricordo del sacrificio dei marinai militari e civili scomparsi in mare.

Alla cerimonia solenne che si svolgerà il giorno in cui si ricorda l’affondamento della corazzata ROMA (9 settembre 1943), prenderà parte il Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi, oltre alle locali autorità civili e religiose.

Il programma delle commemorazioni prevede un convegno storico dal tema: “L’8 settembre e la tragedia della corazzata ROMA” che si svolgerà il giorno 6 settembre alle ore 10.00, presso il Castello Svevo di Brindisi e che avrà come relatori il professor Vito Gallotta dell’Università degli Studi di Bari e il Capitano di Vascello Patrizio Rapalino dell’Ufficio Storico della Marina Militare.

Presso la Biblioteca del Circolo Ufficiali di La Maddalena, il giorno 9 settembre alle 09.30, si terrà la conferenza dal titolo “L’armistizio e le Forze Navali da Battaglia” seguita una cerimonia che si svolgerà alle ore 11.00 presso la banchina di Punta Chiara (La Maddalena) e alla quale presenzierà, in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, impegnato a Brindisi, il contrammiraglio Gualtiero Mattesi, Comandante del Comando Militare Marittimo Autonomo della Sardegna. Clicca qui:  Marina a La Spezia

9 Settembre 1943 – La Battaglia della Montagnola

La mattina susseguente alla notizia dell’armistizio truppe tedesche attaccano proditoriamente il reparto dei Granatieri dislocato presso il Forte Ostiense. L’attacco prosegue per tutta la giornata ed i granatieri resistono “fino all’ultima cartuccia”. Nel percorso che abbiamo deciso di compiere insieme per rendere attuali i valori della Resistenza e della Costituzione abbiamo inserito per alcune ragioni particolari il ricordo di questo evento.

Martedì 10 Settembre 2013 in Piazza Caduti della Montagnola
15:30 – Deposizione di una corona di allora al monumento ai caduti della Battaglia della Montagnola, picchetto e banda dei Granatieri
16:20 – Parleranno: Bartolo Ciccardini (Segretario Nazionale ANPC) ; Vito Francesco Polcaro (Presidente ANPI Roma); Mario Buscemi (Presidente Associazione Granatieri – ANGS).
17:00 – Seminario sulla Difesa di Roma nella Parrocchia del Buon Pastore.
Relatori: Dott. Mario Buscemi, Gen. Ernesto Bonelli, On. Bartolo Ciccardini, Dott. Antonio Cipolloni, Dott. Vito Francesco Polcaro, Parroco Don Dino Mussolano.

L’episodio della battaglia della Montagnola è emblematico perché vi sono racchiusi tutti i valori che troveranno il loro compimento nella Resistenza.
1. La forza morale del dovere. I Granatieri avevano ricevuto l’ordine di resistere fino all’ultima cartuccia. Non potevano sapere né la situazione politica, né la situazione strategica in cui quell’ordine si sarebbe attuato. Tuttavia risposero con onore e sacrificio all’ordine che avevano ricevuto. Questa forza morale del dovere compiuto che va da El Alamein alla liberazione di Milano è stato il fondamento della resurrezione d’Italia.
2. All’obbedienza senza calcolo dei granatieri si aggiunge spontaneamente il soccorso della popolazione, che accorre in aiuto dei suoi soldati contro lo strapotere della offesa.
3. In quella situazione disperata si trova coinvolto il parroco, Don Pietro Occelli, il quale si assume una responsabilità civile che va aldilà dei suoi doveri di parroco. Il soccorso ai soldati ed ai civili coinvolti nel sacrificio lo porterà a costituire la prima brigata partigiana di Roma. La resistenza armata dei partigiani non è in contrapposizione all’impegno dei militari ma il naturale maturarsi della coscienza nazionale che si oppone alla ingiusta sopraffazione.
4. Un piccolo episodio di altissimo valore morale ci spiega la nascita della Resistenza Cristiana, di coloro che si vollero chiamare “ribelli per amore”: Suor Teresina, che è ricordata qui fra i caduti, si oppone all’oltraggio nei confronti delle salme dei caduti che stava ricomponendo. È una ribellione che non nasce da contrapposizioni politiche o da motivazioni ideologiche, ma dalla pietà cristiana che soccorre gli umili e gli oppressi.
5. In un momento della crisi è giusto ricordare ai giovani che il dovere fino al sacrificio, il coraggio della difesa dei propri valori, l’impegno personale civile sono le componenti necessarie perché l’Italia viva e si rinnovi.

9 Settembre 1943 – Commemorazione della Battaglia della Montagnola

9 Settembre 1943 – A 70 ANNI DALLA BATTAGLIA DELLA MONTAGNOLA di Emanuela Pendola

Ciccardini e Rondi
Dall’8 al 10 settembre del 1943 i militari del Primo reggimento granatieri di Sardegna, insieme ai cittadini residenti dell’allora borgata Montagnola-San Paolo, hanno resistito strenuamente e con grande amor di patria al tentativo delle unità tedesche di occupare Roma. È per ricordare questo anniversario che il 10 settembre 2013 si è svolta la commemorazione del 70esimo della battaglia della Montagnola, nel piazzale dell’Eur intitolato a questo episodio della Resistenza.
Alla celebrazione, che si è aperta con la deposizione di una corona di alloro al monumento ai caduti, con il picchetto e la banda dei Granatieri, hanno partecipato l’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna (Angs), rappresentata dal presidente, il generale Mario Buscemi, la Parrocchia Gesù Buon Pastore, membri delle associazioni di ex combattenti e partigiani, fra cui il segretario nazionale dell’Associazione nazionale partigiani cristiani (Anpc), onorevole Bartolo Ciccardini, il presidente onorario dell’Anpc Gian Luigi Rondi e Vito Francesco Polcaro dell’Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi) di Roma. A rendere omaggio all’anniversario c’erano anche il Centro Sociale Anziani Casale Ceribelli, il vice sindaco di Roma Capitale Luigi Nieri e l’assessore alle politiche culturali Flavia Barca, i rappresentanti del Municipio VIII fra cui il presidente Andrea Catarci e l’assessore alla Cultura e alla memoria Claudio Marotta, oltre al vice sindaco del comune di Amatrice Giuseppe Monteforte.
La cerimonia è stata preceduta dalla lettura del messaggio inviato dal segretario generale della Presidenza della Repubblica Donato Marra per conto del capo dello stato Giorgio Napolitano per augurare un’ottima riuscita dell’evento in cui si rievoca la battaglia della Montagnola: “una drammatica pagina della storia nazionale che induce a riflettere sul significato e sulla forza degli ideali di libertà e di giustizia che in quei giorni animarono i cittadini e i soldati italiani”.
«Un fatto storico emblematico perché vi sono racchiusi tutti i valori che nella Resistenza troveranno il loro compimento», come ha ricordato l’onorevole Bartolo Ciccardini, Segretario nazionale dell’Anpc, che ha raccontato gli eventi che coinvolsero gli abitanti della Montagnola.
Nel 1943 in quella zona della Capitale non c’erano alti palazzi e file di isolati come oggi, ma si estendevano a vista d’occhio dei prati erbosi chiamati “colline del Tevere”. Qui abitava una piccola comunità di pastori, alcuni dei quali vivevano nelle grotte di tufo, e c’era un istituto religioso con annesso un orfanotrofio dove venivano curati i figli dei caduti in guerra.
In questo luogo avvenne il primo fatto militare dopo l’armistizio di Cassibile dell’8 settembre quando le truppe tedesche erano intenzionate a prendere possesso della città.
I granatieri italiani di stanza al forte Ostiense non seguirono la divisione che si ritirava da Roma, ma rimasero con l’ordine di opporsi alle forze preponderanti dei tedeschi, resistendo per una giornata. In quell’occasione ai granatieri si unirono carristi, carabinieri, gruppi di soldati italiani di varie armi e popolani sommariamente armati.
«Non c’erano divisioni in quel momento – ha sottolineato Ciccardini -, c’era la scelta fra combattere e non combattere e presero la decisione di fare il proprio dovere: su questa scelta si fonda poi la rinascita italiana».
A raccogliere le storie dei partigiani della Montagnola in un libretto, fu poi il parroco Don Pietro Occelli, che in quel frangente dovette intervenire per aiutare i soldati, curare i feriti e raccogliere i caduti.
C’è la storia di Luigi Perna, medaglia d’oro al valore militare alla memoria, che a 22 anni era il comandante del plotone dei granatieri di stanza a Roma e che morì colpito da un proiettile anticarro. Quando Don Pietro gli chiuse gli occhi, aveva in tasca due sfilatini, uno per sé e uno per il suo attendente, che era morto mentre gli lanciava un tascapane pieno di proiettili.
Altro toccante episodio è quello di suor Teresina, al secolo Cesarina D’Angelo, nativa di Amatrice. La religiosa era figlia di pastori, nipote del fornaio che venne poi trucidato sulla soglia della chiesa. Quel giorno stava componendo i morti nella cappella del forte Ostiense e aveva un crocifisso d’ottone con cui toccava loro le labbra in segno di benedizione. Un soldato tedesco che passava lì accanto fu attratto dal brillare di una catenina d’oro al collo di un caduto, ma mentre il militare tentava di strappare l’oggetto, la religiosa afferrò il crocifisso di metallo e colpì ripetutamente al viso il tedesco, subendone la furiosa reazione. In quell’istante altre persone accorsero nella cappella mettendo in fuga il soldato straniero, ma suor Teresina, già malata gravemente, morirà otto mesi dopo in una clinica di via Trionfale.
Secondo Ciccardini questo «è il ricordo dell’inizio di una resistenza non politica e non ideologica, ma dettata da amore per l’umanità offesa».
La storia poi fece il suo corso: avuta ragione dei combattimenti, i tedeschi proseguirono verso il centro di Roma lungo la via Ostiense, sino a porta San Paolo, dove era stata allestita un’ultima linea resistenziale che impegnò il nemico sino al tardo pomeriggio del 10 settembre.
Complessivamente, alla Montagnola, al forte Ostiense e nelle vicinanze si contarono 53 caduti, di cui 42 militari e 11 civili.
La storia di suor Teresina, degli altri abitanti della borgata e dei granatieri di Sardegna, tutti ricordati nel monumento ai caduti della Montagnola, per il Presidente onorario Anpc Roma Gian Luigi Rondi, deve continuare a essere commemorata e raccontata ai giovani «affinché sull’esempio di quell’alto impegno morale e civile possano costruire un futuro migliore».
Dopo la commemorazione davanti al monumento ai caduti, nella vicina parrocchia di Gesù Buon Pastore si è svolto un seminario sul post 8 settembre nella Capitale, sul ruolo dei granatieri e della Resistenza cristiana, con i contributi del parroco Don Dino Malussano, il generale Maurizio Riccò, il generale Ernesto Bonelli, presidente del Centro studi dell’Angs, l’onorevole Ciccardini, il giornalista e scrittore Antonio Cipolloni e il presidente del Comitato provinciale dell’Anpi di Roma Vito Francesco Polcaro.

Emanuela Pendola

9 settembre 1943 – primo evento della resistenza in Italia

Presentato il nuovo libro di Antonio Cipolloni

E’ uscito in questi giorni nelle librerie ed edicole a Rieti ed a Roma, il nuovo libro di Antonio Cipolloni:

«La giornata del 9 settembre 1943 primo evento della resistenza in Italia».

Il volume, tra l’altro, sottolinea quattro importanti elementi:

–        L’immediata reazione dei Granatieri di Sardegna all’improvviso attacco tedesco al ponte della Magliana;

–        La partecipazione della Parrocchia della Montagnola di Roma, con il suo Parroco don Pietro Occelli in testa, che oltre a dare conforto ai militari feriti aiutò molti dei superstiti ad evitare la deportazione in Germania, così come alcuni ebrei che fece vestire da seminaristi cattolici;

–        I Caduti civili che si batterono a fianco dei militari, dei quali quattro originari della Provincia di Rieti (tra cui l’eroica suor Teresina D’Angelo nata a Voceto di Amatrice);

–        Infine il giorno successivo, dopo la resa di Porta San Paolo, la creazione nella Parrocchia, ad opera di un parroco (don Pietro appunto), di un Generale, e dell’Azione Cattolica parrocchiale, della prima banda Partigiana Cristiana.

Con questi elementi, filo conduttori, l’autore, dopo accurate ricerche, documenti e raccolta di testimonianze oculari, ha voluto raccontare le vicende immediatamente successive alla proclamazione dell’Armistizio l’8 settembre 1943; le vicende della Difesa di Roma e sacrificio di militari (affiancati da civili), dopo lo stratagemma tedesco che dette inizio alla conquista di Roma nelle ore immediatamente successive al proclama di Badoglio, via radio alle ore 19,30 circa, dell’avvenuto Armistizio con gli Alleati. Infine le attività successive di quella “banda”,  tese a dare conforto e aiuto a quanti si trovarono in pericolo ed in difficoltà durante l’occupazione tedesca di Roma e del Lazio.

Il libro è corredato con numerose foto (d’epoca ed attuali), che mettono anche in evidenza episodi e vicende successive al primo scontro avvenuto alla Montagnola il 9 settembre ‘43, e quello del  10 settembre a Porta San Paolo illustrando:

a)     L’eroica difesa dai Granatieri di Sardegna (privi di ogni direttiva od ordine sulla nuova situazione creata da quell’avvenimento), ai quali si unirono spontaneamente alcuni civili della zona della Montagnola.

b)     L’iniziativa del parroco della chiesina di Gesù Buon Pastore (don Pietro Occelli, paolino, giornalista, avvocato, poeta già direttore di Famiglia Cristiana, amico e conterraneo di Ferruccio Parri e Duccio Galimberti) il quale salvò numerose vite umane e pose fine al massacro di granatieri e parrocchiani.

c)     L’epico gesto dei Suor Teresina D’Angelo, originaria di Voceto di Amatrice che a colpi di Crocefisso allontanò un paracadutista tedesco che stava depredando il cadavere di un granatiere Caduto della Catenina d’oro.

d)     La nascita, nella canonica della Parrocchia, della prima banda partigiana Cristiana, ad opera dello stesso Don Pietro Occelli, dell’Associazione Cattolica parrocchiale “Piergiogio Frassati” del generale del genio Guastatori Rodolfo Cortellessa. Una formazione che operò dal 11 settembre 1943 fino alla Liberazione di Roma, riconosciuta dal CNL.

Viene ampiamente rilevato anche che, al termine della giornata del 9 settembre, fu necessario (ad opera del Parroco e dei parrocchiani), fornire asilo ad Ebrei nella Canonica, abiti civili ai nostri militari destinati alla Deportazione dai tedeschi; seppellire in fosse comuni gli oltre sessanta tra militari e civili Caduti nello scontro con i tedeschi; dare conforto sommario ai feriti, in mancanza di materiale adatto alla cura delle ferite riportate.

Tra i civili Caduti sotto il piombo tedesco in quella terribile giornata, 4 erano originari della provincia di Rieti e figurano sulle lapidi poste a memoria sulla piazza antistante il Tempio; piazza dedicata, da De Gasperi e Romita, ai Martiri Caduti della Montagnola, così come nella Cripta del Tempio e nel Museo Storico della Resistenza di via Tasso a Roma, i nomi di quei Caduti del 9 settembre figurano su una Targa bronzea, voluta dai parrocchiani di Don Pietro Occelli, ed inaugurata dallo stesso e dal presidente Ferruccio Parri.

La fotocronaca  del Seminario tenutosi il 9 settembre 2013 nel Tempio di “Gesù Buon Pastore” alla Montagnola, al termine delle annuali manifestazioni commemorative indetta dalla Associazione Nazionale dei Granatieri di Sardegna, al quale presero parte, oltre all’Associazione Granatieri, i rappresentanti dell’ANPI, dell’ANPC, e della Parrocchia, concludono l’interessante lavoro di Antonio Cipolloni.

Il libro è stato presentato a Rieti il 24 gennaio u.s. da Mons. Lorenzo Chiarinelli (Vescovo Emerito di Viterbo), dal sindaco di Rieti Avvocato Simone Petrangeli, dal Consigliere Regionale Daniele Mitolo, dal parroco del Gesù Buon Pastore Don Dino Mulassano e dalla Prof. Sofia Boesch, presso la biblioteca Comunale, alla quale è intervenuto un foltissimo pubblico qualificato di Rieti, Roma e di vari comuni della provincia di Rieti.

Il libro può essere acquistato nelle librerie ed edicole di Rieti (a Roma è nella libreria ARES – via Lorenzo il Magnifico-); e presso l’ufficio amministrativo della parrocchia di “Gesù Buon Pastore” alla Montagnola, via Perna 3. (costo 12 Euro i.c.).

9 Settembre 1943 – 70° Anniversario della Difesa di Roma

ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI CRISTIANI PROGRAMMA CELEBRAZIONI
70° Anniversario della Difesa di Roma: “La Battaglia della Montagnola”
L’Associazione Nazionale Partigiani cristiani (ANPC) ricorderà Suor Teresina D’Angelo (originaria di Amatrice) e don Pietro Occelli, Parroco della Chiesa del Gesù Buon Pastore alla Montagnola, nell’ambito delle Celebrazioni nel 70° anniversario della Difesa di Roma che si terranno il 10 settembre 2013.
Successivamente l’Associazione terrà un Convegno ad Amatrice e nella frazione di Voceto ove nacque Suor Teresina D’Angelo, figura emblematica inclusa nelle lapidi dei Caduti della Montagnola di Roma.
L’organizzazione delle celebrazioni, che annualmente l’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna, l’XI° Municipio di Roma e la Parrocchia del “Gesù Buon Pastore” effettuano nel piazzale dei Caduti della Montagnola e nella Cripta della Chiesa, ha accolto la proposta avanzata dal segretario nazionale dell’ANPC on. Bartolo Ciccardini, per l’inserimento nel progetto Celebrativo di quest’anno il ricordo di Suor Teresina D’Angelo (originaria di Amatrice) e del Parroco Don Pietro Occelli, Cappellano della Resistenza.
Due figure significative che l’Associazione vuole assumere ad emblema in quanto, con il gesto di Suor Teresina, e con la vivace attività del Parroco Don Occelli nei nove mesi di occupazione tedesca, segnarono, inconfutabilmente, l’inizio della reazione cattolica, e l’immediata “ribellione” dei cristiani ai soprusi ed alle angherie messe i atto dai nazifascisti all’indomani della proclamazione dell’Armistizio.
In un incontro a Roma nella sede parrocchiale, con l’attuale parroco Don Dino Mulassano, il Generale dei granatieri Ernesto Bonelli, l’on. Ciccardini ed il presidente onorario dell’ANPC della provincia di Rieti, giornalista Antonio Cipolloni, è stato predisposto un programma di massima per la giornata commemorativa del 10 settembre a Roma, che prevede:
– Adunata dei partecipanti alla cerimonia presso la colonna rievocativa in P.za Caduti della Montagnola. Deposizione di una corona di alloro; interventi commemorativi ad opera dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna e dell’XI° Municipio.
– Seminario nei locali della Parrocchia del “Gesù Buon Pastore-
Indirizzo di saluto del Presidente dell’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna
– Generale Ernesto Bonelli :
“Quadro storico in cui si inquadrano gli avvenimenti dei Granatieri di Sardegna nella difesa di Roma”;
– Onorevole Bartolo Ciccardini ANPC:
“I valori della resistenza civile da tramandare ai giovani”;
– Giornalista Antonio Cipolloni:
“L’episodio di Suor Teresina e l’operato del parroco all’inizio della Resistenza Cristiana;
– Dott. Vito Francesco Polcaro, ANPI di Roma
“tema da definire”;
– Don Dino Mulassano Parroco del “Gesù Buon Pastore”
Conclusione e indirizzi di commiato.
Un successivo incontro, promosso dal Presidente onorario dell’ANPC di Rieti giornalista Antonio Cipolloni e dall’Architetto Giulio Annibali di Amatrice, si è tenuto nella sede municipale della cittadina laziale, con il Vice Sindaco e l’Assessore alla Cultura dott. Piergiuseppe Monteforte.
In quella sede è stato preso atto del programma delle Celebrazioni del prossimo settembre a Roma, al quale il Comune di Amatrice parteciperà ufficialmente con il Gonfalone, in onore della loro cittadina Suor Teresina D’Angelo, nata nella frazione di Voceto.
Il Vice Sindaco ha inoltre accolto anche la proposta avanzata, dal giornalista Cipolloni, anche a nome del Segretario Nazionale On. Ciccardini, di ospitare dopo le manifestazioni di Roma del 10 settembre, in una data da stabilire, un Convegno dei Partigiani Cristiani a Voceto e ad Amatrice, per onorare la Suor Teresina ed il Parroco Don Pietro, che furono i primi cattolici a reagire alla occupazione tedesca.
Suor Teresina per la reazione contro un “balordo tedesco” che voleva strappare una catenina d’oro dal collo di un Granatiere appena morto, allontanato a colpi di Crocefisso; e Don Pietro, Cappellano pluridecorato della Resistenza che promosse, con il Generale Cortellessa, la Prima Formazione Partigiana Cristiana fin dalle prime ore dell’occupazione Nazista di Roma, con sede nella Parrocchia del Gesù Buon Pastore.

8 Settembre 1943

Due giovani ufficiali dell’esercito disciolto dopo l’8 settembre, Gioacchino Papi e Edmondo Marinelli, insieme ad altri paesani, Nunzi Sauro, Marchettini Dino, Di Basilio Luigi, formano un gruppo che si arma con i fucili prelevati nel magazzino della premilitare di Vigne. Sono tutti di Otricoli. Ai primi di novembre, si rafforzano con due mitragliere e alcuni nastri di munizioni, materiale recuperato da un aereo inglese abbattuto dalla contraerea a Frangellini, nei pressi di Civita Castellana. A dicembre, alcuni giovani della zona si aggregano alle bande insediate sulla vetta di Monte San Pancrazio: quella di Egisto Bartolucci (di cui Marinelli diventa istruttore militare) e quelli della Strale di Ezio Cotini. Ezio è il fratello di Don Gino Cotini , parroco di Configni e i suoi uomini sono in gran parte di estrazione cattolica. Inoltre, a San Pancrazio, si è dato alla macchia il GAP di Enelio Francescangeli. Ai primi di febbraio del 1944, il reparto di Bartolucci prende il nome di Brigata Giovanni Manni. A Poggio di Otricoli, paese alle pendici di Monte san Pancrazio, viene insediato un centro di reclutamento affidato a Gimmo Lionelli.

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