ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Archivio per la categoria “Eventi”

L’11 Aprile ad Alatri

Giornata della memoria alatri

Alatri – L’ANPC incontra gli studenti

Fraschette LICEO 2014 jpeg documenti

Mostra a Vico per Padre Pitocchi

Mostra Vico

Convegno “LETTERATURA SULLA GUERRA E SULLA RESISTENZA

Segnaliamo un interessante Convegno: “LETTERATURA SULLA GUERRA E SULLA RESISTENZA . Memorie, diari, romanzi, epistolari editi e inediti (1939-1950)” , che si terrà martedì 25 e mercoledì 26 marzo 2014 presso il  Dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Perugia, Piazza Morlacchi, Sala delle Adunanze e Aula II.

Letteratura sulla guerra e sulla resistenza_25e26marzo2014

invito_Letteratura sulla guerra e sulla resistenza_25e26marzo2014

Convocazione riunione 2 Aprile ANPC Milano-ACLI

Mercoledì 2 Aprile ci sarà una riunione dei Partigiani Cristiani per organizzare le attività della Sezione ed in particolare il 25 Aprile, coinvolgendo anche le Acli.

L’appuntamento è per mercoledì 2 aprile 2014 alle ore 21 presso la sede del Circolo Acli di Sesto S. Giovanni in via Giovanna d’Arco 114/118 a pochi minuti di strada dal capolinea della Linea Rossa della Metropolitana Milanese fermata FS 1° maggio.

Per qualunque informazione ulteriore contattate Sergio Colomberotto a questa mail sergio.colomberotto@acliservice.it o telefonicamente al n. 3473036796.

Vi invito a coinvolgere eventuali altri interessati a rilanciare l’ANPC e segnalare a al Signor Colomberotto (Pres. Circolo Acli Sesto S.G.) o all’On.Giovanni Bianchi  (Presidente ANPC) se foste impossibilitati a partecipare.

 

 

Vittorio Gasparini, cattolico, seppe resistere

 vittorio gaspariniSabato 13 ottobre 2012, è stato presentato ad Albino, in provincia di Bergamo, il libro Vittorio Gasparini, cattolico, seppe resistere. Promosso dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Sezione “M.O. Vittorio Gasparini – Ercole Piacentini” di Albino, con il patrocinio del Comune di Albino, il libro, scritto dal Professor Angelo Calvi, intende consegnare la memoria di Vittorio Gasparini alla collettività in modo aggiornato. Questo libro rappresenta un importante punto di partenza per il lavoro che la Sezione A.N.P.I. di Albino si è prefissata al momento della sua nascita, nel 2011: promuovere, diffondere e rafforzare la conoscenza dei nostri Partigiani, delle loro storie, dei loro sacrifici, delle loro battaglie, del loro sforzo collettivo di passione e creatività per ridare dignità e valore alla parola Patria.

Questo libro rappresenta il frutto naturale del lungo percorso intrapreso da un giovane Calvi agli inizi degli anni sessanta inteso a costruire una narrazione condivisa e storicamente fondata intorno alla figura di Gasparini. La grande passione civile di Angelo Calvi ha permesso alla Città di Albino di custodire la memoria di Gasparini. Ciò è stato possibile anche perché Calvi sente come suo il dovere morale di rendere omaggio a questo gigante della Resistenza bergamasca. Assorbe tutta la lezione civile, fa rivivere tutta la tensione morale di un cattolico [che] seppe resistere e che pagò con la vita la sua sete di Libertà e Giustizia.

Vittorio Gasparini scelse di stare dalla parte della libertà senza incertezze. Gasparini aveva una solida tempra morale, una libertà interiore personale di credente con saldi principi che non era disposto a tradire. In questo consisteva la sua intransigenza. «Elevato esempio di indomito coraggio e di incrollabile forza morale, ammirevole figura di ufficiale e di martire che ha coronato la propria esistenza invocando la Patria» questa la conclusione della motivazione con la quale gli venne conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria il 23 luglio del 1947, parole che meglio di altre racchiudono il profondo valore del suo sacrificio. Gasparini ha combattuto il fascismo con intransigenza radicale e ha contribuito alla sconfitta del regime e alla rinascita della Libertà da partigiano inquadrato nei Servizi Segreti di informazione.

Rispetto alla “vulgata” su Gasparini la presente ricerca ha permesso un approfondimento sui cattolici della FUCI (Federazione Universitaria Cattolici Italiani) in rapporto al fascismo. Il primo capitolo “La Formazione” offre un quadro generale di come si siano sviluppati i rapporti tra il mondo cattolico nel suo insieme e il fascismo, ricostruisce il contesto, la cornice nella quale il giovane Gasparini si è formato e ha mosso i primi passi da cattolico inquadrato nelle formazioni universitarie, vere competitrici del regime fascista nell’educazione dei giovani.

Ciò che invece emerge in modo del tutto sorprendente e nuovo è la documentazione di un anello diretto fra Vittorio Gasparini e Alcide De Gasperi proprio negli anni in cui quest’ultimo stava rifondando un partito di cattolici su basi nuove e diverse rispetto all’esperienza sturziana del Partito Popolare Italiano.

Oltre alla messa a punto della non completa attendibilità storica delle testimonianze di Indro Montanelli sulle ultime ore di Gasparini a San Vittore, Calvi apre il quarto capitolo “La Memoria” con una affresco sulla

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Sezione

“M.O. Vittorio Gasparini – Ercole Piacentini” di Albino (BG) – Piazza San Giuliano, 4 – 24021 Albino (BG) – anpi.albino@hotmail.it – +39 347 9694873

memoria che tre poeti (Alfonso Gatto, Salvatore Quasimodo e Franco Loi) fanno dell’eccidio di Piazzale Loreto del 10 agosto 1944. Vengono poi ricostruite cronologicamente le tappe compiute dalla memoria di Gasparini nelle sue città, Albino e Bergamo.

Un buono strumento per conoscere la vita di un martire di Piazzale Loreto (10 agosto 1944), primo compiuto studio su una delle vittime di quella strage nazifascista dove vennero assassinati 15 partigiani italiani.

Il libro, con un saggio di apertura di Angelo Bendotti, Presidente dell’Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea è edito da Tera Mata Edizioni di Bergamo e si avvale del contributo della Fondazione Gritti Minetti, del Gruppo Alpini di Albino e del Circolo ACLI di Albino.  Alla presentazione sono intervenuti, oltre all’autore e all’Assessore alla Cultura di Albino, Andrea Chiesa, Bruno Ziglioli, ricercatore in Storia Contemporanea  ell’Università degli Studi di Pavia e Massimo Castoldi, nipote di Salvatore Principato ucciso a Piazzale Loreto il 10 agosto 1944. Ha introdotto e coordinato la presentazione il Presidente della Sezione A.N.P.I. di Albino, Mauro Magistrati. Sono intervenuti, graditi ospiti, Sergio Temolo, figlio di uno dei Quindici Martiri di Piazzale Loreto insieme ad Angiola Gasparini, figlia di Vittorio.

Il lungo Esodo a cura della Sezione di Roma Capitale ANCFARGL

 10 febbraio 2014

Decennale Legge n.82 del 30 marzo 2004

IL LUNGO ESODO

A cura della Sezione di Roma Capitale ANCFARGL MOVM “Salvo D’Acquisto-Gastone Giacomini”

La Giornata del Ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno.

Dopo la seconda guerra mondiale più di un quarto di milione di uomini, donne e bambini, che vivevano a Zara, Fiume e nell’lstria, furono costretti a emigrare in massa dalle loro case cercando fortuna in Italia e oltreoceano.

Famiglie divise, senza più patria, senza lavoro, che – con le loro masserizie – si imbarcarono sulle navi (ad esempio, la motonave “Toscana”, messa a disposizione dal Comitato Esodo del governo italiano) le quali compiono numerosi viaggi tra Pola, Venezia ed Ancona nel febbraio-marzo 1947).

Quelle popolazioni venivano incorporate nella Jugoslavia dopo la sconfitta militare italiana (cfr. R. Pupo, Il lungo esodo, Istria: le persecuzioni, le foibe, l’esilio, Rizzoli, Milano, 2006). Raoul Pupo (cfr.Trieste 1945, Laterza, Bari, 2010) presenta i risultati più recenti della ricerca storiografica sull’Esodo, inquadrandolo in un’ottica di lungo periodo: l’Esodo degli italiani appare così come il picco di una serie di violenze e flussi migratori che hanno attraversato buona parte del ‘900. Le persecuzioni fasciste e la conseguente emigrazione di decine di migliaia di sloveni e croati fra le due guerre, l’aggressione italiana alla Jugoslavia nel 1941.  Poi, la guerra partigiana e la controguerriglia, e ancora le stragi delle foibe del 1943 e del 1945 operate da formazioni militari titine. Nelle foibe vengono eliminati fascisti ma anche partigiani italiani non comunisti. Dal CLN del Friuli-Venezia Giulia, unico caso del CLNAI, esce il PCI che si pone agli ordini del IX Corpus Jugoslavo. In tale quadro avviene la strage di Porzüs il 7 febbraio 1945.  La “questione del confine orientale” viene sanzionata, a favore di Tito, nell’incontro di Bari del 15-19 ottobre 1944, tra Kardelj, Gilas e Togliatti (cfr. P. Karlsen, Frontiera Rossa. Il PCI, il confine orientale e il contesto internazionale 1941-1955, Libreria Editrice Goriziana, Gorizia, 2010, e L. Raito, Comunisti ai confini orientali. Guerra, resistenza, scontri politici e foibe in Venezia Giulia e Istria 1945-1947, Cleup, Bologna, 2010).

Leggi il pdf: LungoEsodo2014

La cronaca della riunione allo Sturzo del 3 Febbraio 2014

foto 6Roma 04/02/2014

Si è tenuta a Roma, presso l’Istituto Sturzo, la riunione del Comitato Scientifico e delle Associazioni partecipanti al programma: “Resistenza civile oggi”.Il programma nasce dall’impegno dei Partigiani Cristiani  a trasmettere ai giovani la memoria ed i valori civili della Resistenza.

Esso segue l’iniziativa già presa dalle Acli e dai Partigiani Cristiani per costituire Gruppi di Lavoro “Resistenza e Costituzione”, affinchè i giovani traggano dalla storia motivazione ed ispirazione ad un impegno politico

Il fatto centrale, trascurato dalla dalle due storiografie contrapposte, quella dell’attendismo e quella della zona grigia, è stata la scelta morale della Resistenza civile, la scelta di una opposizione morale al nazifascismo, comportamento conseguente fino all’eroismo quotidiano. La Resistenza civile fu il comportamento, non di una minoranza, ma di una vasta massa popolare, in cui si distinsero i cattolici, le donne ed i sacerdoti, il cui operato non è stato ancora studiato e spiegato. Questo ritrovare il significato della scelta morale, che è tutt’altro dalla zona grigia, è necessario oggi perché i giovani escano dalla “non politica” odierna.

Ha aperto la riunione il Presidente dei Partigiani Cristiani, On. Giovanni Bianchi: “La Resistenza come esperienza di rinascita e di rinnovamento proposta ai giovani non come esempio, ma come valore per il nostro futuro”. Ha ricordato il programma dei Partigiani Cristiani dell’anno2013 (Giuseppe Dossetti, 13 febbraio 2013; La particolare Resistenza di Roma, Aprile 2013; il documento della rinascita a Camaldoli, Luglio 2013; l’inizio della Resistenza cristiana, la Battaglia della Montagnola, il 9 settembre 2013). Bianchi ha citato il pensiero storiografico di Pietro Scoppola ed ha ringraziato i partecipanti al presente programma, il Comitato scientifico con i maestri Malgeri, Giovagnoli, D’Andrea, Ciampani ed Acanfora, che esporranno il tema storiografico ed i partner del programma: le Acli (con la presenza del Presidente Nazionale, Gianni Bottalico; l’Istituto Sturzo, con Giuseppe Sangiorgi; l’Università LUMSA, il cui Magnifico Rettore Giuseppe Della Torre ha inviato un suo saluto; l’Eni, con la presenza della Dottoressa Lucia Nardi; l’Istituto Alcide De Gasperi di Bologna, con la presenza del Prof. Domenico Cella; ed infine la Rivista Civitas con la presenza del Direttore, Amos Ciabattoni.

Il Professor Giovagnoli ricorda la intuizione di Chabod a proposito dei cattolici nella Resistenza che paragonò Pio XII a Gregorio Magno, per il ruolo svolto dalla chiesa nella transizione dal fascismo alla democrazia in Italia.

Non fu soltanto un ruolo di rifugio e di accoglimento (in Laterano si era rifugiato il futuro governo democratico italiano), ma furono soprattutto le due scelte fondamentali che dettero il via alla transizione: la scelta della pace contro tutte le guerre nel messaggio del 1939 e la conseguente scelta della democrazia contro i regimi totalitari che vogliono la guerra, furono il fondamento di  un antifascismo morale che interpretò l’attesa di pace dei popoli. Questo fu l’atto di nascita di un’opposizione tra cattolici e nazismo che Hitler capì benissimo, quando affermò: “Finito il lavoro con gli ebrei toccherà ai cattolici”.

Bisogna rivedere la storia della persecuzione dei sacerdoti, che apparentemente avviene per motivi casuali e locali, che fu invece la reazione degli occupanti ad una opposizione passiva ma forte che tutti i documenti delle autorità fasciste testimoniano. Questo antifascismo morale contrasta il giudizio di De Felice sull’opportunismo degli italiani. Certamente ci fu anche opportunismo, ma non solo quello. Bisogna recuperare la storia dei sacerdoti come posizione “non grigia” ed il desiderio di pace come elemento coagulante. La scelta per la pace precede la coscienza di condanna del fascismo a causa della guerra e porta alla scelta della democrazia, perché vuole la pace. E questo avrà conseguenza anche successive che sono state disconosciute anche per la fine della militanza comune. La spaccatura dei blocchi mise fine alla collaborazione fra antifascisti che era arrivata fino alla Costituente. Se si parla di zona grigia non si capisce quello che avvenne dopo. E troppo spesso si è indicata la DC come zona grigia, misconoscendo i valori che interpretava. Non a caso, nei difficili anni, ’70 Moro torna a parlare di “antifascismo morale” diverso dall’antifascismo politico, nel momento in cui la Resistenza veniva invocata per colpire il cuore dello Stato.

L’interpretazione partitica della Resistenza ha perduto questo significato dell’antifascismo morale e dell’antifascismo popolare. Si è cosi indebolito il significato della Resistenza civile

Importantissimo è seguito il contributo del Professor Francesco Malgeri. Egli ricorda la storiografia ideologica dei primi anni, che trascurò i valori della Resistenza civile. Nel ’70 ricomparvero nella nuova sinistra la tesi di una Resistenza tradita. Però, nel contempo, ci furono molti studi, non solo sul fenomeno della lotta partigiana, ma anche sulla situazione politica reale nei tempi della Resistenza. La crisi politica indebolisce i valori della identità nazionale. Non ci rendiamo conto di come l’aver messo in discussione l’unità ha cancellato il comune sentire della Resistenza. Malgeri si richiama all’importante lavoro di Claudio Pavone del 1991, che induce ad una nuova comprensione della Resistenza. La crisi politica provoca una forte caduta dei valori resistenziali.

In riconsiderazione dei temi: de “la morte della Patria” e della “zona grigia”. Il nostro compito è quello di riscoprire il momento della scelta. Fu il momento in cui ogni “italiano restò con sé stesso” ed ognuno singolarmente prese nei giorni difficili la decisione di cosa avrebbe dovuto fare. Lla Resistenza fu anche una decisione morale personale. Ed è questo il significato dei giorni difficili. Per risalire dal baratro bisogna ritornare ad una scelta personale.    .

Il Prof. Andrea Ciampani della LUMSA inizia subito con una affermazione di speranza. Non è vero che i giovani non vogliono partecipare, anzi sono in attesa di una spiegazione di quello che sta avvenendo.

La comunicazione con i giovani deve avere quattro momenti. Un momento della scelta: ognuno si chiede la cosa per cui vale la pena di vivere. È un momento che non si può più rinviare. Il secondo momento è il contatto con la realtà: cosa c’è di possibile, cosa c’è di buono e cosa c’è di alternativo alla nostra scelta. Il terzo momento è il momento educativo: nel ricordare la storia della Resistenza dei cattolici e del grande risultato degli anni successi ci si è dimenticato di quale fu l’enorme sforzo educativo della Chiesa negli ’30 e negli anni ’40. Quarto momento è l’animazione sociale. La scelta ed il lavoro successivo devono trovare uno sbocco naturale nel servizio agli altri. Il punto più alto dell’animazione sociale è la politica. Il Prof. Ciampani propone di prolungare il programma dello studio del ’44 e del ’45 fino al ’46 per giungere alle soluzioni politiche proposte dalla Resistenza: la Repubblica e la Costituzione.

Il Presidente delle Acli, Gianni Bottalico,  rinnova l’impegno delle Acli a portare nel territorio con i suoi circoli di riflessione sui temi proposti con la traduzione in termini di azione sociale che sarà possibile attuare nei nostri giorni.

A nome delle Acli parla il Prof. Paolo Acanfora. Ricorda che bisogna sottolineare non tanto la visione cattolica della Resistenza quanto l’azione dei cattolici nella Resistenza condivisa. Il programma deve insistere sulla scelta: che sia propriamente una scelta sulle ragioni del vivere. E riprendere quindi come strumento di formazione il testo prezioso, purtroppo dimenticato delle Lettere dei condannati a morte della resistenza.

L’On. Flavia Nardelli ha portato il saluto dei deputati impegnati nella battaglia parlamentare, fra cui l’On. Preziosi e D’Andrea, e ha ricordato il grande lavoro svolto dall’Istituto Sturzo, con l’edizione dei sette volumi sui “I cattolici e La Resistenza”del Mulino.

Stefano Corsi delle Acli romane, è promotore di un gruppo di Lavoro “Resistenza a e Costituzione”: interviene sulla importanza del lavoro formativo per la preparazione politica dei giovani.

Interviene anche Ruggero Orfei per sottolineare l’iniziativa della ricerca personale da parte dei giovani sui testimoni della Resistenza, una sorta di luogo di incontro, in forma epistolare tra “Caro Nonno” e “Caro nipote…”, ricordando l’importanza degli episodi  conservati nella memoria della sua famiglia. Ricostituire così le memorie personali e singole di quegli anni.

La riunione del Comitato Scientifico allargato si conclude con la dimostrazione di un primo impegno mediatico, che sarà importante per coinvolgere i giovani: Maurizio Eufemi agita il suo i-pod annunciando che la notizia della riunione è già on-line.”Siamo appena nati e siamo già in the cloud. Nella nuvola.

Da sinistra a destra: F.Malgeri, B. Ciccardini, A. Ciampani, A. Giovagnoli, G. Sangiorgi

Da sinistra a destra: F.Malgeri, B. Ciccardini, A. Ciampani, A. Giovagnoli, G. Sangiorgi

Riunione per il programma “La Resistenza fondamento della nostra identità”

 La Riunione per la definizione del programma “La Resistenza fondamento della nostra identità”, che si terrà

 

Lunedì 3 Febbraio 2014

presso l’Istituto Sturzo

(Via delle Coppelle, 35 – Roma)

Alle ore 16:00

 

Il programma sarà proposto dall’ANPC con la partnership di ACLI, ENI, Istituto Sturzo, LUMSA, Istituto De Gasperi di Bologna e con il patrocinio della CEI per la parte riguardante il sacrificio dei sacerdoti martiri nella Resistenza.

 

Introduce:

On. Giovanni Bianchi, Presidente ANPC

Impostazione del panorama storiografico:

Prof. Francesco Malgeri e Prof. Agostino Giovagnoli

Partecipazioni:

Giuseppe Sangiorgi, Segretario Istituto Sturzo

Prof. Andrea Ciampani, LUMSA

Dott.ssa Lucia Nardi, ENI Responsabile Relazioni Istituzionali e Comunicazione Iniziative Culturali

Prof. Paolo Acanfora, ACLI

Interventi:

Flavia Nardelli

Andrea Olivero

Gerardo Bianco

Maurizio Eufemi

Gianni Fontana

Publio Fiori

 

 

 

La Sezione ANPC di Piacenza annuncia una mostra sul fascismo ed i cattolici

Per il secondo anno consecutivo una classe del Liceo Scientifico di Fiorenzuola d’Arda in provincia di Piacenza, la VB, ha realizzato una ricerca storica su aspetti della storia locale degli Anni Venti. In una mostra, aperta al pubblico a partire da sabato 25 gennaio, saranno anticipati i principali risultati di tale ricerca che, nelle settimane successive, porteranno alla pubblicazione di un volume.

La ricerca, dedicata ai conflitti tra fascismo e movimento cattolico-popolare, ha sviluppato anche una sezione di storia dell’arte, dedicata allo studio di sei opere di artisti piacentini di quel periodo, alcuni dei quali convinti sostenitori del nascente regime fascista. Nella mostra sarà possibile vedere riproduzioni dei quadri studiati e avere una presentazione sintetica dei contenuti storiografici ad opera degli studenti che hanno condotto la ricerca, sotto la guida dei prof. Dossena e Orlandini.

La ricerca diventerà presto un libro, grazie ai contributi del Comune e della sezione piacentina dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, presieduta da Mario Spezia, intervenuto ieri alla presentazione della ricerca.

Clicca su: Il fascismo visto dagli studenti Libertà 26 1 2014

Volantino Manifestazione. Clicca qui: Volantino Inaugurazione Mostra

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