Vittorio Gasparini, cattolico, seppe resistere
Sabato 13 ottobre 2012, è stato presentato ad Albino, in provincia di Bergamo, il libro Vittorio Gasparini, cattolico, seppe resistere. Promosso dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Sezione “M.O. Vittorio Gasparini – Ercole Piacentini” di Albino, con il patrocinio del Comune di Albino, il libro, scritto dal Professor Angelo Calvi, intende consegnare la memoria di Vittorio Gasparini alla collettività in modo aggiornato. Questo libro rappresenta un importante punto di partenza per il lavoro che la Sezione A.N.P.I. di Albino si è prefissata al momento della sua nascita, nel 2011: promuovere, diffondere e rafforzare la conoscenza dei nostri Partigiani, delle loro storie, dei loro sacrifici, delle loro battaglie, del loro sforzo collettivo di passione e creatività per ridare dignità e valore alla parola Patria.
Questo libro rappresenta il frutto naturale del lungo percorso intrapreso da un giovane Calvi agli inizi degli anni sessanta inteso a costruire una narrazione condivisa e storicamente fondata intorno alla figura di Gasparini. La grande passione civile di Angelo Calvi ha permesso alla Città di Albino di custodire la memoria di Gasparini. Ciò è stato possibile anche perché Calvi sente come suo il dovere morale di rendere omaggio a questo gigante della Resistenza bergamasca. Assorbe tutta la lezione civile, fa rivivere tutta la tensione morale di un cattolico [che] seppe resistere e che pagò con la vita la sua sete di Libertà e Giustizia.
Vittorio Gasparini scelse di stare dalla parte della libertà senza incertezze. Gasparini aveva una solida tempra morale, una libertà interiore personale di credente con saldi principi che non era disposto a tradire. In questo consisteva la sua intransigenza. «Elevato esempio di indomito coraggio e di incrollabile forza morale, ammirevole figura di ufficiale e di martire che ha coronato la propria esistenza invocando la Patria» questa la conclusione della motivazione con la quale gli venne conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria il 23 luglio del 1947, parole che meglio di altre racchiudono il profondo valore del suo sacrificio. Gasparini ha combattuto il fascismo con intransigenza radicale e ha contribuito alla sconfitta del regime e alla rinascita della Libertà da partigiano inquadrato nei Servizi Segreti di informazione.
Rispetto alla “vulgata” su Gasparini la presente ricerca ha permesso un approfondimento sui cattolici della FUCI (Federazione Universitaria Cattolici Italiani) in rapporto al fascismo. Il primo capitolo “La Formazione” offre un quadro generale di come si siano sviluppati i rapporti tra il mondo cattolico nel suo insieme e il fascismo, ricostruisce il contesto, la cornice nella quale il giovane Gasparini si è formato e ha mosso i primi passi da cattolico inquadrato nelle formazioni universitarie, vere competitrici del regime fascista nell’educazione dei giovani.
Ciò che invece emerge in modo del tutto sorprendente e nuovo è la documentazione di un anello diretto fra Vittorio Gasparini e Alcide De Gasperi proprio negli anni in cui quest’ultimo stava rifondando un partito di cattolici su basi nuove e diverse rispetto all’esperienza sturziana del Partito Popolare Italiano.
Oltre alla messa a punto della non completa attendibilità storica delle testimonianze di Indro Montanelli sulle ultime ore di Gasparini a San Vittore, Calvi apre il quarto capitolo “La Memoria” con una affresco sulla
Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Sezione
“M.O. Vittorio Gasparini – Ercole Piacentini” di Albino (BG) – Piazza San Giuliano, 4 – 24021 Albino (BG) – anpi.albino@hotmail.it – +39 347 9694873
memoria che tre poeti (Alfonso Gatto, Salvatore Quasimodo e Franco Loi) fanno dell’eccidio di Piazzale Loreto del 10 agosto 1944. Vengono poi ricostruite cronologicamente le tappe compiute dalla memoria di Gasparini nelle sue città, Albino e Bergamo.
Un buono strumento per conoscere la vita di un martire di Piazzale Loreto (10 agosto 1944), primo compiuto studio su una delle vittime di quella strage nazifascista dove vennero assassinati 15 partigiani italiani.
Il libro, con un saggio di apertura di Angelo Bendotti, Presidente dell’Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea è edito da Tera Mata Edizioni di Bergamo e si avvale del contributo della Fondazione Gritti Minetti, del Gruppo Alpini di Albino e del Circolo ACLI di Albino. Alla presentazione sono intervenuti, oltre all’autore e all’Assessore alla Cultura di Albino, Andrea Chiesa, Bruno Ziglioli, ricercatore in Storia Contemporanea ell’Università degli Studi di Pavia e Massimo Castoldi, nipote di Salvatore Principato ucciso a Piazzale Loreto il 10 agosto 1944. Ha introdotto e coordinato la presentazione il Presidente della Sezione A.N.P.I. di Albino, Mauro Magistrati. Sono intervenuti, graditi ospiti, Sergio Temolo, figlio di uno dei Quindici Martiri di Piazzale Loreto insieme ad Angiola Gasparini, figlia di Vittorio.