17 gennaio 2023: in ricordo di Teresio Olivelli
Ricordiamo il Beato Teresio Olivelli – Laico e martire. Bellagio, Como, 7 gennaio 1916 – Hersbruck, Germania, 17 gennaio 1945.
Teresio Olivelli, nato a Bellagio in provincia di Como, si trasferì a dieci anni a Mortara e proseguì gli studi a Vigevano e nell’università di Pavia. Nel 1941 si arruolò tra gli Alpini e prese parte alla campagna di Russia, dedicandosi eroicamente all’assistenza spirituale ai moribondi. Tornato in Italia, prese definitivamente le distanze dal regime fascista, che aveva vanamente cercato di riformare dall’interno. Tra prigionie, fughe ed evasioni, cercò di avviare un progetto di ricostruzione del Paese dopo la guerra, come testimonia la nascita del giornale «Il Ribelle» nel 1944. Fu definitivamente imprigionato e inviato a Gries, poi a Flossenburg in Baviera e infine a Hersbruck dove assistette, tra gli altri, Odoardo Focherini (Beato dal 2013). Ormai consumato dagli stenti, morì il 17 gennaio 1945, in seguito alle percosse ricevute al posto di un giovane prigioniero ucraino, che aveva riparato col suo corpo. La sua causa di beatificazione si è svolta nella fase diocesana presso la Curia vescovile di Vigevano su un duplice binario, ovvero sia per l’indagine sulle virtù eroiche, sia per quella sul martirio. Inizialmente, il 14 dicembre 2015, è stato autorizzato il decreto con cui veniva dichiarato Venerabile. A seguito della presentazione di ulteriori prove per accertare la sua morte in odio alla fede, il 16 giugno 2017 papa Francesco ha dato il proprio assenso alla promulgazione del decreto con cui Teresio Olivelli poteva essere dichiarato martire. La beatificazione è stata celebrata il 3 febbraio 2018, presso il Palasport di Vigevano.
Preghiamo il Beato Teresio Olivelli, figura di riferimento dei Partigiani Cristiani, affinché aiuti e guidi, noi e le nostre famiglie, nel cammino della vita.
A Cinisello Balsamo l’Anpc ha ricordato Teresio Olivelli: “Si è svolta martedì 17 gennaio al Concordia la commemorazione di Teresio Olivelli nel 78° anniversario della sua morte al campo di sterminio di Hersbruck. ANPC di Cinisello Balsamo ha voluto ricordare la figura del Beato Olivelli, a 5 anni dalla Beatificazione assieme agli altri Partigiani Cristiani che hanno dato la loro vita per la lotta di liberazione, la nostra LIBERTA’.
Alla serata, partecipata da molto pubblico, dalle associazioni Alpini e Anpi, oltre agli assessori Comunali Visentin, Maggi e Fumagalli, ha partecipato con la sua testimonianza Carla Bianchi, figlia di Carlo Bianchi, amico e compagno di lotta di Teresio, anche lui fucilato a Fossoli nel luglio del 1944, prima che nascesse la figlia Carla che non ha mai conosciuto il padre. Le parole di Carla ci hanno commosso, la sua ricerca di un padre attraverso le lettere alla madre, i suoi scritti, l’impegno per la carità nella Fuci e nella Azione Cattolica, di concerto col Card. Schuster.
Sono stati ricordati anche i tanti sacerdoti e suore cattoliche che hanno collaborato coi partigiani alla Resistenza. Ezio Meroni ci ha anticipato i risultai della sua ricerca sui sacerdoti del PIME e della diocesi di Milano, cha hanno avuto parte attiva nella Resistenza .
Marco Miconi di FLVI ci ha parlato della famiglia fi Teresio, originaria di Zeme come lui, del suo carattere e dell’impegno verso gli altri. Forte è in Lomellina la testimonianza delle qualità umane e cristiane del Beato Teresio Olivelli, cha ha fatto la sua scelta di Libertà e democrazia dopo aver preso parte alle associazioni fasciste, ne ha visto la crudeltà e l’incompatibilità della suo credo cristiano con la barbaria della dittatura, si è buttato nella lotta di liberazione al nazifascismo, con le Fiamme Verdi, formazione partigiane cattoliche, prima di essere arrestato nel 1944 assieme a Carlo Bianchi, con cui aveva fondato “Il Ribelle” giornale della Resistenza clandestino che “ esce quando può, come può e dove può..” il massimo della precarietà, come lo erano le loro vite.
Abbiamo scorso anche le figure dei Partigiani Cristiani che nel dopoguerra anno preso parte attiva alla vita politica della nazione: Enrico Mattei, presedente di ENI, scomparso in un incidente aereo di chiara matrice dolosa nel 1962; Padre Davi Maria Turoldo che dal pulpito di San Carlo in Milano predicava la libertà del popolo cristiano, prima e dopo la guerra. Per non dimenticare Tina Anselmi, giovane staffetta partigiana e prima donna ministro della Repubblica, Gino Bartali che con la bicicletta piena di carte di identità false faceva la spola tra Firenze ed Assisi, per dare nuova identità ai rifugiati ebrei ospitati nei conventi di san francesco. Non abbiamo dimenticato le iniziative di OSCAR, gli scout guidati da don Ghetti, sempre ribelli al fascismo.
La preghiera finale “Ribelli per Amore”, ha risuonato al grido “Signore Facci Liberi”, una Libertà che non è scontata, è frutto del sacrificio di tanti italiani di varie estrazioni ideologhe, social-comunisti, cattolici, liberali, repubblicani, di cui noi dobbiamo fare quotidianamente MEMORIA, per passare il testimone delle loro imprese alle nuove generazioni. Nei prossimi anni 2013-2014-2015 ricorreranno gli ottanta anni di quei tragici eventi. Il nostro impegno è di predisporre iniziative che ci facciano riflettere e meditare, perché non si possano ripetere gli orrori della guerra, possa l’Italia e l’Europa vivere in Pace e prosperità. Gianluigi Falzoni”.
