Buona sera a tutti voi. Casualmente mi sono imbattuta, in questo post. Avevo digitato il nome Angelo Sferrazza. Io sono un’operatrice socio sanitaria. Ho conosciuto il signor Sferrazza in reparto. Un uomo gentile ed educato, con il quale ho avuto modo di parlare. Mi ha raccontato di essere un giornalista ormai in pensione, ma che ancora scriveva articoli. Io gli dissi che anche mio papà aveva lavorato tempo addietro al “giornale”. Così, giorno dopo giorno, ci siamo conosciuti. Un pomeriggio mi spiegò come dei santi (di cui chiedo scusa, ma non ricordo il nome), vennero legittimati, perché il popolo tali li credeva. Pensai, “ogni giorno si impara qualcosa”. Un Signore, che ogni volta gli riposizionavi la maschera per l’ossigeno dopo aver mangiato, ti ringraziava con la mano. Tutti noi del reparto siamo rimasti male e dispiaciuti quella mattina.
Angelo Sferrazza è mancato il 4 dicembre a Roma a causa del Coronavirus. Nato a Fano nel 1936, era cresciuto nella Democrazia Cristiana divenendo esperto di politica internazionale; seguiva nel mondo tutti i movimenti per l’affermazione della democrazia. Giornalista, scriveva sul quotidiano IL POPOLO e sul settimanale La Discussione. Ha seguito con entusiasmo tutta la costruzione dell’Europa dagli inizi. Negli ultimi mesi era preoccupato per la tenuta dell’Unione. Entrato in Rai negli anni 70 nel settore internazionale e poi programmista e dirigente dei programmi educativi. Ha fondato con Barbara Scaramucci la direzione delle Teche Rai, occupandosi di sistemare l’enorme patrimonio dei programmi della radiotelevisione pubblica. Aveva 84 anni ed era ancora in attività giornalistica. Il suo ultimo articolo tre giorni prima delle elezioni americane. Era stato ricoverato in ospedale il 23 novembre e ha resistito pochi giorni alla malattia. Era un mio caro amico da cinquant’anni. Riposi in pace insieme alla sua cara moglie.
Le parole commosse ed affettuose della nostra Vicepresidente Nazionale, Silvia Costa: “La perdita di Angelo Sferrazza è un dolore enorme. Un uomo indimenticabile. L’avevo conosciuto 45 anni fa. Lui giornalista di alta professionalità, lavorava in Rai per la politica estera, collaborava al Popolo e alla Discussione dove era direttore un brillante e colto giovane parlamentare Bartolo Ciccardini. E Angelo insieme a tanti altri intellettuali cattolici democratici aveva accettato di fare una specie di scuola politica a un gruppetto di neo laureati ,tra cui la sottoscritta, che avevano cominciato a collaborare con la Discussione e poi a curare un suo supplemento (“Noi giovani idee”) . Ma sempre leggerlo o ascoltarlo in conferenze o incontri allo Sturzo o altrove era un piacere e un insegnamento fatto con generosità, grande cultura storica e politica, con sagacia e onestà intellettuale. Ritrovare Angelo grazie a Beppe Matulli e all’Anpc e condividere con lui questi mesi è stato un dono e una grazia. Ma mi sembra impossibile non poterlo più vedere alle nostre riunioni, con la nuova presidente Maria Pia Garavaglia e io con lui Vice, a stimolarci con le sue idee e la sua grande e inesausta passione di democratico colto e di cattolico esigente. Un conoscitore profondo come pochi della resistenza partigiana e dei ribelli per amore, di cui era un narratore instancabile. Il suo ultimo articolo sulle elezioni Usa, pochi giorni prima di essere ricoverato in ospedale, ne dimostra la sua inesauribile curiosità intellettuale e la sua passione per l’analisi politica e geostrategica. Ma soprattutto mi mancherà la sua amicizia così leale e fedele lunga più di 40 anni. Tornerà nella sua amata Fano, ma poi lo ricorderemo a Roma mi ha detto la famiglia”.
Angelo Sferrazza e Silvia Costa alle Fosse Ardeatine
Nella notte del 4 dicembre si è spento Angelo Sferrazza. Era nato a Fano 85 anni fa da una famiglia di origine siciliana di identità religiosa e sensibilità culturale valdese. Laureato in legge, cresciuto nelle file della FUCI e del movimento giovanile della Democrazia Cristiana, fin da giovane dimostrò una particolare attitudine e predilezione per la lettura delle vicende politiche internazionali, in un’epoca caratterizzata dalle divisioni ideologiche del mondo in blocchi contrapposti e dagli scenari della guerra fredda. Su questi temi collaborò intensamente con i giornali “il Popolo” e “La Discussione”, assieme all’amico fraterno Bartolo Ciccardini, animando nel contempo gli organismi del partito che si occupavano di politica estera e di formazione dei giovani che si avviavano alla politica. A metà anni ’70 il suo passaggio alla RAI, sempre nelle redazioni esteri, per poi occuparsi della parte culturale e costruire la memoria dell’azienda con la creazione del grande archivio delle Teche.
Era un uomo di grande eleganza e fair play, così come un giornalista di grande cultura e capacità di analisi. I suoi articoli, i suoi servizi e le sue lezioni erano sempre contraddistinti dalla profondità nella trattazione degli argomenti, dal garbo, da una sottile ironia e dall’onestà intellettuale. Nel proporli attingeva sempre a una solida preparazione teorica e a una cultura storica e politica di grande livello, associate a una esperienza “sul campo” fatta di conoscenza delle fonti, di relazioni di alto livello, di riservatezza e understatement, di assenza di retorica e protagonismo.
Negli ultimi anni della sua vita, sia per fede democratica e nei valori costituzionali che per una serie di ricordi – spesso dolorosi – di gioventù, si era dedicato con entusiasmo all’Associazione nazionale partigiani cristiani, di cui era vicepresidente. Era un profondo conoscitore della storia della Resistenza, e…. questa veste offri numerosi spunti e stimoli per approfondire le vicende legate alla guerra di liberazione, anche con punti di vista nuovi e alieni da pregiudizi e settarismi, con la consueta passione di democratico colto, coerente, ed onesto, e di cattolico libero, esigente e sempre aperto al dialogo. “Non omnis moriar” perché Angelo Sferrazza ha lasciato una eredità di principi e di valori che hanno segnato la sua esperienza professionale, di impegno civile e politico e che ANPC si impegna a tramandare e promuovere, soprattutto tra i giovani. Ci mancherà’ con la sua vulcanica personalità di grande intelligenza anche operativa.
Col ricordo, ricco di gratitudine, promettiamo di mantenerlo vigile custode della nostra storia comune.
Angelo Sferrazza al XVII Congresso Nazionale a Firenze
Le parole della nostra Presidente Nazionale, Mariapia Garavaglia: “Auguri a Lidia Menapace. La tempra di una partigiana e di una combattente democratica sta affrontando una durissima battaglia. E’ stata una docente alla Cattolica, un mito per noi ragazze durante la contestazione. E’ stato un grande dolore vederla lasciare la Democrazia Cristiana, ma ricordiamo con gratitudine le battaglie condivise. Tutta l’ANPC le augura di vincere anche se questa è una battaglia infida”.
Il 28 ottobre scorso sono ricorsi cento anni dalla nascita di Franco Franchini, il partigiano “Ettore Bonati”, fondatore dell’APC della Spezia e provincia. Franchini nacque infatti il 28 ottobre 1920 a Sarzana, dove morì il 23 dicembre 2007. Allievo, tra gli altri, di Guido Calogero, si laureò in filosofia all’università di Pisa pochi giorni dopo la caduta del fascismo. Nei mesi seguenti si unì tra i primi alla lotta partigiana, militando nelle formazioni dell’appennino parmense, nelle quali era consistente la presenza di partigiani cattolici. Fu collaboratore di Achille Pellizzari “Poe” e, su sua designazione, ufficiale di collegamento nel comando unico parmense. Rimasto ferito nella battaglia di liberazione di Berceto, riuscì a salvarsi venendo poi ricoverato sotto falso nome all’ospedale di Bologna. Nel dopoguerra, divenne esponente della Democrazia Cristiana, con particolare attenzione ai temi sociali. Collaborò inoltre a lungo con Enrico Mattei, svolgendo diversi incarichi presso i centri formativi dell’ENI. Consigliere comunale prima alla Spezia e poi a Sarzana, fu il presidente delle Acli provinciali, fondatore del sindacato insegnanti della Cisl, fondatore dell’Associazione Partigiani Cristiani e, nel 1971, cofondatore e sino alla morte copresidente del comitato provinciale della Resistenza. Dal 1971 al 1986 è stato presidente della Cassa di risparmio della Spezia e dirigente nazionale dell’Acri. Nell’ambito dell’ANPC ha ricoperto diversi incarichi, ultimo dei quali quello di segretario nazionale. I limiti alle manifestazioni pubbliche imposti dalla pandemia in corso non hanno consentito un adeguato ricordo del centenario. Nondimeno, il Rotary Club “Sarzana – Lerici”, associazione della quale Franchini era stato tra i fondatori, ha tenuto una commemorazione online affidata ad Egidio Banti, attuale vice presidente provinciale vicario dell’APC. Banti ha sottolineato in particolare il ruolo di Franchini per la ripresa economica e sociale del territorio spezzino, in un’ottica di allargamento delle sue prospettive all’intera area denominata “emiliano – lunense”. Promosse infatti processi di integrazione tra la Cassa di risparmio spezzina e quelle dell’area emiliana, divenendo in seguito anche consigliere di amministrazione del Credem. Il relatore ha sottolineato anche il ruolo di Franchini per la promozione della cultura, e l’impegno appassionato per tenere vivi ed alti i valori della Resistenza. Ulteriori iniziative a suo ricordo si terranno alla Spezia nella prossima primavera, compatibilmente con le regole imposte dalla situazione sanitaria.
Nel rispetto del provvedimento emanato, in data 8 maggio 2014, dal garante per la protezione dei dati personali, si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie. Per un maggiore approfondimento leggere la sezione Cookie Law nel menu, oppure leggere la Privacy Policy di Automattic. Per info:
http://automattic.com/privacy/
Il libro successivo può essere acquistato solo nelle librerie ed edicole di Rieti (a Roma è nella libreria ARES - via Lorenzo il Magnifico-); e presso l’ufficio amministrativo della parrocchia di “Gesù Buon Pastore” alla Montagnola, via Perna 3. (costo 12 Euro i.c.).