Don Guido Anelli: il prete volante
Venerdì 16 novembre a Parma alle ore 18 ci sarà la presentazione del libro “Il prete volante – Don Guido Anelli fra Belforte e Caracas”, presso l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma. Con l’autore Giovanni Sassi e la preziosa collaborazione degli ospiti che interverranno, saranno narrate le azioni che hanno reso un umile parroco parmense il Prete volante della Resistenza. Moderatore dell’incontro sarà il nostro Vicepresidente Nazionale Ferdinando Sandroni.
“Questo sacerdote venne destinato nel 1939 a reggere la parrocchia di Belforte, piccola frazione dell’Appennino Parmense” raccontava Sergio Gigliotti, il partigiano Sparviero. “L’umile canonica di Don Guido Anelli diventò il quartiere generale delle formazioni partigiane delle Valli del Taro e del Baganza contro i nazisti”. Il 10 agosto 1944 don Guido Anelli costituisce la seconda brigata Julia. Ma la sua impresa più memorabile è il viaggio a Roma, superata la linea gotica, per chiedere aiuti concreti per i partigiani. Don Guido parla parla con il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e con il Ministro del Tesoro. Ottiene assicurazione che i lanci di materiale bellico per i partigiani saranno intensificati ed ottiene subito un contributo di tredici milioni. Ritorna ai propri monti, trasportato da un aereo, paracadutato a Bardi, oltre la linea nemica, da qui il nome “il prete volante”. Don Anelli fu anche uno dei “monuments men”: durante la guerra salvò opere d’arte del rinascimento italiano, nascondendole ai nazisti. Una sua missione fu vicino a Bolzano, dove fu paracadutato per organizzare un gruppo di persone fidate che salvassero dalla distruzione le opere di Caravaggio, Tiziano, Rubens, Botticelli, Donatello e Michelangelo.