Il 21 maggio 1945 moriva Aldo Gastaldi “Bisagno”, il primo partigiano d’Italia
Bisagno fu come un padre per i suoi uomini, che infatti lo consideravano tale e ne riconoscevano l’autorità morale, oltre che di comandante. Persino i nemici ne avevano rispetto e timore nello stesso tempo, ma la sua coscienza limpida, che si rifletteva nel suo sguardo fiero, dritto, disarmante, non poteva essere tollerata da chi faceva scelte opposte. “Provo piacere – scrive Bisagno ai suoi partigiani – nel vedere che in Italia ci sono ancora tanti giovani che sanno vedere la verità e non si lasciano offuscare la vista da subdoli giuochi di gente che nello stesso tempo confessa di lottare per la liberazione dell’Italia e premette che “prima della Patria c’è il partito”. Noi non abbiamo un partito, noi non lottiamo per avere un domani un “careghin” (una “poltrona”, ndr). Vogliamo bene alle nostre case, vogliamo bene al suolo nostro e non vogliamo che questo sia calpestato dallo straniero”.
Di seguito un ricordo della Associazione Partigiani Friuli Osoppo, colpita a Porzus dalla stessa furia omicida stalinista che con ogni probabilità uccise anche “Bisagno” in un tragico incidente mai completamente chiarito: https://www.partigianiosoppo.it/Eventi/il-ricordo-di-aldo-gastaldi-il-partigiano-bisagno-nel-75-anniversario-della-morte/
Viva la Resistenza contro tutte le dittature.

