Viva il 25 Aprile. COMUNICATO
COMUNICATO
In occasione della Festa della Liberazione, la presidente nazionale della Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, Mariapia Garavaglia, richiama l’impegno a ricordare contestualmente la Resistenza del popolo ucraino che, con la loro indipendenza e democrazia, sta difendendo gli stessi valori per i quali i Partigiani italiani si sacrificarono.
Incontri, cortei, la marcia della Pace non tutti nella auspicata necessaria sintonia, per ricordare il 25 aprile di 77 anni, fa quando si concluse la Resistenza e trionfo la libertà.
Con la fine della guerra iniziò la vita democratica del popolo italiano e con la Costituzione, frutto della lotta partigiana, si ricostruì’ l’unità del Paese, fondata su comuni valori, che la celebrazione della Festa della Liberazione ogni anno richiama, non solo nel ricordo, ma nell’impegno a continuare a difenderli.
Quest’anno la nostra Festa è segnata dall’angoscia per la guerra nel cuore della Europa, una tragedia che ci costringe a riflettere sul valore di democrazia, libertà, autonomia, autodeterminazione degli Stati; suona l’allarme perché non sono conquistati una volta per sempre. La Resistenza degli Ucraini è anche la nostra, perché stanno difendendo principi che non possono essere patteggiati. Il sostegno all’Ucraina deve essere senza riserve: cercare in tutti i modi qualsiasi percorso conduca al cessate il fuoco e poi al dialogo; esprimere massima solidarietà con accoglienza e con invio di ogni genere necessario alla sopravvivenza ed anche purtroppo con l’ invio delle armi. Un popolo inerme sarebbe sopraffatto da un invasore, senza che possa resistere. La resa significherebbe la morte di un popolo e di una idea di democrazia e libertà.
Ci riconosciamo pienamente nelle parole usate dal Presidente Mattarella durante l’incontro al Quirinale con le Associazioni d’Arma e Partigiane.
La Resistenza Ucraina ci impone di affrettare il processo verso una Europa più unità, la patria di tante patrie, unite da valori fondanti che sono stati conquistati da tutte le resistenze europee e che hanno raggiunto la pacificazione quando fu avviata la Ue coi trattati di Roma. Per questo è vera la esortazione Resistenza ora e sempre. Viva la Resistenza, viva l’Europa.
La liberazione è sta fatta dalle forze alleate e non dai partigiani.
Tutte le commemorazioni del 25 aprile dovrebbero andare a pregare sulle tombe dei soldati americani sepolti nella nostra terra.