La seconda tappa dell’itinerario annunciato: Commemorazione Suor Teresina
A tutte la Sezioni, ai Gruppi di Lavoro Resistenza e Costituzione, a tutti gli amici
Cari amici,
dopo la conclusione dell’importante Convegno del 24 Luglio, in cui abbiamo ricordato il Codice di Camaldoli ed abbiamo constatato l’attualità di quei valori, partiamo per la seconda tappa del nostro itinerario. Il significato del sacrificio di Suor Teresina.
L’8 Settembre 1943 è stato il giorno tragico dell’annuncio dell’armistizio.
L’armistizio era già stato firmato da molti giorni, ma il Generale Badoglio, nominato capo del Governo, seguitava a rimandare l’annuncio dell’avvenuta firma . Gli alleati, irritati da quello che sembrava un “doppio gioco” del Governo italiano, che non preparava l’ingresso delle truppe alleate ed invece non impediva l’ingresso delle truppe tedesche, decise di rendere pubblica la notizia. A questo punto il governo Badoglio dovette annunciare l’armistizio senza aver preparato le istruzioni precise per il nostro Esercito che rimase così senza ordini. Alcuni compresero che l’Italia si ritirava unilateralmente dalla guerra e pensarono di poter consegnare le armi agli occupanti tedeschi. Altri compresero che bisognava resistere agli attacchi tedeschi, senza peraltro attaccare loro per primi al fine di impedire l’occupazione del territorio da parte dei tedeschi. In questa maniera l’esercito italiano si disfece.
La marina si consegnò agli alleati, altri reparti furono catturati ed internati in Germania, ed altri ancora reagirono all’occupazione tedesca.
La giornata dell’8 settembre fu terribile.
In un primo momento tutti accolsero con gioia l’annuncio pensando che fosse la fine della guerra. Bastarono poche ore per accorgersi che un’altra guerra era incominciata. Questo spiega l’episodio della Battaglia della Montagnola.
I Granatieri che presidiavano il Forte Ostiense di Roma avevano ricevuto dal Comando l’ordine di resistere fino all’ultima cartuccia. La sera dell’8 settembre ricevettero la visita degli ufficiali tedeschi e festeggiarono con loro la fine della guerra. In realtà i tedeschi volevano solo spiare le posizioni e la consistenza del reparto dei Granatieri.
Prima dell’alba attaccarono le posizioni risalendo dal ponte della Magliana. I granatieri si ritirarono dopo gravi perdite e si attestarono su una posizione sovrastante: la Montagnola. I combattimenti durarono tutta la giornata ed i Granatieri resistettero secondo l’ordine che avevano ricevuto, fino all’ultima cartuccia. Durante la giornata i tedeschi attaccarono con carri armati e mortai la Montagnola, provenendo dall’Eur.
Quel giorno anche molti civili che erano i contadini che abitavano le case sparse intorno al Forte Ostiense parteciparono alla lotta e caddero in molti, assieme ai Granatieri. Alla sera la battaglia era finita. Il Parroco del Buon Pastore portò assistenza a coloro che erano scampati. Alcuni di essi parteciparono il giorno successivo alla Battaglia di Porta San Paolo.
Il parroco fu anche il promotore della prima Brigata Partigiana di Roma.
Nella cripta dell’attuale Chiesa del Buon Pastore, che altro non è che la primitiva cappella della parrocchia, c’è un bassorilievo che ricorda l’episodio di Suor Teresina. Suor Teresina era una suora che si dedicava all’assistenza degli orfani dei caduti ospitati in un edificio vicino al Forte Ostiense. L’edificio si era trovato coinvolto nella battaglia ed ora le suore ricomponevano i corpi dei caduti. Suor Teresina avvicinava il crocifisso sulle labbra dei ragazzi caduti, in un atto di estrema pietà. A quel punto un soldato tedesco si avvicinò e cercò di strappare una medaglietta d’oro dal collo di un defunto. Suor Teresina reagì come potè, colpendo il soldato tedesco sulla testa con il crocifisso di ottone. Noi ricordiamo il significato di questo episodio, insignificante nelle sue dimensioni, ma profondamente significativo come gesto di ribellione morale.
Suor Teresina non partecipava ad un evento bellico, non era schierata su nessun fronte e su nessuna posizione, rappresentava l’umanità paziente e soccorritrice. Ma si ribellava al gesto empio e disumano. Suor Teresina è stata la prima “ribelle per amore” e noi ricordiamo questo episodio come inizio della Resistenza cristiana che fu soprattutto ribellione alla barbarie ed alla disumanità.
Chiediamo a tutte le Sezioni, ai Gruppi di Lavoro Resistenza e Costituzione e a tutti gli amici di organizzare riunioni per ricordare e studiare gli eventi dell’8 Settembre, mettendo in rilievo il significato della ribellione morale alla ingiustizia ed alla barbarie, prima motivazione della Resistenza civile. Altre notizie su: https://anpcnazionale.com/2013/05/30/70-anniversario-della-difesa-di-roma-la-battaglia-della-montagnola/