ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

25 aprile 2023 a Reggio Emilia

Alle ore 11.15 Piazza Martiri del 7 Luglio: la celbrazione del 78° anniversario della Liberazione a Reggio Emilia. Dopo i saluti di Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia, Beppe Pagani Presidente ANPC in rappresentanza delle Associazioni Partigiane ha pronunciato l’orazione che pubblichiamo qui di seguito: “Signor sindaco,autorità, cittadine/i è con piacere che rivolgo a voi tutti un saluto a nome di tutte le associazioni partigiane della provincia di Reggio Emilia. 78 anni fa il pomeriggio del 24 aprile il partigiano Giorgio Morelli, primo partigiano ad entrare in città, sventolava il Tricolore per le vie di Reggio Emilia ed annunciava al popolo reggiano l’ora della liberazione. Quello steso Tricolore  fu issato intorno alle ore 16,20 sul balcone del Municipio da Morelli e altri tre partigiani delle Fiamme Verdi. “Ho Gridato con tutta la mia voce la prima parola di libertà: ed ho pianto perché l’ora che ho vissuto oggi è la sola che abbiamo atteso da tempo, con ansia infrenata, che è rimasta chiusa, soffocata, imprigionata in noi durante le ore delle nostre lotte clandestine”. Son queste le parole con cui Giorgio Morelli (il solitario) descriveva quel giorno sul foglio del CLN “Reggio Democratica”: Reggio Emilia era liberata, il giorno dopo il 25 aprile segnava per sempre  la fine della  guerra. Da allora il  25 aprile è la data in cui tutti i cittadini/e ricordano la Liberazione e quindi il contributo fondamentale che la Resistenza ha dato modificando la storia del ns paese con la sconfitta del Nazifascismo e la conseguente nascita della Repubblica Italiana. Da quella lotta di Liberazione nacque la nostra Carta Costituzionale che quest’anno celebra il 75° della sua promulgazione. Questa Carta Costituzionale che disegna una repubblica parlamentare, una e indivisibile costituisce il compimento dei sogni e delle speranze di tutti coloro che combatterono contro i Nazifascisti per la conquista della democrazia e la rinascita di libere istituzioni.

Lo vogliamo ricordare ancora con vigore in questa giornata contro ogni tentativo maldestro di stravolgimento della verità storica e costituzionale rispondendo a coloro, che pur rivestendo responsabilità istituzionali vogliono stravolgere la Costituzione nata dalla Resistenza “Questa nostra Costituzione è  antifascista per i suoi contenuti, per i principi che sono l’opposto di ciò che è stato il fascismo”. Celebrare il 25 aprile significa innanzitutto rendere omaggio alla città di Reggio Emilia medaglia d’oro alla resistenza  e ricordare il sacrifico dei F.lli Cervi, di Don Pasquino Borghi, di Quarto Camurri, di Enrico Zambonini e di  un  lungo elenco di tanti martiri, uomini e donne, che in diversi modi accettarono il rischio, si sacrificarono per opporsi alla barbarie. La storia della nostra libertà, la possibilità che oggi ci è data di vivere in una democrazia, di vedere riconosciuti i diritti fondamentali per tutti, sono  il risultato dell’esito eroico del loro sacrificio.

Oggi celebriamo questo giorno e rinnoviamo il nostro impegno in difesa di quegli stessi valori di pace e libertà, per costruire una nuova società libera dalle povertà, dalle diseguaglianze, dalle guerre, da ogni tipo di fascismo. E’ di fronte al sacrificio di tanti che oggi ci troviamo qui anche per ringraziare quella generazione di resistenti – italiani ed europei, poiché la nostra Resistenza è stata parte vitale della Resistenza europea e ci rese già allora donne e uomini riscattati e con piena cittadinanza e dignità nell’Europa di oggi – di combattenti italiani e degli eserciti Alleati: a loro va la nostra incancellabile riconoscenza, nei loro confronti abbiamo un debito perenne. Quei giovani che si opposero alla dittatura, alla violenza nazifascista decisero di anteporre gli ideali di libertà e di difesa della comunità ai loro personali interessi. E’ su questo dono, è su questo debito, su questo MUNUS, che si fonda la nostra Communitas. Per questo oggi, in questo tempo difficile, siamo chiamati a RESISTERE alla cultura individualista, separatista, nazionalista che serpeggia da più tempo e riscoprire quel senso di appartenenza ad una unica comunità di destino, ad una fraternità di uomini e donne che si riconoscono nei comuni valori di libertà, uguaglianza, democrazia.

Non ci saranno libertà-democrazia-giustizia se non si riscoprirà questa tensione, un ethos comunitario, una fratellanza che ci accomuna tutti in una fraternità. Riscoprire il senso, la passione per la FRATERNITA’ in un tempo troppo segnato da egoismi politici, economici nazionali e sociali significa CREARE UN COLLEGAMENTO TRE LE GENERAZIONI, costruire permanentemente un patto generazionale, perché la memoria non si dissolva, affinché la Resistenza non sia solo una pagina di storia  o addirittura non venga stravolta da ricostruzioni false e faziose!

Per questo esprimiamo unitariamente, insieme al forum  nazionale di tutte le associazioni Antifasciste, la nostra preoccupazione per dichiarazioni, decisioni, comportamenti di alcuni rappresentanti delle istituzioni e della politica che, in vari casi, sono apparsi divisivi e del tutto inadeguati rispetto al ruolo esercitato.Queste dichiarazioni, questi tentativi di falsificare la storia, ancor più gravi quando messi in atto da rappresentanti dello stato, devono essere fortemente condannati, così come condanniamo il moltiplicarsi di episodi di violenza, di apologia di fascismo, rigurgiti antidemocratici di gruppi che si ispirano a quella ideologia.

La Resistenza ci parla ancora oggi e ci chiede dopo 78 anni di avere la forza di Resistere ad ogni forma di fascismo di ritorno, ad  ogni forma di violenza e discriminazione, alla diseguaglianza sociale determinata dalla grave situazione economica in cui versano numerose famiglie e persone a causa degli effetti perversi delle tante crisi che si sono sovrapposte ed intrecciate.  In questa imprevedibile e drammatica stagione che stiamo vivendo con il ritorno della guerra dentro ai confini Europei, la voce della Resistenza ci impone di resistere, di superare i confini temporali  e contrastare la cultura della guerra, affinché si ponga un limite alle barbarie, ad ogni forma di aggressione, all’odio, alle stragi contro i civili, alla violenza contro le donne che reclamano il pieno godimento dei diritti civili.

Resistere oggi significa essere a fianco del popolo ucraino, chiedere un immediato cessate il fuoco senza condizioni, significa chiedere che si fermi questa sanguinosa guerra che da oltre un anno sta devastando la popolazione ucraina a causa della aggressione russa; impegnarci per la PACE ovunque in Ucraina come nel tormentato Medio Oriente, in Sudan e in tante altre parti del mondo dove la cultura della guerra distrugge comunità, e uccide uomini, donne, bambini. Resistere significa inoltre vigilare contro ogni forma di discriminazione contro forme di antisemitismo che continuano a presentarsi, significa, inoltre lottare per l’affermazione dei diritti civili, per le donne che in Iran e in tante altre parti del mondo sono perseguitate solamente perché affermano l’elementare diritto alla libertà, significa contrastare la disumanità con cui le politiche migratorie affrontano la delicata e dolorosa condizione di migliaia di migranti che sono costretti a trovare la morte nel nostro mare in viaggi alla ricerca di condizioni di vita più umane.Per tutte queste situazioni e per tutte queste ragioni noi associazioni partigiane crediamo che i valori dell’Antifascismo e della Resistenza siano ancora oggi il faro per illuminare la nostra strada, il nostro impegno, e per orientare le istituzioni del nostro Paese.W la Resistenza! W la libertà ovunque questa è minacciata!W il 25 Aprile!”.

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