22FEBBRAIO 1943: I NAZISTI UCCIDONO LE PRIME TRE ROSE.
“Una giornata così bella, e devo morire”. Sophie #Scholl (in basso a destra) disse così, quella mattina di lunedì, alla compagna di cella, nel carcere di Stadelheim a #Monaco dove era stata rinchiusa per i sei volantini della #RosaBianca (#WeisseRose). Alle cinque del pomeriggio la ghigliottina le tagliò la bella testa pensante. Aveva 21 anni. Ne aveva 23 Christoph (Christl) #Probst che aveva già tre bambini piccoli: qui lo vedete con il primogenito Michael e con sua moglie Herta #Dohrn (anche suo padre Harald fu assassinato dai nazisti, nel 1945). Aveva 24 anni Hans #Scholl, qui col suo sorriso ironico, il leader del gruppetto di amici che sfidò il dittatore. Prima di essere consegnato al boia, quel 22 febbraio 1943, gridò chiaro e forte – nel cortile della prigione – “Es lebe die #Freiheit – viva la Libertà “.


