I funerali di Carlo Costantini
Oggi Mons. Lorenzo Loppa, Vescovo di Alatri, ha celebrato il funerale del nostro amatissimo Carlo Costantini alla presenza dei familiari, degli amici e delle più alte cariche locali. Per l’Anpc erano presenti Cristina Olini e Aladino Lombardi. Sul Sagrato della Basilica il sindaco ed altre autorità hanno espresso l’ultimo saluto a Carlo. Aladino Lombardi ha espresso le condoglianze a nome della Presidente Nazionale Mariapia Garavaglia e di tutta l’Associazione, ricordando anche episodi di vita sociale insieme.
Vogliamo qui riportare una parte dell’orazione tenuta da Fabio di Fabio: “Carlo Costantini non è stato solo il Sindaco di Alatri, apprezzato e mai dimenticato. E’ stato davvero molto altro. Al di là dei suoi diversi incarichi politici ed amministrativi, dei suoi ruoli all’interno di varie associazioni, dei suoi innumerevoli interessi, è stato, soprattutto, un maestro di vita e di impegno civile. Un maestro appassionato fino all’ultimo: di quelli che suscitano ammirazione, spirito di emulazione, desiderio di azione. E’ stato un cristiano convinto, testimone coerente della sua fede, anche dentro la temperie della lotta politica. E’ stato un democratico autentico, difensore della libertà e della partecipazione matura alla vita sociale e politica, un interprete fedele dei valori della Costituzione italiana. Gli anni della sua giovanile militanza antifascista, caratterizzata anche dalla redazione del giornale clandestino “Libertà”, ne hanno segnato indelebilmente la visione ideale ed anche la ragione profonda di tutta la sua successiva esperienza umana e politica. E spesso, ancora recentissimamente, tornava con la mente e con viva passione al coraggio e all’entusiasmo di quegli albori. Prova ne sono l’impegno e la dedizione con cui ha partecipato alla fondazione dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani e, poi, all’attività di formazione e monito per le giovani generazioni, promossa da quest’ultima, finanche con incontri con gli studenti della nostra città. Ma anche le bandiere tricolori che, il 25 aprile ed il 4 novembre di ogni anno, faceva scendere dalle finestre di casa sua, in Corso della Repubblica, e che riempivano di commozione chi vi passava sotto con il corteo istituzionale e guardava su. Ed, ancora, la collaborazione illuminante con la commissione consiliare speciale che ha inteso intitolare luoghi pubblici a concittadini che soffrirono e perirono per la follia nazifascista. Ha accompagnato con saggezza, e mai con invadenza, l’avvicinarsi alla politica ed il “muovere i primi passi” di tanti giovani di tante generazioni, seminando in tutti, credo, quella fiducia nella buona politica e quella speranza di potersi impegnare per gli altri, senza necessariamente sporcarsi. Anche quando ebbe qualche delusione. Spesso andavamo da lui a chiedere consigli ed egli, talvolta anche con ironia, dispensava risposte che non erano, in realtà, soluzioni bensì indicazioni di un percorso di comprensione, di discernimento: perché le soluzioni spettano alla responsabilità di ciascuno, ci spiegava. Negli ultimi tempi, quando avevamo assunto responsabilità politiche ed amministrative, era lui che ci chiamava e ci chiedeva di interessarci di questa o quell’altra questione che interrogava la sua ancora vivace coscienza civile. E qui vorrei soltanto ricordare il fascino di quegli incontri, il senso di una responsabilità antica e condivisa ma anche la leggerezza che respiravamo nel suo studio, al primo piano della sua casa: la sua scrivania dietro la quale ci cominciava a parlare, poi offrendoci le sue cartelle intitolate, con dentro quello che egli chiamava il “materiale” di studio che aveva raccolto e preparato: normativa, rassegna stampa, appunti da lui scritti a mano sull’argomento. Una delle passioni che hanno animato gli ultimi anni della sua esistenza terrena e del suo impegno è stata la riqualificazione del Campo delle Fraschette per farne un monumento alla memoria della sofferenza e della vita di chi vi aveva trascorso mesi o anni di restrizioni e solitudine. Spesso ci ricordava, con il suo umorismo, che prima o poi sarebbero scadute le “proroghe” concessegli dal Signore e che avrebbe desiderato vedere realizzato questo suo sogno. Purtroppo, non abbiamo fatto in tempo, malgrado l’impegno e la presenza di un progetto finanziato. E questo è un cruccio che ci portiamo dentro in parecchi. Ma se un giorno tale monumento vedrà la luce non potremo che esser grati a Carlo e ricordarlo in modo adeguato. (…) Il suo impegno ecclesiale lo ha portato a svolgere un ruolo di promotore delle confraternite sul territorio (quali realtà di crescita comune nella fede e nella tradizione) e, soprattutto, di un coordinamento diocesano delle stesse. Ma Carlo è stato anche un marito, un padre, un nonno esemplare, amato, prima ancora che rispettato, dai suoi familiari; ai quali ha insegnato la fede cristiana, la responsabilità nell’impegno in favore dell’altro, la passione civile. Da oggi, Carlo, continua a pregare, da Lassù, per la tua amata famiglia, per la tua amata città, per tutti noi”.
Omaggio a Carlo Costantini
Martedì sera, 8 febbraio 2022, abbiamo perso la straordinaria figura di Carlo Costantini che, per la nostra Associazione, è stato un’autentica e inesauribile fonte di notizie. Scompare con lui un protagonista e un testimone prezioso del Novecento alatrense, che con sobrietà, garbo e umiltà si è messo a nostra disposizione per raccontarci tanta parte della storia cittadina e non solo. Il suo lavoro, la sua laboriosità, la sua semplicità non muoiono con lui, ma restano “tesori” che custodiremo. Lo piange la sua famiglia, ma Carlo era “patrimonio” di tutti noi. Ci uniamo nell’abbraccio ai suoi familiari con questo video realizzato dalla nostra Maria Novella De Luca: immagini e parole in ricordo del grande Carlo Costantini