Il Giorno della Memoria al Quirinale
Il 27 gennaio 2020 si è svolta al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la celebrazione del “Giorno della Memoria”.
La manifestazione, condotta dalla giornalista Stefania Battistini, è stata aperta dalla proiezione di un filmato dal titolo “Shoah: figli del dopo”, realizzato da RaiStoria, e dall’intervento dello psichiatra, Alberto Sonnino.
Sono intervenuti la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni e la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. L’attrice Valentina Bellè ha letto una poesia di Anna Segre e alcuni brani del testo di Helga Schneider. Rosanna Bauer e Federica Wallbrecher hanno portato la loro testimonianza. Alcuni studenti, che hanno partecipato al Concorso “I giovani ricordano la Shoah“, hanno raccontato la loro esperienza.
Erano presenti il Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, la Presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia, rappresentanti del Governo, del Parlamento, delle Associazioni degli ex internati e deportati, della Comunità ebraica, e autorità politiche, civili e militari.
Per l’A.N.P.C. era presente la nostra Presidente Nazionale, Mariapia Garavaglia.
La cerimonia si è conclusa con il discorso del Presidente della Repubblica (clicca qui per leggere la versione integrale presente sul sito del Quirinale: Discorso Presidente Sergio Mattarella_Quirinale_Giorno della Memoria 2020).
Il Presidente Mattarella ha affermato nel suo discorso: “In Italia, sotto il regime fascista, la persecuzione dei cittadini italiani ebrei non fu, come a qualcuno ancora piace pensare, all’acqua di rose. Fu feroce e spietata”. E ha concluso con queste parole: “Per fare davvero i conti con la Shoah, allora, non dobbiamo più rivolgere lo sguardo soltanto al passato. Perché il virus della discriminazione, dell’odio, della sopraffazione, del razzismo non è confinato in una isolata dimensione storica, ma attiene strettamente ai comportamenti dell’uomo. E debellarlo riguarda il destino stesso del genere umano”.