Ricordo di Adriano Ossicini
Il titolo di “ribelle per amore” ben si attaglia a definire la figura di Adriano Ossicini, scomparso a 98 anni, dopo una vita spesa per il bene del prossimo. Figlio di un fondatore del Partito popolare, antifascista militante fin da studente nelle file della FUCI, dopo il 1938, assieme a Franco Rodano, fu uno degli animatori del Movimento dei Cattolici Comunisti e del Partito della Sinistra Cristiana. Attivissimo nella resistenza durante l’occupazione tedesca di Roma e nel CLN. Allievo del professor Giovanni Borromeo, nei reparti dell’ospedale Fatebenefratelli salvò dalla deportazione decine di ebrei romani nascondendoli e inventandosi una malattia fittizia ma altamente contagiosa, il “morbo di K” (come le iniziali dei due ufficiali nazisti Kesselring e Kappler), che impediva alle SS di ispezionare le corsie. Medico e docente universitario, fu uno degli iniziatori della psicologia e della neuropsichiatria in Italia. Mantenne sempre la passione per la politica e per le battaglie ideali e civili. Con Ferruccio Parri fondò la Sinistra Indipendente e fu senatore per molte legislature, vicepresidente del Senato e ministro per la Famiglia e la solidarietà civile del governo Dini tra il 1995 e il 1996. Se ne va con lui uno degli ultimi testimoni e protagonisti del Secolo breve, un vero padre della patria e una delle grandi coscienze critiche del cattolicesimo italiano.