E’ venuto a mancare il Presidente Giovanni Bianchi
L’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani piange la scomparsa del proprio Presidente Giovanni Bianchi. Nato a Sesto San Giovanni 78 anni fa, intellettuale cattolico da sempre molto attivo in ambito sindacale e politico, fra gli anni ’80 e ’90 fu presidente nazionale delle ACLI e, dal 1994, fondatore e parlamentare del Partito popolare italiano; anima del Circolo Dossetti di cultura e formazione politica, nato a Milano nel 2000, e presidente del Centro Studi Problemi Internazionali.Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, profondamente addolorato, ne ha ricordato in un messaggio «il rigore morale, la passione civile e la grande umanità … Uomo di vasta cultura e di intensa spiritualità, Giovanni Bianchi ha sempre vissuto il suo impegno, nell’associazionismo, nella politica, nelle istituzioni, come servizio alla comunità con un’attenzione particolare verso i poveri, gli ultimi, gli emarginati».
Attento alla dimensione culturale e formativa dell’impegno sociale, tra le voci cattoliche più significative e autorevoli nella politica italiana dagli anni Settanta ad oggi, è stato un rappresentante capace e coraggioso di quel laicato cattolico italiano che – con fatica e costanza – ha sempre cercato di offrire una testimonianza coerente e credibile rispetto alla propria ispirazione, fedele ai principi e autonoma nei comportamenti.
La sua costante e appassionata attenzione ai problemi internazionali, alla promozione della pace e dei diritti civili, alla formazione civile delle giovani generazioni scaturivano da e si fondevano in una visione integrale, laica e non ideologica della persona e della società.
Attento studioso e interprete originale, in grado di attualizzare il pensiero e il lascito morale dei grandi padri del cattolicesimo democratico (da Sturzo, a De Gasperi a Dossetti), aveva dedicato i suoi ultimi anni allo studio e alla divulgazione delle vicende del movimento resistenziale e delle radici della Costituzione repubblicana. Particolarmente significativo il titolo del suo ultimo libro “Partigiani senza fucile. La Resistenza quotidiana”: una lettura che – lontana da ogni retorica e da facili revisionismi – individua e legge quell’esperienza come lotta di popolo ed esperienza collettiva, pur tra mille contraddizioni e tanti steccati ideologici. Quella lotta non fu l’epopea di una élite combattente, ma frutto di un sentire diffuso, a cui il cattolicesimo democratico partecipò in maniera determinante, con contributi di pensiero e di azione molto diversi tra loro, ma sempre sinceri e fecondi. Ed è così che bisogna raccontarla oggi.
I funerali si terranno domani 25 Luglio alle 16 a Sesto San Giovanni piazza Don Luigi Petazzi 8.
Maurizio Gentilini
Abbiamo l’obbligo di continuare la “SUA” missione con passione ed altruismo. Questi sono alcuni dei “SUOI” insegnamenti. Leggere e diffondere le “SUE” opere letterarie, utili a perseguire e proseguire, gli ideali ed i valori che hanno animato la “SUA” vita, politica, associativa, ma soprattutto nella costruzione dei rapporti umani. L’ANPC, continuerà nell’impegno di valorizzazione e della diffusione della memoria storica di quei valori dei Partigiani Cristiani che il “NOSTRO” Giovanni aveva cementati nel “SUO” cuore. Pensare, che ora incontrerà alcuni “FRATELLI” idealmente legati alla Nostra Associazione – Ciccardini, Olini – e tanti altri, con i quali veglieranno su di noi. Con loro la Resistenza è stata concretezza di libertà. Hanno tracciato una strada, a noi il compito di percorrerla con lo stesso spirito ed abnegazione. Mi hanno colpito molto – nel ricordo di Giovanni – le meravigliose parole del Presidente “MATTARELLA” che condivido fortemente. Il nostro Presidente è stato al “SUO” fianco nel corso di tante battaglie, politiche parlamentari, indimenticabili. Con umiltà, continueremo, ad impegnarci come Giovanni ci ha insegnato.
Grazie Maurizio per il sentito ricordo.
Non lo dimenticheremo mai! Le sue visite a Parma hanno lasciato un segno indelebile in tutti gli amici della Resistenza. Ci ricordava che proveniva dalla piccola Stalingrado del nord. Indimenticabile il suo intervento al funerale di Sergio Giliotti. A nome dell’ANPC di Parma sentite condoglianze alla sua amata famiglia.
Ferdinando Sandroni
Che brutta notizia e del tutto inaspettata per me che ormai perché sono diventato vccchio frequento poco ma seguo sempre molto ANPC e le Sue battaglie. Povero e Caro Giovanni: la I^ cosa che mi è venuta in mente è che ora in Paradiso oltre ai tanti amici di un tempo per Lui veramente glorioso, ritroverà la Figlia strappata alla vita molto giovane che gli era molto cara ma seppe elaborare il grave lutto da quel grande e vero cristiano che era. Non dimentichiamo mai Giovanni nei nostri REQUIEM e grazie Maurizio per le belle parole che hai saputo dedicargli G.Accorinti ( e grazie ancora Giovanni per il bel ricordo che facesti del Partigiano Cristiano Enrico MATTEI. G. Accorinti
Ricordo con amicizia e affetto Giovanni
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