PASQUA DEL 1944 di Pompeo De Angelis
La Settimana Santa del 1944 ricorreva dal 3 al 9 di aprile. Fu una settimana di Passione, che soffocò la Pasqua di Resurrezione nelle zone dell’Umbria meridionale e della Sabina. Il generale Kesserling aveva ordinato di creare le condizioni, a Nord di Roma, per una linea di resistenza alla avanzata alleata nella penisola, dal momento che il fronte di Cassino-Ortona cominciava a cedere. A questo scopo, i militari tedeschi e la Guardia Nazionale fascista espletarono una azione per spaventare la popolazione e per reprimere le forze ribelli della zona intorno al Terminillo.
Il territorio libero di Cascia durante la Quaresima
La principale forza partigiana, in questa zona , era la Brigata Gramsci comandata da Alfredo Filipponi, detto Pasquale, sotto il controllo politico di Celso Ghini, già allievo dell’Università Leninista di Mosca, ispettore del PCI per l’Appennino Umbro- Marchigiano. All’inizio dell’anno 1944, la brigata Gramsci dominava su una vasta contrada montana e collinare che andava dalle pendici settentrionali del Terminillo alla Valnerina.
Filipponi proclamò una repubblica rossa, capitale Cascia, con una dichiarazione formale che diceva: “Questo comando ha deciso che da oggi, 15 febbraio 1944, Cascia, Norcia, Monteleone di Spoleto, i Comuni dell’Alta Valnerina e tutte le rispettive frazioni . con i limiti a La Valle di Ferentillo, Castiglione di Arrone, Preci e Ruscio è territorio staccato dai capoluoghi delle Province di Terni, Perugia e Rieti, tutt’ora sotto l’oppressione tedesca. Per tanto, la Brigata Gramsci , unica autorità della nuova Italia Democratica, assume la responsabilità militare e politica di fronte a tutti gli abitanti della zona stessa.” ( Lettera di Luigi dall’Umbria in “Il PCI, ricordi , documenti ecc. “ di Pietro Secchia.”). Nei giorni successivi , l’autorità della repubblica partigiana si estese all’economia e al commercio. I tedeschi posero i cartelli con la scritta: <Achtung Banditen> lungo i confini del territorio ribelle. Il comando della Gramsci intanto si preparò ad annettere anche la città di Leonessa, che, nei messaggi criptici, veniva chiamata “la bella ragazza”.