14 – 20 marzo 1944 – Cascia, Leonessa
I capi della Gramsci ricevettero, a Cascia, con grandi onori, il parroco di Leonessa, don Concezio Chiaretti, venuto a perorare per la liberazione di sette suoi parrocchiani catturati dagli slavi con l’accusa di essere dei “intellettuali” fascisti. Gli slavi ne chiedevano la fucilazione. Ma l’istanza del parroco venne accolta da Alfredo Filipponi, che decretò un atto di clemenza. Oltre che parroco, don Concezio era il capo del Comitato cittadino di Leonesssa, che amministrava la società civile e organizzava la sottrazione alle armi dei giovani del posto. Quel comitato era molto efficace nei suoi scopi , dotato di una minima forza armata affidata al tenente Roberto Pietrosanti. Per migliorare i rapporti con la Gramsci, il comitato leonessano decise di costituirsi in CLN nominando presidente Giuseppe Climinti. In questo modo, fu evitato che i partigiani della repubblica di Cascia forzassero la situazione per acchiappare “la bella ragazza”.