Andare in parrocchia? Perchè no!
Cerchiamo di organizzare anche nelle parrocchie disponibili incontri dei partigiani cristiani per riprendere spazi umani e legami di solidarietà e stima,fondamento della cristianità e della solidarietà. Bianca de Matthaeis
Risposta di Ciccardini
Cara Signora Bianca, lei ha perfettamente ragione. Io ho scritto un piccolo libro (Ricominciare dalle Piccole Patrie) proprio per dimostrare che bisogna ricominciare a fare politica a partire dalle parrocchie. No voglio dire con questo che le parrocchie devono fare politica o iscriversi ad un partito, ma che deve riprendere quell’opera di formazione che è necessaria per essere buoni cittadini.
Sotto questa accezione della politica “buona”, della politica rivolta al bene comune, il cristiano che ha il dovere di occuparsi degli altri, ha quindi il dovere di occuparsi della politica, che è la somma di tutti gli altri.
Non a caso, il Papa disse che la politica è il più grande atto di carità . Sarebbe giusto che il ricordo dei Partigiani Cristiani che sono morti per la dignità e la libertà di tutti gli italiani fosse ricordato anche nelle parrocchie e che il frutto del loro sacrificio, la Costituzione, fosse studiata e letta, naturalmente in un piano diverso dal Vangelo, un piano che attiene alla formazione dei buoni cittadini cristiani, anche nelle parrocchie. Naturalmente non possiamo mettere sulle spalle dei poveri parroci, che già sono oberati di lavoro e che sono pure troppo pochi, anche questa impresa. Dovrebbero essere i laici a formare questi gruppi educativi ispirati agli ideali dei Partigiani Cristiani.
Ma non poassiamo essere noi come associazione a pretendere questo, non siamo autorizzati da nessuna autorità pastorale a farlo. Ma saremmo pronti ad esaudire questa richiesta se ci fosse veramente richiesto.
Su questo tema vorrei che si aprisse un ampio dibattito anche fra di noi.
Il Segretario Naizonale, Bartolo Ciccardini