Appuntamento alla Casa della Memoria e della Storia a Roma il 19 dicembre 2022, ore 15:30, nell’ambito del progetto “Patriottismo italiano durante l’occupazione tedesca a Roma (1943-1944) : le Forza Armate Italiane, la Santa Sede e le dinamiche della Resistenza”.
Nel prestigioso Teatro Flavio Vespasiano di Rieti, si è svolto il 1 dicembre il concerto “Mattei per sempre”, in omaggio ad Enrico Mattei nel 60° anniversario della scomparsa, eseguito dalla Banda musicale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco diretta dal M° Donato di Martile, durante il quale sono stati conferiti dei Premi e riconoscimenti molto importanti. Nel foyer del Teatro è stata anche allestita la mostra fotografica itinerante “ Mattei per sempre”, già in esposizione dal 26 al 28 novembre presso il Museo “la Saletta dei ricordi” nel comune di Cantalice.
Con il saluto di apertura della Presidente Garavaglia è iniziato l’evento alla presenza di una numerosa platea e di molte autorità civili e militari tra cui il Prefetto di Rieti, Gennaro Capo e i massimi esponenti di tutte le forze dell’Ordine, il vice Presidente della Fondazione Varrone Luigi Manzara, il Presidente del Museo La Saletta dei Ricordi, Massimo Rossi con il fondatore Antonio Tavani.
Questa giornata è stata promossa dalla nostra Associazione insieme all’Associazione Santa Barbara nel mondo, con il sostegno prezioso della Fondazione Varrone, con il patrocinio del Comune di Rieti, della Prefettura, della Chiesa di Rieti, con la collaborazione del Comando provinciale dei Vigili del fuoco e la partecipazione di Fratres e la Confraternita della Misericordia.
Un evento inserito nella manifestazione religiosa-artistico-culturale in onore della patrona di Rieti Santa Barbara, che ogni anno segnala all’attenzione della gente e dei media; storie, avvenimenti e soprattutto personaggi straordinari, che si sono distinti nell’ambito del proprio lavoro per il coraggio, la dignità, la solidarietà, che spesso non hanno la giusta visibilità.
Una manifestazione di promozione valoriale e sociale attraverso uomini e donne, moderni testimoni che come Santa Barbara, hanno dedicato la loro vita per i valori cristiani e i diritti umani.
Dopo la prima parte del concerto, alla presenza della nostra Presidente MariaPia Garavaglia, si è svolta la cerimonia di conferimento del Premio Internazionale di solidarietà nel Fuoco ai Vigili del Fuoco dell’Ucraina, ritirato da Oksana Amdzhadire, Ministro Consigliere presso l’Ambasciata ucraina in Italia. Sono seguiti altri riconoscimenti a personalità che si sono distinte per impegno civile, morale e culturale. Premiati anche Robert Triozzi, Comandante Vigili del Fuoco dell’ONU, il giornalista Sandro Sassoli per essere divulgatore del patrimonio artistico e culturale, la RSA Città di Rieti per aver tutelato la qualità di vita anche durante la pandemia, il Vigile del Fuoco Graziano di Primio per il 20° anniversario dell’intervento nel crollo di San Giuliano di Puglia ed infine sono state consegnate delle targhe alle Associazioni nazionali dei Vigili del Fuoco di Rieti e di Terni per essersi adoperati in iniziative di formazione nelle scuole.
Questa manifestazione giunta alla XXIV edizione, è organizzata dall’Associazione Santa Barbara nel mondo costituitasi nel 1996, presieduta da Pino Strinati, con lo scopo di promuovere la vita della Santa e il suo bagaglio di valori in Italia e nel mondo, perchè è sorprendente scoprire come il suo culto millenario abbia dimensioni planetarie: dall’Europa, all’Asia, America, Australia, Africa la sua vita, una moltitudine di uomini e donne la festeggiano, la rispettano e la ricordano.
Oggi è la protettrice di tutte quelle persone che nell’adempimento del proprio lavoro sono esposte a pericolo di morte improvvisa come gli artificieri, artiglieri, minatori, genieri, marinai, e naturalmente è protettrice dei Vigili del Fuoco, il cui Comando provinciale di Rieti ha contributo concretamente ai festeggiamenti che sono proseguiti poi venerdì 2 dicembre con un concerto di beneficenza per il Polo autismo di Rieti e sabato 3 dicembre con la suggestiva Processione sulle acque del fiume Velino della Statua di Santa Barbara con fuochi di artificio e musica sacra, il 4 dicembre con la presenza in piazza del Comune della Fanfara dei Bersaglieri di Monteleone Sabino e la Banda Musicale Attilio Verdirosi di Longone Sabino, per chiudersi il 5 dicembre con il solenne ricordo del Vigile del Fuoco Stefano Colasanti perito durante un intervento in un’esplosione di una pompa di benzina, in cui ha salvato vite umane.
La Resistenza ha lasciato poche tracce sui colli e i monti del Lazio. Il breve sentiero che sale sugli 832 metri del Monte Arcucciola, tra San Giovanni in Sabina e Poggio Catino, ricorda il terribile Venerdì Santo del 1944, quando i rastrellamenti della divisione tedesca Hermann Göring e della Guardia Nazionale Repubblicana fascista hanno insanguinato Rieti, Poggio Mirteto, Leonessa e altri centri.
Nei boschi dell’Arcucciola, dopo una giornata di battaglia, sono caduti i fratelli Bruno e Franco Bruni, Nello Donnini, Domenico Del Bufalo, Alberto Di Battista, Giacomo Donati e Giordano Sangallo, giovani antifascisti di Tor Pignattara, una borgata di Roma Sud. Tranne Giacomo, che ne aveva 36, erano ragazzi tra i 18 e i 22 anni. Giordano ne aveva 16, un’età in cui oggi ci si dedica alla playstation e allo sport.
Per rallentare l’avanzata di tedeschi e fascisti, questi ragazzi hanno piazzato una mitragliatrice sulle rocce del Monte Arcucciola, e hanno bloccato per ore la strada che traversa l’altopiano del Tancia. Sono riusciti a sganciarsi, sono risaliti per aiutare un compagno ferito, sono stati circondati, ammazzati e lasciati lassù. Un sacerdote ha avuto il permesso di seppellirli soltanto un mese più tardi. Dopo la battaglia, tedeschi e fascisti si sono sfogati contro i civili della zona, uccidendo 18 persone, tra le quali 7 bambini.
Vale la pena di salire sul Monte Arcucciola. Il sentiero è ripido ma breve, ed è indicato da nastri rossi e da cartelli del Museo Diffuso della Resistenza e di un centro sociale romano. Una croce di ferro indica la fossa dove il sacerdote ha ricomposto i sette giovani partigiani. Più in alto sono un cippo, un’altra piccola croce e una lapide. “Qui, novelli eroi delle Termopili, caddero il 7 aprile del 1944 sopraffatti dalla rabbia teutonica”. Parole datate? Certamente, ma la nostra libertà viene anche da lì.
Democratico Cristiano e Popolare coerente, aperto al nuovo, instancabile mobilitatore di mille battaglie, maestro di tante generazioni di credenti impegnati in politica per far crescere le persone.
Tutta l’Anpc lo ricorda con affetto, grande stima e gli è grata per i suoi insegnamenti e la sua testimonianza.
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