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Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

82° anniversario del sacrificio di Salvo d’Acquisto

Oggi 23 settembre 2025, si ricorda il sacrificio di Salvo D’Acquisto, protagonista di un gesto eroico che ancora oggi rappresenta un punto di riferimento etico per tutti noi.

Nato a Napoli il 15 ottobre 1920, primo di cinque figli, crebbe in una famiglia profondamente cristiana. Studiò presso istituti salesiani e frequentò l’Azione Cattolica. Non completò gli studi superiori, ma coltivava una forte sensibilità culturale.

Si arruolò volontario nell’Arma dei Carabinieri Reali il 15 agosto 1939, all’età di diciotto anni, entrando nella Scuola Allievi Carabinieri di Roma. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale partecipò alla campagna del Nord Africa con la 608ª sezione carabinieri, dove fu ferito a una gamba nel 1941 in Libia. Nel 1942 venne ammesso alla Scuola Centrale Carabinieri Reali di Firenze, frequentando un corso accelerato per vicebrigadieri. Il grado gli fu conferito il 15 dicembre 1942 e pochi giorni dopo fu destinato alla stazione di Torre in Pietra, vicino Roma. Dopo l’8 settembre 1943, reparti tedeschi della 2ª divisione paracadutisti si accamparono nella zona di Palidoro.

La sera del 22 settembre, alcuni soldati tedeschi, rovistando tra casse di munizioni abbandonate all’interno della Torre di Palidoro – già sede della Guardia di Finanza – provocarono un’esplosione accidentale che causò la morte di alcuni di loro. I comandi germanici, convinti che si trattasse di un attentato, decisero di fucilare per rappresaglia ventidue civili rastrellati sul posto.

D’Acquisto, temporaneamente comandante della stazione in assenza del maresciallo titolare, fu costretto ad assistere alla preparazione della fucilazione. Cercò invano di spiegare che si era trattato di un incidente, ma di fronte alla determinazione dei tedeschi prese una decisione estrema. Dichiarò di essere l’autore dell’attentato che in realtà non era mai avvenuto. Così facendo ottenne la liberazione degli ostaggi e venne fucilato al loro posto. Prima di cadere gridò: «Viva l’Italia!». Aveva appena ventidue anni.

Il comportamento di Salvo D’Acquisto colpì persino i suoi carnefici: “Il vostro brigadiere è morto da eroe, impassibile anche di fronte alla morte”.

Il sacrificio di Salvo D’Acquisto non fu soltanto un atto di eroismo individuale, ma l’incarnazione dello spirito di servizio e della fedeltà al giuramento prestato. La Repubblica Italiana gli ha conferito la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. Le sue spoglie, inizialmente inumate a Palidoro, furono traslate prima a Napoli e poi, nel 1986, nella Basilica di Santa Chiara. Nel 2025 papa Francesco lo ha dichiarato “Venerabile” nell’ambito della causa di beatificazione. Oggi scuole, vie, piazze e caserme portano il suo nome, testimonianza viva di un esempio che continua a parlare alle nuove generazioni.

Immagine elaborata per la commemorazione di Salvo D’Acquisto da Gianluca Tripodi, referente ANPC Reggio Calabria.

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