10 settembre 1943: la battaglia di Piombino
Su invito del Sindaco di Piombino dott. Francesco Ferrari e del Vice Sindaco dott. Luigi Coppola l’ANPC è stata invitata a presenziare la manifestazione in ricordo della battaglia di Piombino avvenuta il 10 settembre 1943. In rappresentanza dell’ANPC hanno risposto a tale invito la vicepresidente Cristina Olini e il consigliere Gianfranco Noferi.
Nel suo messaggio Cristina Olini ha ribadito la presenza dei partigiani cattolici nella Resistenza.
Il 10 settembre 1943 Piombino scrisse una pagina luminosa nella storia della Resistenza italiana. In un’Italia allo sbando, dopo l’armistizio e la fuga delle alte cariche dello Stato, Piombino non si arrese. La città era già animata da sentimenti antifascisti ben prima di quei giorni, con manifestazioni di entusiasmo fin dal 25 luglio e la formazione di un Comitato antifascista locale. All’alba di quel giorno, le navi tedesche si avvicinarono al porto con l’intento di occupare la città. Le autorità militari erano divise, ma fu il popolo a scegliere: resistere.
Quando le autorità militari italiane, col comandante De Vecchi, ordinarono inizialmente di non aprire il fuoco, quel comando fu disatteso. Le strade si riempirono di uomini e donne decisi a difendere la libertà. Operai, marinai soldati e altri civili si armarono con quanto trovarono: fucili, bombe, persino esplosivi da pesca e diedero vita a una difesa accanita che costrinse i tedeschi a una pesante sconfitta. Quella di Piombino viene considerata come una delle prime battaglie della Resistenza italiana, immediatamente successiva all’armistizio.
Fu una vittoria breve, ma potente. L’ordine del generale De Vecchi portò al rilascio dei prigionieri e alla successiva occupazione della città il 13 settembre. Ma da quella notte nacque la Terza Brigata Garibaldi, che contribuì alla liberazione del territorio fino al 25 giugno 1944. Non fu solo battaglia, ma il valore di una comunità che scelse la dignità, la libertà e la giustizia.
E questo valore è stato riconosciuto con conferimento della Medaglia d’Oro al Valor Militare al gonfalone della città di Piombino da parte del Presidente Carlo Azeglio Ciampi nel 2000 dopo una lunga forse troppo lunga vicenda un riconoscimento dovuto non solo al valore all’eroismo delle gesta dei residenti ma il fatto che soldati e marinai si unirono ai cittadini operai e patrioti e impugnarono le armi a difesa della dignità della Patria. Il riconoscimento rappresenta l’apprezzamento non solo del suo contributo alla lotta di liberazione ma anche il premio per la sua scelta di valori democratici di libertà di partecipazioni popolari che fin dall’immediato dopoguerra determinò un grande slancio la ricostruzione delle fabbriche bombardate e sabotate un pronunciamento quasi unanime per la Repubblica il 2 giugno 1946, ma soprattutto in questo atto voluto dalla Repubblica italiana, a chiunque può riconoscere il segno della vitalità dei valori della Resistenza.








Buongiorno. Grazie x queste pagine di storia mai lette sui libri di scuola. Virginia 1938