ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Dichiarazione ANPC

ANPC ribadisce la sua condanna della inaccettabile continuazione della guerra e del protrarsi della crisi umanitaria in Palestina, aggravate dalla prospettazione di un piano di occupazione militare dell’intera regione e città di Gaza, come ritorsione contro l’atto terroristico di Hamas. 

L’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani si associa agli appelli del Papa e della Chiesa cattolica, dell’Europa ma anche alla straordinaria manifestazione di “resistenza” di 2 milioni e mezzo di israeliani contro questo progetto criminale nonché al duro pronunciamento di 80 rabbini. 

Se si procede secondo i piani di Netanyahu, dopo l’uccisione e la morte per fame, stenti e mancanza di cure di vite innocenti, soprattutto tra i bambini e l’enorme distruzione materiale provocata, si prospetta l’evacuazione di Gaza City, la attivazione di deportazioni della popolazione al sud già saturo, nonché una generalizzata occupazione militare, imponendo un regime legittimato da Israele.  

Come vogliamo definire un progetto così devastante che si disinteressa della vita, della libertà e del destino di milioni di persone? 

Non avremmo mai voluto pronunciare la parola genocidio, anche per non offendere la memoria della tragedia della Shoah e dello sterminio scientifico di quasi 6 milioni di ebrei da parte del nazismo, che è all’origine di quel “mai più” che fu pronunciato dopo la guerra e la Liberazione e che ha posto la dignità e libertà della persona umana, il rifiuto della guerra e la costruzione di istituzioni di pace al cuore delle Costituzioni nazionali, europee e internazionali. 

Ma è il progetto di Netanyahu e del suo Governo a negare alla radice la dignità e i diritti di un popolo, nonché la costruzione di un futuro di pace, inseguendo una massiccia e generalizzata vendetta e ritorsione che produrrà altro odio e altre minacce alla convivenza.

Rivolgiamo un accorato appello perché il Governo di Netanyahu non si macchi di altri crimini contro l’umanità, di una barbarie che rimanda alla “banalità del male”, alla spersonificazione dell’altro, che insieme abbiamo combattuto nella resistenza e nella lotta per la Liberazione, la democrazia e la pace.

La comunità internazionale con le sue organizzazioni deve impedire la illegalità della colonizzazione ulteriore della Cisgiordania con la precisa volontà di non concedere il territorio per fondare lo Stato palestinese che da decenni non viene fatta valere.

Navigazione ad articolo singolo

Lascia un commento