ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Un martire moderno

Il 26 luglio 1944, esattamente ottantuno anni fa, a Pievequinta (Forlì), il sacerdote don Francesco Babini, nato a Verghereto (Forlì) nel 1914, fu fucilato dai nazisti. Era parroco di Donicilio, una frazione di Verghereto nell’alta valle del Savio. Il trentenne sacerdote collaborava con i combattenti della libertà, ma fu arrestato il 14 luglio 1944, perché aveva ospitato nella canonica un ragazzo renitente alla leva e un aviatore sudafricano. Don Francesco fu tradotto nelle carceri di Forlì a disposizione delle SS, che lo sottoposero anche a tortura. Il 26 luglio, in seguito all’uccisione di un soldato tedesco, il prete fu prelevato dalle carceri e condotto a Pievequinta, dove fu fucilato per rappresaglia assieme ad altri nove italiani. Nel 2006, alla memoria di don Babini è stata assegnata la Medaglia d’oro al merito civile, con la seguente motivazione: “Sacerdote di elevate qualità umane e civili, nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, si prodigò con eroico coraggio e preclara virtù civica in favore dei partigiani, dei militari alleati e di tutti coloro che erano in difficoltà, offrendo loro viveri e alloggio. Arrestato dai nazifascisti veniva torturato per due giorni e barbaramente fucilato da un plotone di esecuzione germanico, insieme ad altri otto cittadini. Fulgido esempio di spirito di abnegazione e di rigore morale fondato sui più alti valori cristiani e di solidarietà umana”.

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