Inserimento Anpc nella legge sulla Memoria del Novecento: un importante riconoscimento
Segnaliamo che in occasione dell’approvazione del Progetto di legge su iniziativa della Giunta Regionale Emilia Romagna, recante: “Abrogazioni e modifiche di leggi e disposizioni regionali in collegamento con la Sessione europea 2025. Altri interventi di adeguamento normativo (Delibera di Giunta n. 960 del 16 06 25)” su iniziativa del Consigliere Regionale Matteo Daffadà (eletto in provincia di Parma), sostenuto da altri colleghi del gruppo PD (Luca Quintavalla, eletto in provincia di Piacenza- iscritto ANPC – Anna Fornili e Maria Costi) è stato proposto un emendamento, approvato in commissione, che introduce, nella Legge Regionale n. 3 del 2016 “Memoria del Novecento”, il riconoscimento del ruolo della nostra associazione al pari di ANPI e altri.
Ecco l’articolo pubblicato su “Il Piacenza” il 23 luglio 2025: “È stato approvato dalla commissione Bilancio dell’Assemblea legislativa l’emendamento firmato dai consiglieri regionali del Pd Luca Quintavalla, Matteo Daffadà, Anna Fornili, Maria Costi e Ludovica Carla Ferrari che inserisce l’Associazione nazionale partigiani cristiani (Anpc) nelle realtà riconosciute dalla Legge n.3 del 2016 sulla Memoria del Novecento. La modifica è rientrata poi nei provvedimenti oggetto dell’Assemblea regionale nella seduta del 23 luglio. «Con l’approvazione dell’emendamento di cui sono stato promotore insieme ai colleghi Daffadà, Fornili, Costi e Ferrari – afferma il consigliere Luca Quintavalla – la Legge sulla Memoria del Novecento si arricchisce di un elemento importante: il riconoscimento del ruolo e dell’attività svolta dall’Anpc – Associazione Nazionale Partigiani Cristiani. Una sigla che meritava pienamente di essere inserita – al pari di Anpi, Fiap, Fivl, delle associazioni combattenti e reduci e degli istituti storici della Resistenza – tra le realtà impegnate nella tutela e nella trasmissione della memoria democratica e antifascista della nostra Regione». «Questo emendamento nasce da una sollecitazione che arriva dal territorio. Nel quadro normativo regionale mancava un tassello significativo: quello rappresentato dall’impegno dei partigiani cristiani – prosegue Quintavalla – a Piacenza, l’Anpc è attiva da anni nella promozione della memoria resistenziale e porta avanti un lavoro serio, capillare, rivolto soprattutto alle giovani generazioni. Un impegno importante, che si aggiunge a quello altrettanto prezioso dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), già riconosciuta dalla legge sulla memoria. La Resistenza fu un movimento plurale, animato da culture e orientamenti diversi e il contributo dei partigiani cristiani ne rappresenta una componente essenziale. Riconoscere l’Anpc significa restituire completezza alla narrazione della Resistenza e rafforzare il patto civile e culturale su cui si fonda la nostra Repubblica». La Regione Emilia-Romagna, con la Legge sulla Memoria, investe ogni anno su iniziative fondamentali per costruire cittadinanza finanziando progetti culturali, percorsi didattici, e viaggi-studio. L’Anpc nasce nel marzo del 1947 per volontà di esponenti della Resistenza di ispirazione cristiana, tra cui Enrico Mattei. Fin dalla sua fondazione ha avuto come obiettivo la difesa e la promozione dei valori della Liberazione, con uno statuto che ne afferma chiaramente la missione: tenere uniti coloro che lottarono per la libertà, sostenendoli nel tempo e trasmettendo la memoria della loro azione”.
Tratto da: “I partigiani cattolici nella legge regionale sulla memoria del ‘900
https://www.ilpiacenza.it/politica/i-partigiani-cattolici-nella-legge-regionale-sulla-memoria-del-900.html
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