L’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Enrico Mattei” di Fiorenzuola d’Arda (PC) in collaborazione con ANPC Piacenza ed il Comune di Fiorenzuola d’Arda (PC) ha scelto quest’anno di celebrare la Festa della Repubblica, simbolo dei valori fondamentali della nostra società, con un incontro dal titolo: “L’attualità del messaggio di don Borea rivolto ai giovani d’oggi” che si terrà Mercoledì 4 Giugno 2025 alle ore 10.00, presso l’Auditorium Comunale di Fiorenzuola d’Arda secondo il programma di cui alla locandina invito:
Dopo l’introduzione della vice sindaca, Paola Pizzelli, il vice presidente di ANPC Piacenza, e nipote del martire nonchè omonimo, Giuseppe Borea, presenterà il video: ” La guerra cristiana di don Giuseppe Borea”ed illustrerà il libro:”La Fede ed il Sangue”.
A seguire vi saranno, da parte degli allievi, una serie di riflessioni moderate dalla prof.ssa Paola Dente.
Le conclusioni verranno tratte dalla dott.ssa Rita Montesissa, dirigente scolastico dell’Istituto Mattei.
VENERDÌ 2 GIUGNO 2025 alla COMMEMORAZIONE dei primi Caduti della Divisione Val d’Arda (4 giugno 1944): Benvenuto Carini di Bettola; Giuseppe Carini di Bettola; Antonio Rossetti di Gropparello; Eugenio Silva di Morfasso. L’incontro avrà luogo, come da locandina, con il seguente programma: Ore 10,00 Santa Messa nel Santuario di Santa Franca (Morfasso). Orazione Ufficiale Romano Repetti, presidente ANPI Piacenza. A seguire Deposizione Corona d’alloro al Cippo in Montelana.
Segnaliamo un Convegno organizzato a Colleferro (RM) presso la Sala Consiliare il prossimo 12 giugno alle ore 18,00 con la presenza della presidente Mariapia Garavaglia. Di seguito la locandina con il programma.
Il 25 maggio 2025 la sezione Tigullio di Anpc era presente alla Santa Messa celebrata a Rovegno (GE) in memoria del comandante Aldo Gastaldi “Bisagno” in occasione dell’ottantesimo anniversario della sua morte. Dopo la funzione celebrata dal parroco don Giacomo Ferraglio sotto il monumento realizzato dallo scultore partigiano Nicola Neonato, sono intervenuti il nipote di e il sindaco di Rovegno Prof. Giuseppe Isola che hanno ricordato lo stupendo esempio di vita prima ancora che di lotta lasciato da Bisagno, oggi riconosciuto Servo di Dio. Inseme alle autorità civili, presenti per Anpc Tigullio Riccardo Pagliettini e Luigi Ceffalo.
Una mostra fotografica sulla storia di cinque giovani di Monaco che, senza l’uso della violenza, si opposero alle atrocità della guerra e del nazismo.“Grazie – scrive Paolo – per questa preziosa testimonianza. In questi tempi di offuscamento della ragione, anche noi abbiamo il dovere di resistere”.
Nell’Istituto Comprensivo Italo Calvino di Milano (Milano, via Frigia 4), dal 5 al 9 maggio ’25, tutte le classi della terza media hanno visitato la mostra fotografica, aperta al pubblico, su Sophie Scholl e i giovani della Rosa Bianca promossa dall’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Milano e l’Associazione Genitoriattivi. Una storia poco conosciuta, che ha suscitato interesse e stupore tra studenti e insegnanti. Storia di amicizia, di sete per la verità, di libertà, di riscatto dal “sonno della ragione” che “genera mostri” (Francisco Goya) come quelli creati dal nazismo in Germania e nell’Europa. I giovani resistenti sono: i fratelli Hans e Sophie Scholl, Christoph Probst, Alexander Schomorell, Willi Graf e il professore Kurt Huber. Vennero scoperti e denunciati. Condannati a morte dopo un processo farsa.
Nel 1942, un gruppo di studenti dell’università di Monaco, diffondono sei volantini sovversivi firmati la Rosa Bianca. Il piccolo gruppo di studenti fa tremare il regime nazista. Vogliono scuotere le coscienze del popolo tedesco contro le atrocità del nazismo in nome della civiltà e della libertà. In clandestinità, senza l’uso della violenza, diffondono a Monaco, e in altre città sei volantini dove profeticamente invitano il popolo tedesco e gli studenti alla resistenza, al boicottaggio, per il ripristino della pace in una nuova Europa unita, federale e democratica. Mentre da Radio Londra lo scrittore Thomas Mann legge i sei volantini a tutto il mondo, nell’aprile 1943 il New York Tims pubblica il sesto volantino. A New York si rende pubblicamente omaggio ai giovani della Rosa Bianca. “Il loro sacrificio ha mostrato che Hitler non è il Fuhrer di tutti i tedeschi, che esiste una resistenza e che la loro morte è stata una luce di speranza per l’avvenire”. I volantini arrivarono anche in Inghilterra dove furono stampati per essere lanciati sulla Germania. Per ogni classe, l’Associazione Genitoriattivi ha regalato copia del libro a fumetti La Rosa Bianca studenti contro Hitler (Edit. ITL – In dialogo) sfogliato e molto apprezzato dagli studenti.
Gli studenti scrivono Nel corso delle visite gli studenti, su un quaderno hanno scritto il loro ringraziamento, apprezzando l’insegnamento dei giovani della Rosa Bianca fatto di coraggio, speranza, sete di verità, amicizia e libertà.
Una storia poco conosciuta ma che parla ancora alle generazioni di oggi. Gli studenti della 3° A ringraziano “per questa meravigliosa mostra che ci ha insegnato nuove cose. Da queste testimonianze abbiamo capito che non bisogna mai arrendersi imparando a lottare”. “Non ci dimenticheremo mai – scrivono gli alunni della 3° D – gli insegnamenti che ci sono stati dati”. Gli studenti di 3°B sono rimasti colpiti dai “sacrifici di alcuni studenti che si sono battuti per la loro libertà e anche per quella delle nuove generazioni”. “Questa mostra – scrive Jasmine Di Mauro – mi ha trasmesso coraggio, questi studenti hanno provato ad affrontare un pericolo, una potenza e sapevano i rischi che correvano mettendosi contro i nazisti…ho capito che il potere della amicizia è più grande di qualsiasi cosa”. Questa storia poco conosciuta: “mi ha aiutato – scrive Matheos Rocha – ad avere speranza e coraggio davanti alle situazioni più caotiche, continuando a credere di trovare una luce nel buio, continuando a lottare per i propri diritti, senza mai smettere di camminare avanti”. Anzeo Edoani ringrazia i professori che “mi hanno fatto scoprire questo “pezzo di storia” un po’ dimenticata, fu un gesto eroico, patrimonio di questi giovani ragazzi e ragazze tedeschi che non rimasero indifferenti in un momento difficile del loro Paese, dando un segno di speranza a tutti, anche a noi ragazzi di oggi insegnandoci a non rimanere ad occhi chiusi davanti a tragedie simili”
Sabato 17 maggio a Sestri Levante alle ore 10,00 la sezione Anpc Tigullio ha partecipato alla cerimonia di intitolazione di nuova piazza a Tina Anselmi. Dopo i saluti del sindaco, l’On. Egidio Banti ha provveduto allo scoprimento della targa e ha tenuto una appassionata orazione in memoria della storica esponente democristiana. Oltre alle autorità civili e alle forze dell’ordine, presenti anche i rappresentanti delle sezioni locali delle associazioni partigiane e combattentistiche tra cui il presidente Anpc Tigullio Umberto Armanino.
3 maggio 2025 – Sesto San Giovanni – Mostra Ribelli per amore! I partigiani cristiani nella lotta di liberazione
In occasione dell’80° della liberazione si è costituito a Sesto San Giovanni un gruppo di laici rappresentanti delle parrocchie del decanato, del circolo ACLI cittadino e dell’Associazione dei Partigiani Cristiani, il cui obbiettivo è stato quello di programmare una serie di eventi che qualificassero l’anniversario. Eventi che hanno occupato i primi mesi dell’anno, con l’obbiettivo di mettere a conoscenza e richiamare alla memoria della cittadinanza l’operato dei partigiani cristiani della città.
Il percorso è stato caratterizzato da diverse tappe prima fra tutte, quella del mese di gennaio in occasione della Giornata della Memoria, con la rappresentazione teatrale “Dante ad Auschwitz” messo in scena della compagnia Exire. Nella sceneggiatura lo spettatore viene condotto in UN PERCORSO DI MEMORIA ARTISTICA dove le parole e la poesia, indicati da Primo Levi, divengono simboli di speranza e luce nel buio vissuto all’interno del lager. L’intento della rappresentazione teatrale è stata quella di fare memoria della deportazione nei campi di sterminio dei civili della nostra città, avvenuta a seguito degli scioperi del marzo 1944.
Nei primi giorni del mese di aprile e a ridosso del giorno 25, prendendo spunto dal libro di Giovanni Bianchi “Resistenza senza fucile”, ABBIAMO RIFLETTUTO con l’aiuto di Rosy Bindi e Fabio Pizzul, sulle scelte di vita quotidiana e sull’esperienza dei partigiani cristiani nella nostra città, cercando nuove vie di lettura del passato, per trovare nuovi spunti e aperture per l’oggi e per il nostro Paese.
A ridosso della data della Festa della Liberazione abbiamo inaugurato, il 3 maggio, la mostra “Ribelli per amore!”. Un percorso documentale, che attraverso gli scritti e le scelte di vita dei partigiani cristiani fosse una TESTIMONIANZA DI MEMORIA E CONOSCENZA.
La mostra è introdotta da una descrizione dei tanti volti del fascismo, con lo scopo di contestualizzare l’epoca storica e nel tentativo di definire il clima e le azioni che il regime mise in atto.
La sua sezione centrale traccia il profilo di don Enrico Mapelli, parroco a Santo Stefano dal 1933 al 1948. Egli fin dai primi anni della sua presenza a Sesto San Giovanni fece sentire la sua voce di dissenso nei confronti del regime. La descrizione dell’opera e dei partigiani cristiani a Sesto – rappresentata nella sezione – si interseca di continuo con la figura carismatica di don Mapelli, che oltre ad essere pastore e formatore di pensiero critico e libero di valori cristiani, fu fondatore e tesoriere del C.L.N. la cui sede era presso l’oratorio San Luigi. Dagli scritti di Isidoro Bossi, che ha lasciato una testimonianza della vita di quegli anni ricca di particolari, emerge come dall’azione pastorale di don Mapelli non mancò un lavoro di sensibilizzazione sociale. Tale opera egli l’avviò all’interno delle fabbriche e sfociò in una serie di rapporti interpersonali con operai di ideologie diverse, si fece quindi promotore di una rete di rapporti umani che divennero il legame di collaborazione tra le diverse realtà durante la lotta di liberazione. Per le sue prese di posizione e per le sue azioni nel dicembre del 1944 venne indicato in una comunicazione riservata come “….Altro da far saltare….che tanti danni ha già arrecato al governo della Repubblica sociale…La sua parrocchia è un formicaio di antifascisti, di ribelli, di sabotatori…”. Nel 1945 insieme al C.L.N. realizzò presso la parrocchia l’ospedale San Clemente per i bisogni sanitari della città divenuto successivamente centro
di raccolta per ex internati. Il suo operato, quale animatore della Resistenza, venne riconosciuto anche dalla città di Sesto San Giovanni, che le conferì la medaglia d’oro. La sezione dedicata ai partigiani cristiani pone al centro, attraverso gli scritti e le testimonianze, quattro giovani di don Enrico, individuati come significativi per la storia della comunità e per le caratteristiche di ciascuno: Ernesto Mandelli, che pur essendo nativo di Sesto San Giovanni, partecipò alla lotta nelle montagne della zona del Comasco; Suor San Giovanni al secolo Mariuccia Mandelli, che oltre ad essere stata partigiana in fabbrica alla Magneti Marelli e parte attiva nella resistenza, si impegnò nella vita sociale e nel sindacato e poi nel 1947 entrò in un convento di clausura ad Assisi; Isidoro Bossi testimone dell’impegno della popolazione e dei rapporti interpersonali per la lotta di liberazione; Erminio Gorgonzola, che fin da bambino non sopportava di dover essere sottomesso al regime e che in don Enrico Mapelli e nella parrocchia aveva trovato il luogo in cui rifugiarsi dopo la sua diserzione e amici con cui esplicitare i pensieri e le azioni per liberare il Paese. Dalle parole lasciate a ricordo si evince come la lotta partigiana cristiana sia stata costruita sia su azioni quotidiane, che su piccole strategie, a volte un po’ furbe, con l’unico obbiettivo di liberare il paese dal regime.
L’ultima sezione della mostra è dedicata al riconoscimento nel 1972 dato con la Medaglia d’oro al valor civile alla città di Sesto San Giovanni per l’azione di liberazione portata avanti nelle fabbriche e nelle parrocchie, la cui motivazione richiama chiaramente quanto la resistenza fosse stata un’azione di popolo e di operai che con la loro resistenza passiva – gli scioperi – contribuirono alla resistenza attiva che si svolgeva nelle campagne e nelle montagne.
La mostra si chiude con l’immagine della prima manifestazione pubblica a Sesto San Giovanni del 28 aprile 1945 in cui la piazza del Rondò è gremita dalla popolazione sestese, e con le parole DONNE E “UOMINI D’EUROPA, VEGLIATE.” tratta dalla “Salmodia della Speranza”, opera teatrale di David Maria Turoldo, appositamente scritta per la città di Sesto San Giovanni e andata in scena per la prima volta in città nel 1965. Un monito e un segno per i nostri tempi e il nostro futuro.
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Si è conclusa giovedì 7 maggio la seconda delle “Giornate lombarde su AMBIENTE, SALUTE, ECONOMIA” inaugurate il 19 febbraio 2025 a San Donato Milanese.
Ci preme ringraziare tutti i soggetti che a vario titolo si sono adoperati per arrivare a chiudere questo ciclo di incontri, partendo dall’Amministrazione comunale, la Città metropolitana di Milano, gli amici di APVE, le case editrici Aracne e Agorò&CO Arzana-Lugano ed il prof. Aldo Ferrara che ha proposto ed organizzato il convegno, nonché i relatori molto competenti che ci hanno aiutato a comprendere meglio l’economia del nostro paese e non solo.
L’ANPC, in questa città ha un legame particolare perché Enrico Mattei, fondatore della nostra associazione, ha avuto una visione lungimirante nel pensare Metanopoli, in tutti i suoi aspetti.
Nel pomeriggio abbiamo avuto l’opportunità di visitare la Chiesa di Santa Barbara vergine e martire (simbolo di Metanopoli), voluta da Enrico Mattei, ancora prima che fossero costruite tutte le case intorno e gli uffici (fulcro del futuro sviluppo di questa città). Una scelta di un uomo che veniva dalla Resistenza e sapeva cosa significasse avere un luogo simbolo, attorno al quale creare una famiglia e questo è quello che è riuscito a fare Enrico Mattei: creare una famiglia attorno alla chiesa.
Perché era importante per lui creare un luogo di aggregazione dove i cittadini potessero ritrovarsi e fare comunità, soprattutto nel momento in cui risorgevano le città dopo la seconda guerra mondiale, con la preoccupazione dei pastori della Chiesa della nascita di nuovi quartieri senza un luogo adeguato.
Amava anche la bellezza perché diceva che attorniarsi di cose belle aiutava anche l’anima ed allora ha voluto mettere all’interno della chiesa tante opere d’arte, di artisti conosciuti ma anche di sconosciuti di allora che poi sono diventati famosi
La visita si è svolta con due guide di primordine: il Parroco Don Umberto Bordoni e l’Architetto Andrea Anselmi che ne ha curato il restauro lo scorso anno.
Luisa Ghidini Comotti – Presidente ANPC Città Metropolitana di Milano
Non possiamo parlare di niente altro se non ci chiediamo e poi agiamo per interrompere il genocidio a Gaza. Con la carestia ora muoiono bambini, anziani, donne per fame e sete non per le bombe. Non è la prima volta che l’Europa guarda dall’altra parte; non possiamo essere innocenti quando i fatti sono noti. Gaza sarà una onta storica sulla coscienza dell’Occidente. O forse non c’è più l’Occidente perché ha perso la sua anima? Ogni Stato ha la Croce Rossa o la Mezzalunarossa e Israele ha la Stella Rossa di Davide. Muovetele perché si muova la Croce Rossa Internazionale che è neutrale e imparziale. Non possiamo essere innocenti quando i fatti sono noti. Bisogna fare qualcosa! E subito! Perché è già troppo tardi.
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