Mostra IMI – Città Metropolitana di Milano
Due mostre aperte sino al 15 dicembre al Circolo Arci Corvetto. Nel quartiere milanese al centro delle cronache degli ultimi giorni è in corso una doppia mostra sui Deportati, la nostra alla sua 12 replica in varie città e quella del Comune di Rho (MI).
L’altra Resistenza Storia e Memoria degli Internati militari Italiani è il titolo dell’iniziativa inaugurata il 7 novembre. Nella sala riunioni abbiamo anche promosso, assieme a Aned, Anpi, Anei un convegno di studio che si è svolto la mattina del 23 alla presenza anche di studenti delle superiori.
Si sono susseguiti al tavolo dei relatori docenti di alcune Università milanesi, Valentina Villa della Cattolica ha fatto il quadro storico ricordando cifre impressionanti come il rapporto tra la popolazione di 40.000.000 e quello dei deportati concludendo che un italiano su 40 aveva avuto a che fare, direttamente o con un congiunto con la deportazione. Per quanto riguarda i militari essi sono stati confusi da “ordini segreti e fumosi” dall’inizio di settembre mentre Hitler aveva già pronti i piani d’invasione dell’Italia da mesi.
Tutta la dolorosa vicenda bellica ha fatto chiedere più volte e, come citate dalla Professoressa, anche dalle sorelle non gemelle Tatiana e Andra Bucci una assunzione di responsabilità di fronte non solo alla guerra ma anche alla Shoah che non è ancora stata pienamente fatta dal nostro Paese.
Il Professor Cuzzi della Statale, dopo un cenno alla liberazione della Corsica coi tedeschi “cacciati in mare” racconta dei militari italiani che si sono confrontati coi tedeschi a Gorizia ad esempio con una battaglia sanguinosissima che vide 6.500 caduiti in meno di 4 giorni.
Fatti i conti solo 94.000 risposero alla chiamata dei tedeschi, 114.550 vanno con RSI in corpi diversi. 10.000 furono tra dispersi e feriti e 681.000 deportati. Di questi 440.000, trattati malissimo, furono impiegati nelle fabbriche e fattorie. Negli altiforni e nelle miniere, senza caschi e protezioni, morirono tantissimi. La Professoressa Barbara Bracco, della Bicocca, puntualizza sulla memoria, che no può essere condivisa perchè le memorie restano in conflitto come succede in tutti i paesi liberi. Passa all’analisi di molti film e opere artistiche che hanno riportato le vicende degli IMI anche in poche scene o passaggi di racconti generali.
Ha presieduto il convegno il presidente Marco Brando della rinnovata sezione milanese dell’Associazione Nazionale ex Internati (A.N.E.I.) che, durante il suo intervento ha citato una proposta di legge per distinguere la Memoria degli IMI dal 27 gennaio mentre Luisa Ghidini Comotti, a nome di ANPC, ha ribadito la nostra opposizione per evitare di “dividere ulteriormente la Memoria della deportazione” che faticosamente stiamo mantenendo assieme.
Claudio Consonni


