ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Ricordo Alfredo Dall’Oglio

Cerimonie a Borgo Valsugana in ricordo di Alfredo Dall’Oglio, martire europeo della Resistenza

Mercoledì 30 ottobre, Borgo Valsugana (TN) ha ricordato il compaesano Alfredo Dall’Oglio (Borgo Valsugana, 6 luglio 1921 – Berlino, 31 ottobre 1944), morto martire in un campo di lavoro nazista a Berlino a soli 23 anni. Di lui è in corso la causa di beatificazione, insieme ad altri 50 francesi (preti, seminaristi e operai) morti nelle medesime circostanze “in odium fidei“.

Alfredo Dall’Oglio, in alcune pubblicazioni recenti, è stato definito “martire europeo della Resistenza” (C. Molette, Fredo Dall’Oglio, jociste, martyr européen, Socéval Éditions-édition bilingue, 2005, p. 32; G Grosselli, Fuochi accesi, i cattolici e la Resistenza nel Trentino, Vita Trentina Editrice, 2013, p. 60).

Nel teatro dell’Oratorio Bellesini, alla presenza dell’arcivescovo Lauro Tisi e del sindaco di Borgo Valsugana Enrico Galvan, è andato in scena il recital dal titolo “Alfredo Dall’Oglio, martire europeo” che ne ripercorre la biografia, su testo curato da don Piero Rattin. Giovedì 31 ottobre, è stata collocata in via Gora 21, davanti alla casa natale di Alfredo, una «pietra d’inciampo».
Alla presenza di autorità locali civili e militari,  l’assessora Mariaelena Segnana ha ricordato come questa è la prima pietra d’inciampo che viene posata a Borgo e ha proseguito con un ricordo del martire. Sappiamo che la pietra è nata nel 1922 da un’idea dell’artista tedesco Demnig per ricordare in Europa le vittime del nazifascismo. Ogni volta che passeremo davanti ad essa ricorderemo il giovane martire Alfredo. Egli possedeva due nobili virtù. La prima è la mitezza e in quella fabbrica dell’orrore dove ha terminato la sua vita, non voleva dire debolezza, ma calma e bontà. La seconda è la tenerezza, perché viveva amando il prossimo. Ci auguriamo che l’esempio delle sue virtù si espanda nel paese. Vengono lette testimonianze della vita di Alfredo, vissuta con la pratica del Vangelo. Il prete, che gli fu vicino nel momento della morte, ha lasciato detto: «Ha offerto la sua vita a Cristo». Queste parole sono importanti per la causa relativa alla sua beatificazione. Il sindaco di Borgo Enrico Galvan ricorda che la storia del cristianesimo parla dei martiri sin dai primi secoli. Negli anni della Seconda guerra mondiale Hitler voleva abbattere il Cristianesimo, perché predicava l’etica, l’amore e la tolleranza. Alfredo ha vissuto a Parigi con la famiglia emigrata. Non poté studiare, perché erano poveri. A 16 anni dopo aver trovato lavoro come preparatore in farmacia si iscrisse all’associazione Gioventù Operaia Cattolica e operò attivamente. Nel 1943 dovette andare in Germania per il servizio lavorativo obbligatorio. Nello stesso anno Hitler emanò il «Decreto di persecuzione contro chi faceva apostolato cattolico». Nel giugno del 1944 Alfredo, con altri, fu arrestato e incarcerato. Il 9 settembre fu trasferito nel lager Wuhlheide, vicino a Berlino, dove le condizioni di vita erano disumane. Fu picchiato e torturato fino alla morte, che avvenne il 31 ottobre 1944. 

Una parente di Alfredo ha posato la pietra. È ricoperta con una lamina di ottone con incise le informazioni biografiche. 

Il parroco don Roberto Ghetta la ha benedetta, dicendo: «A questo giovane martire della fede, testimone del giusto cammino, dobbiamo memoria e rispetto. D’ora in poi conosceremo di più Andrea Dall’Oglio».

Martedì 5 novembre alle 20.30 in municipio a Borgo Valsugana  verrà presentata una relazione su “Dall’Oglio fra i trentini deportati nel terzo Reich (1939-1945)” a cura di Lorenzo Gardumi (Fondazione Museo Storico).

Per saperne di più: https://www.santiebeati.it/dettaglio/95201

Navigazione ad articolo singolo

Lascia un commento