ANPC esprime profonda gratitudine alla senatrice Segre per la Sua instancabile testimonianza e affettuosa solidarietà per le gravi inaccettabili offese lanciate da gruppuscoli che ricordano con orrore una storia che l’umanità ha condannato senza riserve. Urge formazione delle giovani generazione e diffondere consapevolezza nella opinione pubblica perché non si diffonda l’odio che offende la dignità di ogni persona e fa temere per la pace sociale.Nel ricordo della strage di Marzabotto ci uniamo spiritualmente al pellegrinaggio dei due presidenti italiano e tedesco. Il loro esempio sia monito per tutti.
Pubblichiamo la locandina con il programma della celebrazione che si terrà la mattina del 21 settembre 2024 alle ore 10,30. La cittadinanza è invitata a partecipare.
L’ANPC Formula i migliori auguri di buon compleanno alla Senatrice Liliana Segre.
Si aggiunge una data alle tante tappe di una vita ricca di esperienze più atroci fino alla testimonianza di non coltivare né odio né a suo tempo vendetta. Maestra di vita per i molti giovani cui generosamente si dedica per insegnare con la testimonianza della sua vita le lezioni della storia. Il riconoscimento di Senatrice a vita da parte del nostro Presidente della Repubblica La colloca maestra di tolleranza e di dialogo fra tutte le parti politiche, perché sappiamo interpretare il loro alto ruolo come servizio alla verità, alla dignità di ogni persona, al valore inestimabile della democrazia.
A Sestri Levante il 21 setttembre alle ore 17,00 presso il Palazzo Fascie Rossi “Appuntamento con la storia”: “Yeghishe Charents. Lo scrittore del genocidio armeno vittima di Stalin” . Qui sopra la locandina con il programma dell’evento. La cittadinanza è invitata a partecipare. Ingresso libero.
ANPC ricorda il giorno dalla resa incondizionata, 8 settembre 1943. Le parole della Presidente Mariaiapia Garavaglia: “E’ una data sottovalutata ma molti Italiani quel giorno seppero scegliere da che parte stare. Non avremmo avuto la Resistenza anche dei militari (un omaggio a Ciampi che ‘ disertò‘ tornando dalla Grecia) e oggi non saremmo qui. Si sente sempre il dovere di far conoscere la storia patria ma pare una pia illusione”.
A Roma oggi due corone di fiori deposte questa mattina dal Capo dello Stato Sergio Mattarella in omaggio ai militari e ai civili morti nel 1943 per la difesa di Roma, a Porta San Paolo e al Parco della resistenza dell’8 settembre. Al suo fianco il sindaco, il presidente della Regione e il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Per l’Anpc erano presenti il Consigliere Nazionale Aladino Lombardi e l’Alfiere Lucia Scagnoli con il nostro medagliere.
Oggi 8 settembre, si ricorda la nascita della resistenza combattuta dei nostri “vecchi”, che uniti da un unica volontà di vivere in un paese libero, iniziarono a fare le prime azioni di sabotaggio nei confronti degli occupanti! Mi raccontava mio Padre Armando che con suo fratello Lorenzo fecero parte del reparto Sabotatori, “eravamo in casa e ascoltavamo la radio, quando ad un certo punto, la trasmissione veniva interrotta: il Maresciallo Badoglio dichiarava che era stato formato l’armistizio e che la guerra continua. Ci guardammo negli occhi, e subito andammo a tagliare le linee di telecomunicazione che univano la postazione tedesca di avvistamenti aerei dei Gruppin con la postazione tedesca di istanza a Sesta Godano, portando via il cavo telefonico e abbattendo molti pali. Oltre a questo, tagliammo grosse piante di rovere facendole cadere sulla strada del 100 Croci. Tra San Pietro Vara e Sesta Godano, c’era accampata una Sommeggia degli alpini, e credevamo di favorire loro una facile conquista del territorio; invece, quella trentina di tedeschi, organizzati e equipaggiati, avendo ben chiaro gli ordini ricevuti dal loro comando, si portarono all’accampamento degli Alpini che, sbandati, furono fatti in gran parte prigionieri e poi deportati. Alcuni di questi si dettero alla macchia, cercando rifugio nelle case di boscaioli e contadini e si unirono alla resistenza!”. Non posso non ricordare, continuava mio padre nel racconto, l’alpino Tiro Nino di Rocca San Giovanni (Chieti), che, essendo un ottimo sarto, passò tutto il periodo della lotta di liberazione a confezionare divise per i Partigiani della Divisione 100 Croci. Lo avevamo ospitato a casa nostra e assieme a mia sorella Palmira cucirono decine e decine di divise, con qualsiasi tessuto gli veniva fornito, anche dai lanci degli alleati.
Una fotografia della Locanda Alpina, dove persone comuni dell’Alta Val di Vara e dell’Alta Val di Taro, dopo un primo incontro avvenuto l’11 febbraio 1944 nella Osteria dei Lunghi nella frazione di Caranza (Varese Ligure), il 4 marzo 1944 dettero vita alla prima Brigata Partigiana della poi Divisione 100 Croci.
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