ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Archivi per il mese di “agosto, 2024”

Violato diritto umanitario, calpestata dignità dei migranti, morti per scelte politiche

Non solo le guerre ma anche i governi di destra calpestano il diritto internazionale umanitario.
Indecente e inaccettabile il fermo di sessanta giorni e multa di più di tremila euro per aver salvato 191 persone in cinque diverse operazioni. Geo Barents, la nave civile che nel corso dell’ultimo anno ha compiuto più soccorsi nel Mediterraneo, è stata bloccata per l’ennesima volta. È la terza per la nave di Medici senza frontiere, impone sanzioni triplicate ed è l’ultimo step previsto dal decreto Piantedosi prima del sequestro.

“Una decisione disumana che ferma l’attività di Medici senza frontiere nel Mediterraneo. Per la terza volta le autorità italiane ci impongono una misura punitiva per aver soccorso delle persone in pericolo in mare, un obbligo non solo morale ma legale. Salvare vite in mare non è un reato”, commentano dall’ong. ANPC si associa allo sdegno e sollecita maggiore critica dei cittadini italiani nei confronti di chi si macchia degli omicidi per omissione di soccorso e fa del mediterraneo un immenso cimitero. Il Papa ha segnalato il peccato grave, ANPC invoca senso civico che sappia sostenere che le democrazie devono rispettare le regole della legge del mare e del diritto umanitario.

Don  Eligio, ucciso dai nazisti per proteggere i suoi parrocchiani

Sul Corriere della Sera, edizione fiorentina, c’è un articolo di Francesco Sanfilippo sul martirio di un eroico sacerdote trucidato dai nazisti, che pubblichiamo volentieri, intitolato: “Don  Eligio, ucciso dai tedeschi per proteggere i suoi parrocchiani: a settembre il pellegrinaggio per commemorarlo”.

“Il 5 settembre 1944 fu torturato e poi trucidato dai nazisti. Il ricordo a 80 anni dall’esecuzione con un corteo dalla sua chiesa al luogo dove fu ammazzato.

«Prete baciato crocifisso e poi morto. Pum pum, kaputt!». Tra Sesto Fiorentino e Calenzano tutti sanno come morì don Eligio. Furono proprio i tedeschi a riferirlo ai parrocchiani. Prima di finire il suo calvario sul monte Morello, don Eligio Bortolotti, parroco della chiesa di San Jacopo a Querceto ebbe il tempo e il coraggio di perdonare i suoi assassini. Pochi attimi e la sua vita, cominciata 32 anni prima a Molina in Val di Fiemme, tra le montagne di Trento, finì sotto otto colpi di mitra sparati dai soldati della Wehrmacht in fase di ritiro sulla linea gotica. L’accusa, generica, fu di «attività anti tedesche»: ma don Eligio pagò la colpa di aver aiutato e confortato i suoi parrocchiani durante l’occupazione nazista, di difendere la sua gente davanti ai militari del Reich, lui che conosceva la lingua tedesca dalla nascita; o forse, come si disse subito dopo la sua esecuzione, pagò per un presunto sgarbo a un fascista del luogo. Non ci sono verità ufficiali: ma che quel 5 settembre 1944 fu torturato e poi trucidato dai tedeschi è un fatto certo e documentato. Per commemorare la morte del sacerdote a ottant’anni dalla sua esecuzione, amministratori e abitanti dei comuni di Sesto Fiorentino e Calenzano hanno organizzato, per la mattina del 7 settembre prossimo, un pellegrinaggio da San Jacopo, che fu la chiesa di don Eligio in territorio di Sesto, fino a Baroncoli di Calenzano, dove, sotto le mura di villa Daddi, il prete fu ammazzato. Il corteo si snoderà lungo il sentiero che il Club alpino italiano ha inaugurato l’anno scorso. L’8 settembre vi sarà una messa in San Jacopo mentre alle 21 di lunedì 9, sul sagrato della chiesa di Querceto, la compagnia teatrale «I Sempreverdi», composta da oltre venti attori dilettanti di Sesto e Calenzano, metterà in scena uno spettacolo dedicato al sacerdote assassinato a Baroncoli.

La storia sacerdotale di padre Eligio comincia e finisce nella chiesa di San Jacopo di Querceto. Il giovane prete era al servizio della comunità nella frazione di Sesto Fiorentino già dal 1938. Nell’inferno dell’occupazione tedesca si prodigava assistendo i fedeli del territorio, interveniva mediando tra gli abitanti e gli ufficiali del Terzo Reich cercando di impedire esecuzioni, sentenze sommarie e inutili nefandezze. Un giorno, nei primi di settembre del ’44, i nazisti bussarono al portone della canonica, cercando proprio di lui, che però si trovava nell’abitazione di un parrocchiano, per dare i suoi conforti religiosi. Nonostante fosse poi stato sconsigliato, don Eligio si presentò ugualmente al quartier generale tedesco di villa Zappalà. Qui, a seguito di accuse non chiare fu arrestato, torturato e portato a Baroncoli, località nel comune di Calenzano. Fu trucidato sotto le mura di villa Daddi, dove ebbe il tempo di perdonare i suoi carnefici: furono loro che, giorni dopo, riferirono gli ultimi attimi del sacerdote nato tra i monti trentini. «Abbiamo lavorato per mesi allo spettacolo teatrale che terremo lunedì 9 settembre sul sagrato di San Jacopo – racconta Mario Berti, componente del consiglio pastorale della chiesa di Querceto -. Gli attori, tutti dilettanti e diretti dalla regista Erminia Del Prete, hanno accettato con determinazione il compito di rappresentare la vita e la tragica morte del loro parroco».

Al corteo commemorativo e alla serata teatrale, oltre alle autorità di Sesto Fiorentino e Calenzano, sarà presente anche una delegazione di Molina di Fiemme, comune in provincia di Trento dove padre Eligio visse gran parte della sua vita, prima di essere destinato alla chiesa in provincia di Firenze”.

CORRIERE FIORENTINO DEL 29.08.2024

Comunicato ANPC

Pubblichiamo il COMUNICATO ANPC sulla proposta di una giornata dedicata agli Internati Militari Italiani Pdl On. Mulé per la giornata IMI.

Scarica qui il testo:

Tv2000 servizio sui 70 anni dalla morte di De Gasperi

Segnaliamo con piacere questo servizio di TV2000 intitolato “De Gasperi, statista impareggiabile”: https://www.play2000.it/play/episode/6662?startAt=0

19 agosto 2024: 70 anni dalla morte di Alcide De Gasperi

Oggi, lunedì 19 agosto 2024, alle ore 11,00 in occasione dei 70 anni dalla sua morte, è stata celebrata una S. Messa di suffragio in ricordo di Alcide De Gasperi nella Basilica di San Lorenzo al Verano, dove è sepolto.

Un momento di riflessione e raccoglimento per onorare la memoria di Alcide De Gasperi, figura di spicco nella storia italiana ed europea, il cui impegno per la democrazia e la costruzione di un’Europa unita continua a essere fonte di ispirazione per le generazioni presenti e future.

Per l’Anpc alla celebrazione erano presenti la Vicepresidente Nazionale, On. Silvia Costa, con il Consigliere Aladino Lombardi e l’Alfiere con il medagliere associativo, Lucia Scagnoli.

Il ricordo del Presidente Mattarella: https://www.quirinale.it/elementi/119958

L’omelia di Mons. Reina:

18 agosto 2024: Lectio Degasperiana a Pieve Tesino (TN)

Domenica 18 agosto 2024 presso il Centro polifunzionale a Pieve Tesino (TN), Lectio degasperiana dell’Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Ivan Maffeis, per riflettere sul carattere profetico della figura di Alcide De Gasperi.

Qui il testo della lectio:

Segnaliamo e consigliamo la lettura del commento di Maurizio Gentilini alla lectio degasperiana di Don Ivan Maffeis, pubblicata da Argomenti2000: https://www.argomenti2000.it/content/de-gasperi-tra-storia-e-profezia-note-margine-della-lectio-degasperiana-di-mons-ivan-maffeis

Qui il video del 18 agosto a Pieve Tesino:

11 agosto 2024: ottantesimo anniversario della Divisione Centocroci

11 agosto 2024
È stata una giornata importante per la Divisione Partigiana Cristiana Centocroci.
Presso il Passo del Cento Croci ed a Caranza, con una buona presenza di cittadinanza, si sono svolte le celebrazioni per l’ 80° anniversario della Divisione Centocroci. “Caranza, Osteria Dei Lunghi, 11 febbraio 1944 e Albergo Alpino 4 marzo 1944”
Alle ore 10, presso il Passo Centocroci, c’è stato l’ arrivo della Colonna della Libertà con la 34th Red Bull Infantry División Italia, cui ha fatto seguito la deposizione della Corona d’alloro ai piedi del Monumento ai Caduti.
Alla cerimonia hanno presenziato, oltre al Presidente dell’Associazione 100 Croci Armanino Umberto che ha organizzato la cerimonia, ANPC Tigullio Avv. Luigi Ceffalo e Riccardo Pagliettini, sindaci e i rappresentanti delle comunità di Varese Ligure Sabrina Molinari, Maissana Sen. Egidio Banti, Borgo Val di Taro Salvatore Oppo, Tornolo, Albareto Restani Roberto, Casarza Ligure Giovanni Stagnaro, Castiglione Chiavarese Baratta Carlo, Sestri Levante Sandro Muzio -Luigi Ceffalo -Sanguineti Leonardo-Luca Balotta-Armanino Albino, e Don Mario Perinetti, Cappellano della Centocroci, ha impartito una benedizione, accompagnata da sentite parole per ricordare il sacrificio di tanti in nome della libertà, bene inestimabile che quei caduti e combattenti ci hanno donato e che abbiamo il dovere di tutelare, ora e sempre.
Alle ore 11, la Colonna della Libertà si è spostata presso la chiesa parrocchiale di Caranza, splendidamente addobbata, dove Don Mario Perinetti, ha celebrato la Santa Messa, al termine della quale è stata fatta lettura della Preghiera del Ribelle di Teresio Olivelli e il Prof. Egidio Banti, Sindaco di Maissana e Senatore della Repubblica, ha intrattenuto i partecipanti con una succinta, ma molto chiara e precisa storia della nascita della Divisione Centocroci.
I Partigiani della 100 Croci condividevano ideali e valori quali il bene comune, l’amore per il territorio e l’amore puro per la libertà e democrazia senza colore politico, quella priva di fazzoletti colorati attorno al collo.
Noi, figli, nipoti, amici dei partigiani della Centocroci, dei partigiani guidati dal loro Comandante, Federico Salvestri ” Richetto” che, lo ricordiamo, non hanno mai ucciso un prigioniero e non hanno mai torto un capello ad alcuno, siamo fieri della nostra storia e di ritrovarci ogni 25 Aprile alle ore 11:00, per ricordare chi ha sacrificato la propria gioventù per farci liberi. Al termine dell’orazione, il Presidente Armanino Umberto, commosso ha consegnato a Pagliettini Riccardo nipote di Ameghino Riccardo “Mainà” caduto in combattimento il 20 gennaio 1945 nella rinomata Battaglia del Monte Gottero, copia del verbale di decesso dello zio; ha poi ringraziato quanti hanno partecipato alla cerimonia consegnando per la speciale occasione, l’attestato ringraziamento e partecipazione.
Un particolare ringraziamento al Trombettiere della 100 Croci, Elemire Figone, nipote del Comandante dei Sabotatori della Divisione Cento Croci , Vittorio Figone “Vitturin”
Viva la Centocroci, viva la Libertà e la democrazia.

Deposizione fiori alla lapide Martiri di Piazzale Loreto

“Si è svolta sabato 10 agosto a Milano la commemorazione del Martiri di piazzale Loreto, nell’80° dell’efferato eccidio compiuto dalle forze fasciste nel 1944. Ai 15 Martiri è stato intitolato il Largo dove sorge il monumento a ricordo del loro martirio. Introdotti da Primo Minelli Presidente Comitato Permanente Antifascista e dagli interventi istituzionali del Vicesindaco Anna Scavuzzo, sono state ricordate le figure dei Patrioti uccisi 80 anni fa, dalla furia nazifascista. Fu però grazie anche al loro sacrificio, che  8 mesi dopo abbiamo avuto il dono della Libertà,  un bene da tenere ben stretto, da  coltivare con la Memoria di questi uomini che credendo, si sono immolati per farcela avere. Toccante anche le testimonianze dei figli e nipoti dei 15 Martiri, tra cui Sergio Fogagnolo, Massimo Castoldi e Dania Temolo.  Ricordiamoci cosa fu  il 10 agosto 1944 Piazzale Loreto: 15 corpi esposti sul marciapiede  tutto il giorno,  sotto il caldo sole di estivo, monito ai Milanesi da parte del fascisti, della fine che faceva chi lottava per la Libertà.  Antifascismo e Resistenza devono essere ancora i fondamentali ideali della nostra repubblica,  anche se alcuni esponenti di centrodestra non riescono ancora a citare nei loro discorsi,   in occasioni come queste. Gianluigi Falzoni”.

Per Anpc presenti assieme a Gianluigi Falzoni, presidente Anpc di Cinisello Balsamo, Carla Bianchi Iacono, Claudio Consonni e Luisa Ghidini Comotti. 

Bobbio (Pc) 20.7.2024: iniziativa a ricordo dei sacerdoti martiri della Diocesi di Bobbio durante la Resistenza piacentina

Serafino Lavezzari, don Paolo Ghigini, don Giuseppe Borea. Chi sono e cosa hanno in comune? Sono seminaristi e sacerdoti martiri durante la Resistenza. La loro figura e il loro esempio è stato ricordato lo scorso sabato 20 luglio sera nel corso di una conferenza nel Comune di Bobbio (Pc) organizzata dal sindaco Roberto Pasquali con la collaborazione dei Partigiani Cristiani di Piacenza (ANPC) presenti con il vice presidente provinciale, Giuseppe Borea, nipote di don Borea, nonché dal settimanale cattolico La Trebbia. Presente il vice sindaco di Piacenza, Marco Perini, che ha portato i saluti della sindaca Katia Tarasconi. Sono intervenuti don Mario Poggi, parroco di San Colombano e cancelliere della curia vescovile, Celestina Viciguerra (autrice del libro “I cattolici e il clero nella lotta di liberazione nel Piacentino), il sindaco di Bobbio Roberto Pasquali.
Don Giuseppe Borea fu parroco di Obolo (Gropparello) e per un breve periodo cappellano militare della 38esima brigata della Divisione partigiana Valdarda. Il 28 gennaio 1945, a causa di una delazione, don Borea viene arrestato da una squadra della Guardia Nazionale Repubblicana di Piacenza nella canonica di Obolo, dove decise di restare nonostante lo avessero avvisato dell’imminente arrivo della Gnr. Il pomeriggio del 9 febbraio 1945 don Borea venne condotto al cimitero di Piacenza per l’esecuzione della pena tramite fucilazione.
Don Paolo Ghigini, nato a Caminata nel 1876, fu parroco di San Pietro Casasco, nell’allora diocesi di Bobbio. Il 26 agosto 1944 venne ucciso dai fascisti subito dopo essere andato a celebrare il trigesimo della morte di un partigiano caduto in combattimento.
Serafino Lavezzari, 18 anni, a causa della chiusura del seminario era ritornato in famiglia a San Pietro Casasco, nei pressi di Varzi (diocesi di Bobbio). La sera del 26 febbraio 1945 quattro uomini armati entrarono in casa Lavezzari, lanciarono bombe a mano poi spararono all’impazzata facendo una strage. Tra le vittime lo stesso Serafino.
Nel suo intervento, Giuseppe Borea, ha voluto ringraziare della presenza in particolare Elena Bocchi, Maria Elena Fermi, Stefano Borea, Salvatore Scafuto e Andrea Fossati (consiglieri comunali di Piacenza), Silvia Parmigiani (ANPI Groppareòllo-Carpaneto), Giovanni Moglia, Romano Repetti (presidente ANPI Piacenza), Andrea Losi (Presidente del Museo della Resistenza di Piacenza), Celeste e Pietro Boracchi. Un sincero grazie anche a Sabina e Annalisa del Comune di Bobbio per la cura e l’assistenza prestata per la buona riuscita dell’evento.
Al termine il vice sindaco di Piacenza, Marco Perini, in rappresentanza del Comune di Piacenza ha portato i saluti della sindaca Katia Tarasconi rivolgendo parole di elogio
Meritevoli di menzione anche gli interventi di don Mario Poggi, parroco di San Colombano e Cancelliere della Curia Vescovile, di Celestina Viciguerra e del Sindaco di Bobbio Roberto Pasquali.

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