ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Archivi per il mese di “luglio, 2024”

Un richiamo alla pace

“Da ieri sera campanile della Chiesa di Montaldo illuminato di Verde.
Un richiamo alla Pace da parte di un piccolo Comune come il nostro che da tempo ha aderito al Grande Progetto del Sindaco di Hiroshima “MAI più armi nuclerali”.
Sergio Gaiotti”.

Commemorazione a Le Casermette del Penna

Molti dei luoghi più belli dei nostri monti conservano la memoria del sacrificio dei Partigiani. Il 28 luglio 2024 la bandiera di ANPC Tigullio era presente alla Commemorazione svoltasi presso Le Casermette del Penna nel Comune di Santo Stefano d’Aveto. Sono stati ricordati i Partigiani Caduti per la Libertà Giovanni Galloni i”Razza” e Domenico Raggio “Macchia”, ma anche tutte le sofferenze patite dal Val d’Aveto durante la Guerra di Liberazione. I fiori deposti presso il cippo dalla giovane nipote di uno dei caduti hanno chiuso la Commemorazione lasciando un’emozione nel cuore dei presenti.

La memoria tramandata e la memoria condivisa: famiglia, antifascismo, comunità

Pubblichiamo un articolo di Olga di Cagno pubblicato su: https://abitarearoma.it/la-memoria-tramandata-e-la-memoria-condivisa-famiglia-antifascismo-comunita/

Presentato a Centocelle il libro “Fratelli Cervi” (Edizioni Viella) a cura di Alessandro Santagata, Giorgio Vecchio e Toni Rovatti

Nella serata del 25 luglio 2024, nella sede della L.S.A. Centocelle, in collaborazione con l’ANPI Centocelle, sezione Giordano Sangalli, in viale della Primavera 319/B, prima della tradizionale cena condivisa durante la quale a noi moderni antifascisti è dato il compito di continuare a narrare ed interpretare la memoria di quel lontano 25 luglio, Alessandro Santagata ha presentato il libro che ha contribuito a scrivere insieme a Giorgio Vecchio e Toni Rovatti: Fratelli Cervi, Edizioni Viella.

Alessandro Santagata ha permesso ai presenti di poter approfondire, scevri da ogni forma di romanticismo mitologico e con puntualità chirurgica, la storia della famiglia Cervi: una storia famigliare intesa nel senso più tradizionale.

Famiglia profondamente ed unitamente cattolica, la sua è una storia di crescita nella consapevolezza politica e di adesione ad un’idea, una lotta che, poiché si è ancora prima degli inizi riconosciuti della guerra di liberazione, non era pienamente espressa e regolarizzata nelle azioni e nelle interazioni.

Il percorso scientifico ed accademico di Alessandro Santagata, pisano di nascita ma da tempo abitante di Centocelle, è imperniato sull’analisi e sull’approfondita ricerca storica della metà del Novecento fino agli anni più recenti. Santagata è da febbraio 2022 ricercatore a tempo determinato di tipo A.

settore disciplinare MSTO04 (Storia contemporanea) presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali, Università di Padova; da febbraio 2021 assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali. Progetto: «Uscire dalla guerra. La Santa Sede e il mondo cattolico nella ricostruzione democratica italiana: (1944-1950).

La storia della famiglia Cervi è globalmente conosciuta, ma quanto è realmente è stata approfondita? Quanto si conosce della personale e poi famigliare storia dei 9 fratelli (ebbene sì erano i 9 e non 7, Rina e Diomira, erano le sorelle Cervi, ma quella delle donne è un’altra storia), quanto si è consapevoli della profonda adesione alla fede cristiana dell’intera famiglia ed anche in nome della quale si è poi scelta la strada della resistenza che li ha portati al, si può ben dire, martirio?

A queste ed ad altre domande che permettono di guardare fin dentro il mito dei Cervi, è stata data una risposta. E’ stata analizzata la componente socio-antropologica che li vede crescere come famiglia nella consapevolezza politica della scelta antifascista e del rifiuto alla guerra. Una storia che li vede impegnati singolarmente e come gruppo familiare nella scelta partigiana, anche se le date non coincidono con l’ufficializzazione dell’inizio della Guerra di Liberazione fino ad arrivare alla fucilazione perché fratelli e quindi simbolo famigliare di un’Italia che ormai stava oltrepassando i pesanti anni del ventennio precedente.

Alessandro Santagata, insieme agli altri due autori, con rigore scientifico e ricerca nella documentazione hanno trovato la risposta, interpretando con competenza accademica i risultati e proponendo una visione puntuale ed approfondita.

Mauro Caliste, presidente del Municipio V, Maurizio Mattana, presidente della commissione cultura nel municipio ed Olga Di Cagno, questa volta mi si permetta di autonominarmi, in qualità di membro della commissione cultura municipale e di membro dell’ANPC (Associazione Nazionale Partigiani Cristiani) hanno espresso la loro totale adesione ai valori dell’antifascismo ed il loro sostegno a queste importanti iniziative culturali e di condivisione politica nella consapevolezza della comune storia.

21 LUGLIO 2024 ANPC TIGULLIO A CHICHERO

Il giorno  21 luglio 2024 la Bandiera di ANPC Tigullio era presente a Cichero, frazione del Comune di San Colombano Certenoli, per la Commemorazione organizzata dal Comitato Permante della Resistenza di Genova.. Cichero fu culla del Movimento Partigiano in Liguria e diede il nome alla Divisione comandata dal Servo di Dio Aldo Gastaldi “Bisagno” che visse i Valori Cristiani nella Resistenza fino al Sacrificio di sé. Cichero pago’ il suo sostegno alle forze di Liberazione con la razzia e l’incendio delle sue case ad opera dei nazifascisti.Dopo la Messa nel paese la Commemorazione si è  conclusa presso il Cippo che ricorda la fucilazione di sette partigiani avvenuta il 16 luglio 1944.

Commemorazione martirio del Beato don Giuseppe Beotti a Sidolo (Pr) 20.7.2024

Lo scorso 20 luglio 2024 si è tenuta a Sidolo, in Comune di Bardi, nella montagna parmense facente parte della Diocesi di Piacenza-Bobbio, a distanza di 80 anni dal giorno in cui don Giuseppe Beotti  fu trucidato unitamente a don Francesco Delnevo, parroco di Porcigatone (Pr), e del giovane chierico Italo Subacchi di Bardi, una celebrazione eucaristica, per la prima volta da quando è stato proclamato Beato don Beotti, nella sua chiesa intitolata a Sant’Ambrogio.
La funzione religiosa è stata presieduta dal moderatore, don Mario Cappelletti, affiancato dal parroco don Luigi Pini, da padre Saul Tambini, da don Piero Lezoli, e da don Maurizio Noberini, parroco di Santa Franca in Piacenza, al seguito di un gruppo di suoi ragazzi in vacanza nella vicina canonica della Parrocchia di Credarola, che hanno accompagnato la liturgia con canti e musica.

Presenti diversi sidolesi, per l’occasione ritornati dall’estero, la sindaca di Bardi (Pr), Valentina Pontremoli con l’assessore Roberto Bertorelli e la consigliera Katia Ongeri, e la sindaca di Gragnano Trebbiense (Pc), paese natale di don Beotti nel piacentino.
Per l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani erano presenti, il presidente di Parma e Vice Presidente nazionale, Ferdinando Sandroni, con l’alfiere Vincenzo Genco, presidente della sezione di Bedonia (Pr), Mario Spezia, presidente di Piacenza, con gli alfieri: Mario Agnelli, Giuseppe Ardizzi e Fabio Salotti, oltre a Gianfranco Nardini dell’ANPI di Bardi e ad Andrea Losi, presidente del Museo della Resistenza di Piacenza.

Delegazioni ANPC, Parma e Piacenza, con sindaca Gragnano (Pc) e Vicario Diocesi Piacenza-Bobbio

A seguire della messa si è svolta la processione al luogo della fucilazione, un cippo eretto a ricordo nelle vicinanze della chiesa, in cui con una preghiera e la benedizione dei fiori sono stati ricordati sia i sacerdoti che i civili: Benci Bruno, Bozzia Francesco, Brugnoli Giovanni, Brugnoli Girolamo, Ruggeri Giuseppe (di Borgotaro) anch’essi vittime della furia nazista lo stesso giorno.
Al termine si sono svolte brevi orazioni da parte dei sindaci e di mons. Giuseppe Basini, vicario della Diocesi di Piacenza-Bobbio, in rappresentanza del Vescovo Mons. Adriano Cevolotto, assente per un impegno improvviso.
Il Vicario ha sottolineato: “Quella di don Beotti è stata una scelta responsabile che ha generato futuro. Di fronte alle sfide della vita si può rimanere solamente spettatori o diventare protagonisti, assumendosi la responsabilità di affrontare gli avvenimenti in modo aperto all’accoglienza e alla speranza, come lui ha fatto. La sua beatificazione è un invito a camminare in questa direzione”.

80° Anniversario strage dei 67 martiri di Fossoli

A pochi giorni dalla ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della tragica data del 12 luglio 1944 parenti e istituzioni si sono stretti attorno alla fossa dove sono stati sotterrati i 67 cadaveri dei fucilati.

A ridosso del poligono del Cibeno di Fossoli furono barbaramente fucilati, di nascosto da tutti, prigionieri inermi prelevati dal campo di concentramento. I caduti del Cibeno avevano un’età tra i 18 e i 64 anni, padri di famiglia, giovani, anziani, sottufficiali, militari di alto grado, professionisti e anche lavoratori, impiegati, operai delle grandi fabbriche del nord, scelti nominalmente dai nazifascisti per le loro diverse attività contro il regime. In un’area riparata del campo, dopo brevi preghiere in italiano ed ebraico e i rituali accompagnamenti musicali, eseguiti dal Corpo Bandistico “Città di Carpi”, è iniziata la cerimonia con l’appello, a gruppi di otto, da parte di altrettanti parenti delle vittime.

Hanno poi preso la parola Riccardo Righi Sindaco di Carpi Manuela Ghizzoni Presidente Fondazione Fossoli; Marco Steiner Cda Fondazione Fossoli e Vicepresidente ANED  Milano; Marco De Paolis Procuratore Generale Militare.

Tutti i relatori hanno insistito sul dovere civile della Memoria nonostante insabbiamenti e dimenticanze sui crimini compiuti che si sono riproposti nei decenni. La neoeletta Presidente, Manuela Ghizzoni, ha evidenziato le intenzioni della Fondazione Fossoli che intende farsi carico di più memorie che hanno riguardato il campo. La più nota e tragica è proprio quella accaduta negli anni dell’occupazione nazista.

Successivamente il demanio permise a don Zeno Saltini di occupare le baracche del Campo. Le ristrutturò e insieme ai bambini e ragazzi orfani raccolti per le strade nacque l’esperienza di Nomadelfia; che è la proposta di una nuova civiltà, luogo di concordia e fratellanza che ancora vive e prospera dal 1945; dopo pochi anni la comunità si trasferì in un luogo più idoneo sopra Grosseto.

Marco De Paolis Procuratore Generale Militare ha riassunto decenni di attività giudiziaria, contro i criminali di guerra, dando numeri complessivi scioccanti che è opportuno citare 70.000 militari inermi ammazzati dice il procuratore De Paolis (50.000 di essi dovrebbero essere IMI). Un totale di 5.872 episodi criminali compiuti in Italia e circa mille, contro nostri connazionali all’estero.

Vicende giudiziarie seguite con massima attenzione anzitutto dai familiari che, come detto in un passaggio la Presidente Manuela Ghizzoni ha citato la neonata associazione “Familiari dei Caduti nell’eccidio del Cibeno” aspettano di avere qualche risposta. Marco Steiner del Cda Fondazione Fossoli e Vicepresidente ANED Milano, ha poi proceduto alla consegna simbolica delle “Pietre d’inciampo” ai sindaci dei Comuni delle vittime del 12 luglio 1944. Alcuni caduti al poligono del Cibeno sono già stati ricordati con la posa della pietra; la Fondazione provvederà a posarle per tutti gli altri.

La scelta dei giorni di posa delle 60 pietre, come diceva Marco Steiner, si dovrebbe svolgere tra settembre e dicembre mano a mano che la Fondazione le consegnerà ai vari Comuni. La cerimonia si è conclusa con la visita quasi privata dei congiunti alla lapide, sulla fossa recentemente ristrutturata (vedi foto), per un momento di raccoglimento e preghiera con l’accompagnamento musicale del “Silenzio”.

Claudio Consonni

La valigia della memoria

La valigia è  un viaggio tra sezioni e associazioni emiliane e lombarde. Il tutto parte da Parma con arrivo a Traversetolo ( Pr) Ieri  La sezione e associazioni di Lesignano de Bagni ( Pr ) ha consegnato la Valigia ad Anpi Grande Fiume,  (metteremo il libro di Don Nunzio di Codogno) dopo averla ricevuta da Traversetolo, da noi verrà esposta per 8 gg presso la Camera del Lavoro di Lodi (da lunedì 21 luglio 2024).

L’impegno è  che a ogni tappa il territorio metta nella valigia le proprie storie e di Resistenza con libri e testimonianze scritte. Dopo di noi andrà ad Anpi Cremona. A novembre iniziativa finale e consegna a Parma.

Sergio Gandolfi

Foto – Anpi Grande Fiume con Maleo al ritiro della valigia, meraviglioso viaggio nel mondo della Resistenza.

Resistenza, oggi! Io voglio scegliere 

Il messaggio della Presidente Nazionale, Mariapia Garavaglia: “I Padri e le Madri Costituenti avevano prefigurato l’espressione della sovranità popolare attraverso una legge elettorale proporzionale; non in un articolo ma con un ordine del giorno. In un ispirato discorso, anzi con una alta lezione di diritto costituzionale, il presidente Mattarella, a Trieste, in occasione della 50esima Settimana Sociale dei cattolici, tra l’altro ha dichiarato che il principio “ogni uomo un voto” non può essere distorto “attraverso marchingegni che alterino la rappresentatività e la volontà degli elettori” e, secondo Bobbio “non si può ricorrere a semplificazioni di sistemare e a restrizione di diritti in nome del dovere di governare”. Noi ci troviamo di fronte a un fenomeno di astensionismo patologico in termini democratici perché la minoranza degli elettori decide la maggioranza che governa. Sono molteplici le cause e tuttavia non sembra che i partiti si stiano dando pena per invertire la pericolosa tendenza, ma certamente anche la impossibilità di scegliere i propri candidati gioca un ruolo prevalente; si osservino le elezioni amministrative per avere una controprova. Dal 1993 abbia avuto una sequela di leggi elettorali- Mattarellum, Porcellum (secondo la definizione data dal suo autore) Italicum, Rosatellum – che il latinorum non ha nobilitato. Siccome non si vede all’orizzonte una decisa volontà da parte dei partiti di affrettare una riforma della legge elettorale vigente, che restituisca sovranità agli elettori, ho aderito e promuovo convintamente il referendum “Io voglio scegliere” per il quale è in corso la raccolta delle firme.

Considero questa occasione particolarmente coerente con lo spirito e la finalità del nostro impegno di Partigiani Cristiani. Credo che dovremo essere promotori della raccolta delle firme. Sul sito del ‘Comitato Referendario per la rappresentanza’ si possono trovare tutti gli elementi conoscitivi. Si tratta di un referendum abrogativo di parti della legge vigente perché non è possibile abrogarla interamente in quanto la Corte Costituzionale ha certificato che non si può stare in assenza di una legge elettorale, e lo s capisce! Allego qualche documento e ricordo che i quesiti sono 4 per cui si devono firmare quattro moduli.

Potete solo immaginare con quale formulazione giuridica, impenetrabile per i non addetti ai lavori, è formulato il quesito per la abrogazione, ma in sintesi si tratta di sopprimere:

1. il voto congiunto tra candidati uninominali e liste plurinominali (se voto uno, voto anche l’altro, e viceversa. Bella scelta dell’elettore!)

2. nessuna soglia di accesso per le liste autonome e coalizioni (tutti i voti valgono: con il blocco milioni di elettori non sono rappresentati in Parlamento!)

3. tutti i partiti, anche quelli in parlamento, devono raccogliere le firme per le candidature (i partiti mettano la faccia!)

4.  abolizione delle pluricandidature: ogni candidato in un solo collegio uninominale e/o plurinominale (è uno scandalo giocare a dominio fra i collegi, per cui solo dopo il voto gli elettori possono trovarsi nel loro collegio un eletto che non hanno votato!)

Mi pare che l’impresa meriti che l’ANPC offra tutta la sua forza ideale e operativa per onorare la storia di tutti coloro che ci hanno donato il nostro sistema democratico repubblicano. Buon lavoro!”.

81°anniversario delle incursioni aeree sul quartiere Tiburtino-San Lorenzo, 19 luglio 2024

In occasione dell’81° anniversario della incursioni aeree sul quartiere Tiburtino-San Lorenzo, le Autorità e i rappresentanti delle Associazioni hanno partecipato alla cerimonia in Piazza Parco dei Caduti del 19 luglio 1943 (Parco Tiburtino). Per l’Anpc ha preso la parolala Vicepresidente Nazionale, Annamaria Cristina Olini: “Buongiorno a tutti, sono Cristina Olini vicepresidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani. Permettetemi di portare il saluto della nostra presidente Mariapia Garavaglia e del direttivo. Desidero in primo luogo ringraziare tutti i presenti, le Autorità e quanti si sono adoperati per l’organizzazione di questa importante manifestazione in memoria dell’immane tragedia che ha colpito la nostra cittadinanza. Nel lontano 19 luglio del 1943 alle 11,00 il cielo di Roma si è completamente oscurato e la flotta aerea USA ha dato il via ad un bombardamento su tutto questo quartiere: lo scalo merci di San Lorenzo, via Sabelli, al cimitero del Verano, la chiesa di San Lorenzo e tanti altri luoghi. Grande fu allora l’opera dei vigili del fuoco e dei granatieri di Sardegna per cercare di salvare quante più persone possibili. Mai avremmo pensato dopo tanti anni di pace di celebrare questo giorno circondati da guerre. La guerra di aggressione della Russia all’Ucraina l’attentato a Israele la guerra a Gaza e tante altre. Dobbiamo adoperarci per i diritti dei popoli ad avere una propria patria e dei cittadini a non essere usati come scudi umani nei conflitti ma titolari del diritto alla libertà. L’appello è una forte partecipazione di tutti a sollecitare ogni istanza per costruire concrete vie pacifiche. Siamo qui per ricordare perché è un dovere la memoria e noi dobbiamo continuare a sensibilizzare i giovani su quanto è successo perché è a loro affidata la difesa delle istituzioni democratiche, l’unità, il tricolore e la pace. Tutte le Associazioni qui presenti, pur seguendo strade diverse, hanno difeso gli ideali della libertà, democrazia, sicurezza, pace, stato di diritto dignità umana e solidarietà e questi sono i valori di riferimento che devono essere costanti per tutti. Guai a noi se dovesse venire disperso quel prezioso patrimonio di idee di culture e di scelte politiche conquistato con enormi sacrifici nella lotta di liberazione dal nazifascismo. Concludo consapevole che la storia non può essere considerata nostalgica o retorica esaltazione del passato, ma radice per guardare avanti nella costruzione di una migliore società”.

Erano presenti il Consigliere Nazionale Aladino Lombardi e l’Alfiere Lucia Scagnoli con il Medagliere.

Ricordo dei sacerdoti martiri della Diocesi di Bobbio durante la Resistenza

SABATO 20 LUGLIO 2024 alle ore 17.30 presso la Sala delle Conferenze della città di Bobbio (Pc) si svolgerà l’incontro dal tema: “DON GIUSEPPE BOREA E I SACERDOTI “MARTIRI” DELLA DIOCESI DI BOBBIO DURANTE LA RESISTENZA”.

L’incontro, organizzato da ANPC Piacenza in collaborazione con il Comune di Bobbio, rappresenterà l’occasione, oltre che per presentare la figura di don Borea, illustrata dal nipote e vice presidente provinciale ANPC, Giusseppe Borea, per ricordare don Paolo Ghigini ed il seminarista Serafino Lavezzari, uccisi dai nazi fascisti; entrambi ecclesiatici per lungo tempo dimenticati.

Alleghiamo la locandina e la presentazione dell’incontro pubblicata sul settimanale diocesano La Trebbia.

La storia della Diocesi di Bobbio è millenaria e prende origine dalla creazione di un monastero da parte del santo irlandese Colombano, nell’autunno del 614. La sede vescovile di Bobbio nacque nel febbraio del 1014, per opera dell’imperatore Enrico II e di papa Benedetto VIII, primo vescovo diviene l’abate Pietroaldo, in seguito, dal l 16 settembre 1989, il territorio dell’antica diocesi di Bobbio venne aggregato a Piacenza andando a costituire l’attuale Diocesi di Piacenza-Bobbio.

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