ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Archivi per il mese di “Maggio, 2024”

Messa a ricordo dei cattolici piacentini che hanno preso parte alla Lotta di Liberazione

Ogni anno, intorno alla data del 25 aprile, Festa della Liberazione, l’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Piacenza ricorda i molti cattolici che, nel territorio piacentino, hanno dato la vita per la libertà.

Gruppo dei partecipanti alla commemorazione

Quest’anno, il 30 aprile nella chiesa di San Vittore alla Besurica, il parroco don Franco Capelli, anch’egli figlio di partigiani, dettaglio che ha aggiunto un surplus di valore emotivo, ha celebrato la messa a suffragio di eminenti figure locali come don Giuseppe Borea, Francesco Daveri, il beato don Giuseppe Beotti, Giuseppe Berti, Nato Ziliani e Pino Fumi. Questi uomini, insieme a molti altri, hanno combattuto per la libertà e la democrazia durante gli anni bui della nostra storia.

Mario Spezia

Pagare di persona
Mario Spezia, presidente provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani di Piacenza, ha sottolineato l’importanza del ricordo e dell’omaggio a queste figure di spicco, citando le parole di Don Primo Mazzolari: “Solo chi si misura nella folla col proprio cuore e confronta sulla strada e sulla barricata la propria anima può sperare di essere ascoltato in un’ora non lontana, quando il pensar bene, disgiunto dal pagare di persona, non sarà neanche preso in considerazione”. Questa citazione riassume profondamente lo spirito di chi ha lottato non solo con le armi, ma anche con la fede e le convinzioni morali.

Il baratro della guerra
“Si vis pacem, para bellum” («se vuoi la pace, prepara la guerra») è la famosa sentenza latina citata da don Capelli nell’omelia che, a suo dire, esemplifica quello che sta succedendo oggi. “Infatti – ha affermato – c’è una grande corsa agli armamenti, e la ricerca di superare l’altro sempre e comunque, ci sta portando nel baratro dove si trovano già tanti bambini, uomini e donne, vittime della guerra”.
Don Franco (figlio di un partigiano) ha ricordato poi con gratitudine il prof. Giuseppe Berti nel suo impegno di credente cristiano: “un uomo saggio, silenzioso, un vero maestro in umanità, un uomo dallo stile sobrio, capace di ascolto e di grande premura nel farsi carico dei problemi”.

Don Franco Capelli

“Inoltre come non fare memoria – ha aggiunto don Capelli – del beato don Giuseppe Beotti, della sua canonica di Sidolo, aperta a tutti, a partigiani, avversari, soldati feriti… Un prete che ha scelto, nel momento del pericolo, di rimanere al suo posto. Una persona vera, dal cuore grande che, come ha detto il nostro Vescovo Adriano, – ha sottolineato don Franco – in un tempo segnato dalla violenza e dalla logica della contrapposizione, ha abbracciato i criteri evangelici, decidendo di stare di sopra delle parti contrapposte, disarmato e perciò vulnerabile, portatore di un’istanza di possibilità e di aiuto a chiunque si presentasse alla necessità. Grazie a don Beotti, la sua canonica e quel paese di montagna, si trasformarono in uno spazio umano di speranza”.
Il ricordo è proseguito con la figura di don Giuseppe Borea: “Un altro martire – ha detto don Capelli – ucciso per colpire in lui tutta la comunità cristiana. Un uomo che è morto come Gesù, perdonando i suoi uccisori”.

La lezione della storia
La celebrazione nella chiesa della Besurica, carica di emozioni e di ricordi, è stata un momento di riflessione sulla costante necessità di difendere i valori di libertà e democrazia in ogni epoca.
Eventi come questi, che uniscono la spiritualità alla storia, sono essenziali per mantenere viva la memoria collettiva e rappresentano un ponte tra passato e presente, mostrando come le lezioni della storia siano sempre attuali e pertinenti.
Alla celebrazione erano presenti i consiglieri comunali: Salvatore Scafuto e Tiziana Albasi, oltre a rappresentanti: ANPI, MCL, ACLI , ANVCG, MUSEO DELLA RESISTENZA.

    Mario Spezia
presidente provinciale

“Il nostro 25 Aprile” 2024 ad Alatri

Il 26 aprile si è tenuta la Festa della Liberazione dell’ANPC nazionale. Protagonista la città di Alatri, il cui territorio fu teatro della più importante presenza partigiana tra ‘8 settembre e la liberazione da parte degli alleati il 2 giugno del 1944, dove operò Carlo Costantini giovanissimo partigiano, tra i fondatori del foglio clandestino Libertà che sarà Segretario provinciale della Democrazia Cristiana, sindaco di Alatri e per anni presidente dell’ANPC in provincia di Frosinone. Ma protagonista anche il sito del Campo di internamento de Le Fraschette, istituito durante la Seconda Guerra mondiale dalle autorità militari del territorio di Alatri, in località Fraschette. Benché progettato per ospitare prigionieri di guerra, finì per diventare luogo di internamento di civili per lo più slavi e greci, e delle altre popolazioni direttamente in guerra con l’Italia. L’attuale parco de Le Fraschette è oggetto di un progetto di riqualificazione per trasformarlo in luogo della memoria storica del campo e delle persone internate, un progetto di riqualificazione al quale aveva molto lavorato Carlo Costantini.

Carlo Costantini, è stato autore di vari saggi e convegni di studio sul campo di concentramento delle Fraschette, sull’opera dei partigiani cattolici nel frosinate e su “Lino Rossi partigiano cristiano”, sul 25 aprile, sulla figura di Don Giuseppe Morosini, nativo di Ferentino, e sulla figura del Vescovo di Alatri, Monsignor Edoardo Facchini, anima della Resistenza cattolica in ciociaria, segretario diocesano delle confraternite, Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Durante la Seconda Guerra Mondiale Costantini fu giovanissimo esponente dell’Azione Cattolica ad Alatri, dopo l’8 settembre, con l’aiuto del clero e con l’assenso di Monsignor Facchini, promossero la diffusione del giornale clandestino “La libertà” che invitava i giovani coscritti a non rispondere al “Bando Graziani” per l’arruolamento nelle file della Repubblica Sociale e operò a  sostegno della Resistenza contro i nazifascisti.

Il convegno è stato aperto dal Sindaco di Alatri, Maurizio Cianfrocca, e successivamente sono seguiti gli interventi del figlio di Carlo Costantini, Mario, della vicepresidente nazionale dell’ANPC, Silvia Costa, della Presidente nazionale dell’ANPC, Mariapia Garavaglia e di padre Umberto Fanfarillo parroco della Chiesa di Santa Dorotea a Trastevere.

Nel pomeriggio padre Umberto ha celebrato una Messa presso il Campo de Le Fraschette alla fine della quale è la Presidente Garavaglia ha deposto una corona di fiori al monumento in ricordo degli internati. Successivamente la presidente Garavaglia e la scrittrice e ricercatrice Marilinda Figliozzi hanno delineato la storia del campo di internamento e l’importanza di realizzare un luogo della memoria che sappia parlare alle giovani generazioni di un periodo storico così tragico per l’Italia. 

Pubblichiamo la relazione del Presidente Anpc di Frosinone, Mario Costantini, figlio di Carlo Costantini:

Pubblichiamo il video della celebrazione de “Il nostro 25 Aprile” ad Alatri.

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