ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Il 25 aprile 2024 a Bergamo

Una cerimonia partecipata e che ha richiamato in piazza e per le strade migliaia di bergamaschi.

Bergamo ricorda l’importanza della Resistenza come monito fondamentale in un periodo fatto di conflitti, soprattutto per quanto riguarda le vicissitudini in Ucraina e Medio Oriente. Tramite un corteo, nella mattinata di giovedì 25 aprile, la città ha voluto omaggiare tutti quei partigiani che hanno messo in gioco la propria vita nel segno di un senso patriottico, di unità nazionale e soprattutto per ottenere la pace.

Il percorso, partito da Piazzale Marconi, è passato per le vie principali del centro, tra cui via Pignolo, dove è stata omaggiata la lapide in memoria di Ferruccio dell’Orto, giovane membro del Fronte della Gioventù, prelevato, torturato e ucciso dai fascisti, i quali volevano sapere i nomi dei suoi compagni; morì senza parlare. Successivamente, in una Piazza Vittorio Veneto gremita, hanno preso luogo gli omaggi delle autorità e delle rappresentanze militari al ‘Monumento al Partigiano’ e alla ‘Torre dei Caduti’, con la deposizione di una corona d’alloro in memoria di tutte le Donne Partigiane. Tra le autorità presenti, in omaggio a questi veri e propri eroi nazionali, sono intervenuti il sindaco Giorgio Gori, il presidente provinciale Pasquale Gandolfi e l’ex ministro e parlamentare Pier Luigi Bersani.

“Vi confesso che non ho potuto fare a meno di chiedermi – sottolinea un emozionato Gori – quanti di noi sarebbero oggi disponibili a testimoniare con la stessa forza come fatto in quel periodo, a costo della vita, con amore per la patria e la libertà; la risposta che mi sono dato è: pochi, forse pochissimi. Difficile allora non vedere la nostra incoerenza; celebriamo l’eroismo di giovani che per combattere il fascismo non esitarono a prendere le armi, pagando spesso questa scelta con la vita, mentre ora rivendichiamo la libertà come risultato acquisito, escludendo ogni rischio personale per difenderla. Siamo tutti per la pace, ma senza il sacrificio degli antifascisti del tempo, i quali combatterono con le armi, non ci sarebbe nessun 25 aprile. Questo giorno è radice della nostra Costituzione e quindi, necessariamente, patrimonio di tutti come patria morale degli italiani”. A conclusione del suo intervento il sindaco di Bergamo ha voluto leggere il monologo di Antonio Scurati, in celebrazione alla giornata odierna, che è salito agli albori delle cronache per essere stato censurato nella trasmissione Rai nel quale doveva essere raccontato.

Le parole di Bersani: “La prima parola di questo 25 aprile è pace, fermate le guerre. Si affidi al negoziato quello che le armi non possono risolvere, se non a prezzo di nuovi bacini d’odio, terrorismi sanguinosi e altri conflitti. Ormai si parla sempre più anche di bambini inermi che perdono la vita o vedono morire, davanti a loro, parenti e amici; davanti a questa barbarie viene da chiedersi: cosa ce ne facciamo delle ragioni e dei torti, se perdiamo una soglia minima di umanità comune e condivisa? A chi negozia sia ben chiaro un concetto: se la pace è prima di tutto allora devi essere disposto a dare qualcosa in più di quello che dovresti, secondo le tue ragioni. A volte guardiamo in faccia agli orrori di una devastante Guerra Mondiale; non fermiamoci solo a dire ‘mai più’: non è vero, è solo consolatorio, infatti sta succedendo ancora. Lo scatenamento della volontà di potenza e odio può sempre arrivare. Non pensiamo mai che il progresso o la storia possano risolvere questo problema. Il compito della politica e della cultura è rendere l’uomo più umano, cioè più capace di vivere in armonia con gli altri; si deve partire da qui per spiegare alle nuove generazioni cosa sia il fascismo e la differenza chiara con la democrazia. Il fascismo è nato con idee e miti che possono risorgere e che vanno combattuti al loro nascere: il mito della fascinazione e della forza, fino a fare della violenza uno strumento di lotta politica, le differenze che diventano disuguaglianza e gerarchie. (…) La nostra Costituzione è antifascista in ogni suo articolo, contro le pratiche del fascismo, a cominciare dai principi di uguaglianza ed equilibrio nei poteri. Democrazia ed emancipazione sociale devono darsi la mano, per proseguire nel tempo. Se la democrazia non mantiene la promessa, perde senso nella vita dei cittadini. Molti ragazzi sono morti per la patria e sta a noi decidere se tutti coloro che si sono sacrificati l’hanno fatto per niente o per qualcosa”.

L’Anpc era presente con la sua delegazione.

Le parole di Marina Pighizzini: “Un bel XXV Aprile a Bergamo, molto partecipato! Le cerimonie commemorative sono incominciate mercoledì 24 Aprile al Cimitero di Bg. con la S.Messa celebrata al campo dei caduti della Libertà – deposizione di corona d’alloro alla tomba dei Partigiani. Peccato una pioggia scrosciante , e freddo, hanno abbreviato i discorsi  del Sacerdote e delle autorità ; comunque il clima era di fraternità, amicizia e condivisione di valori umanitari. Giovedì 24 le cerimonie sono cominciate in Città Alta ( parco delle Rimembranze) sulle lapidi che ricordano: i caduti per la Libertà, i caduti nei campi di concentramento e i caduti dell’esercito di liberazione italiano 1943/1945. 

In città bassa il corteo ha attraversato il centro città tra ali di folla festante. Omaggio : alla Torre dei caduti, al monumento al partigiano, alla targa delle donne partigiane che nel ’43 hanno sfidato il regime per portare alla Torre dei caduti i  fiori  in ricordo di un ‘eccidio di partigiani. Tanta gente (più del solito) ad ascoltare i discorsi degli oratori . Molto apprezzato l’intervento dell’on. Bersani. Presente sul palco anche il candidato sindaco per la destra , alle prossime elezioni (giugno) che ha ascoltato perchè dichiaratamente antifascista. Anche in provincia numerose manifestazione ( impossibile partecipare a tutte ) abbiamo scelto Torre Boldone che nonostante la giunta di destra ci ha invitato e ringraziato per l’adesione. Siamo rimasti contenti per la grossa affluenza che ci fa ben sperare e per l’invito in tutti i discorsi ad andare a votare”. 

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