ANPC Nazionale

Associazione Nazionale Partigiani Cristiani

Archivi per il mese di “gennaio, 2024”

Oggi si ricorda il Beato Teresio Olivelli

Oggi si ricorda il Beato Teresio Olivelli, Laico e martire.

Bellagio, Como, 7 gennaio 1916 – Hersbruck, Germania, 17 gennaio 1945.

Teresio Olivelli, nato a Bellagio in provincia di Como, si trasferì a dieci anni a Mortara e proseguì gli studi a Vigevano e nell’università di Pavia. Nel 1941 si arruolò tra gli Alpini e prese parte alla campagna di Russia, dedicandosi eroicamente all’assistenza spirituale ai moribondi. Tornato in Italia, prese definitivamente le distanze dal regime fascista, che aveva vanamente cercato di riformare dall’interno. Tra prigionie, fughe ed evasioni, cercò di avviare un progetto di ricostruzione del Paese dopo la guerra, come testimonia la nascita del giornale «Il Ribelle» nel 1944. Fu definitivamente imprigionato e inviato a Gries, poi a Flossenburg in Baviera e infine a Hersbruck dove assistette, tra gli altri, Odoardo Focherini (Beato dal 2013). Ormai consumato dagli stenti, morì il 17 gennaio 1945, in seguito alle percosse ricevute al posto di un giovane prigioniero ucraino, che aveva riparato col suo corpo. La sua causa di beatificazione si è svolta nella fase diocesana presso la Curia vescovile di Vigevano su un duplice binario, ovvero sia per l’indagine sulle virtù eroiche, sia per quella sul martirio. Inizialmente, il 14 dicembre 2015, è stato autorizzato il decreto con cui veniva dichiarato Venerabile. A seguito della presentazione di ulteriori prove per accertare la sua morte in odio alla fede, il 16 giugno 2017 papa Francesco ha dato il proprio assenso alla promulgazione del decreto con cui Teresio Olivelli poteva essere dichiarato martire. La beatificazione è stata celebrata il 3 febbraio 2018, presso il Palasport di Vigevano.

Preghiamo il Beato Teresio Olivelli,  simbolo e riferimento della Resistenza cattolica, affinché ci aiuti a percorrere la nostra strada mantenendo saldi e vivi i valori che ci ha trasmesso con il suo esempio.

Inaugurazione mostra sugli IMI a Milano

In collaborazione con le Associazioni A.I.C.I. (Associazione Italiana Combattenti Interalleati), Centro XXV aprile, le Acli Milanesi e in particolare il Circolo Acli Giovanni Bianchi di Lambrate, ci sarà l’inaugurazione a Milano della mostra sugli IMI (Internati Militari Italiani), in occasione della ricorrenza degli 80 anni da quel 8 settembre 1943. “RESISTERE, NON PIEGARCI” – questo il titolo che abbiamo dato alla mostra, che vuole essere un tributo a quei 650.000 giovani che l’8 settembre 1943 rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò e che per questo furono deportati nei lager tedeschi.
Domenica 21 gennaio 2024, alle ore 16:00 presso il Circolo ACLI Giovanni Bianchi di Lambrate, si terrà la presentazione della mostra a cura di Stefano Contini (Delegato AICI di Acqui Terme) e Mariapia Garavaglia (Presidente Nazionale Anpc).

Nella locandina qui di seguito gli orari per visitarla fino al 4 febbraio 2024. Vi aspettiamo numerosi.

Video: dopo 80 anni resta la forza della scelta. Generazioni a confronto

“I valori profondi di coloro che si sono impegnati nella Resistenza vivono ancora oggi nella nostra Costituzione. Siamo chiamati, anche noi, a costruire un mondo più giusto, in cui la guerra sia bandita e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo sia proibito. Come 80 anni fa, all’origine di tutto c’è una scelta. Tramandare il senso di questa scelta è il lascito più importante per le nuove generazioni.” Questo è un passaggio dell’intervento del Presidente nazionale Emiliano Manfredonia, che ha partecipato all’evento organizzato dal Circolo ACLI di Cassano d’Adda, dall’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani e GA Milano. Riassume il senso e il significato del messaggio della serata confermato dall’avvenuto confronto tra generazioni.

Rivedi anche: https://anpcnazionale.com/2023/08/31/anpc-cassano-dadda-dopo-80-anni-resta-la-forza-della-scelta/

Dichiarazione ANPC

“Il tg1 ha mostrato la marcia della Gioventù Nazionale che, come ogni anno, ha celebrato i morti degli anni di piombo e i patrioti delle grandi guerre. Giova che i giovani conoscano e siano riconoscenti del passato ma devono anche conoscere e riconoscere che tra quei morti ci sono i partigiani, che hanno dato la loro vita per tutti, per farci vivere in democrazia e perché tutti potessero dire la loro. Non sono certa che se non avessero combattuto per la libertà e per darci la carta costituzionale ora anche quei giovani potrebbero esprimere le loro scelte. La Tv pubblica ha l’obbligo di completare l’informazione, assicurando anche il richiamo ai Partigiani“.

Poste 4 pietre d’inciampo davanti al Cnr

Giacomo Anticoli lavorava  e viveva nel palazzo del CNR, era il portiere. Dopo le leggi razziali fu mandato via, “dispensato” come si diceva allora. Successivamente lui, la moglie e le loro due bambine furono deportati ad Auschwitz e non tornarono più. 
Una famiglia annientata. Oggi non ci sono neppure lontani nipoti a vedere le pietre d’inciampo collocate davanti all’ingresso del palazzo a nome di Giacomo, Gemma, Luciana e Fiorella.
Per il CNR il significato è altissimo. Spiega la presidente Maria Chiara Carrozza: “La pseudo scienza era che si cercava nella biologia il fondamento per l’esclusione razziale e questa è un cosa particolarmente oltraggiosa per noi scienziati, perché non c’è fondamento scientifico. Erano politica e razzismo puro”.
E dopo il saluto romano dei giorni scorsi ad Acca Larentia, da qui, dal CNR, parte l’appello di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane: “Un appello a chiunque ricopra incarichi di governo e nelle istituzioni, a condannare quel gesto e saperlo associare a una nostalgia pericolosa. Anche oggi quel gesto ha un significato. Non è solo rievocazione storica, Il mio appello è di saper narrare, raccontare e arginare al meglio. Da tantissimo tempo chiediamo un rafforzamento delle norme che riguardano la nostalgia del neofascismo”. Nel servizio di Rosario Carello le interviste a Maria Chiara Carrozza – Presidente CNR; Noemi Di Segni – Pres. Unione Comunità Ebraiche Italiane al link: https://www.rainews.it/tgr/lazio/articoli/2024/01/memoria-poste-4-pietre-dinciampo-davanti-al-cnr-29638d3b-527d-4cd9-b32d-71109767708c.html

Commemorazione Eccidio di Rio Farnese

Appuntamento al Monumento di Rio Farnese ore 10,30 qui la locandina.

7 gennaio Festa del Tricolore

Dovrebbe essere festa nazionale! Chiunque ami la libertà,  la democrazia, la propria comunità nazionale deve sentirsi rivestito di questo splendido simbolo di unità e di pace ricostruita. Inneggiamo al tricolore e rispettiamolo. Evitiamo che sia mal esposto, mal conservato e sottovalutato. Evviva il tricolore, evviva la bandiera degli Italiani. ANPC la onora e invita tutti ad a farlo.

6 gennaio 1945-2024 Commemorazione eccidio del Santa Donna

Oggi, 6 gennaio 2024, al Santa Donna unitamente al presidente delle Sezioni di Borgo Val di Taro, al presidente della Sezione di Bedonia, saluto dell’Anpc  Nazionale e Provinciale. Ricordo delle giovani vittime falciate dai nazisti. Presenti i sindaci di BorgoTaro (città m.o.v.m.) e di Bardi. Successiva deposizione di corona a Osacca alla lapide che ricorda un’importante combattimento nel Natale del ’45.

Addio a Pino Fumi

Ieri, improvvisamente, è venuto a mancare Giuseppe “Pino” Fumi, classe 1925, cattolico, partigiano combattente, uomo dalla fede incrollabile che ha vissuto in modo virtuoso in tutte le occasioni: da patriota partecipando attivamente alla Lotta di Liberazione,  da maestro  elementare quale esempio per tante generazioni, da uomo impegnato in politica al servizio della comunità, da padre e marito esemplare dedito alla famiglia, da cittadino sempre disponibile ai bisogni dei più deboli. L’ultimo dei combattenti per la libertà del territorio piacentino.

Tutta l’ANPC si unisce al dolore dei famigliari con affettuose e  grate condoglianze. Il ricordo di Pino è indelebilmente legato al sacrificio prima e all’impegno civile poi per difendere libertà e democrazia. La nostra gratitudine è affidata agli amici di Piacenza che vorranno onorare Pino come si conviene. Una preghiera di suffragio d a conforto delle persone che gli sono state care.

La foto ritrae la nostra presidente on. Maria Pia Garavaglia con Pino Fumi e Mario Spezia in occasione della celebrazione del 25 aprile 2023 a Piacenza.

Il ricordo di Mario Spezia, Presidente Anpc Piacenza

Orazione funebre a ricordo di Giuseppe “Pino” Fumi

Conosco da sempre Pino Fumi, per la “antica” amicizia che legava mio padre Giovanni a lui e alla sua famiglia. Amicizia che derivava da un percorso di vita comune: la partecipazione alla Lotta di Liberazione nelle file partigiane; la preparazione sociale e spirituale nell’Azione Cattolica, l’adesione, subito nel primo dopoguerra, alle fila della Democrazia Cristiana nell’ambito della componente morotea; la forte impronta spirituale legata ad un impegno sociale a tutto tondo che ne animava l’azione quotidiana. Pino apparteneva a quella generazione che il 2 giugno 1946, con voto popolare a suffragio universale, contribuì a portare il nostro Paese a scegliere la Repubblica; apparteneva a quella generazione di eroi che dopo gli orrori della guerra, il regime fascista e la Repubblica “fantoccio” di Salò, animati dallo spirito ardimentoso di una generazione di giovani desiderosi di contribuire in prima persona alla rinascita, diede la scossa vitale alla ricostruzione del nostro Paese. Tra questi eroi, si distinguevano per preparazione, rigore personale e dimensione valoriale i giovani cattolici che dalle fila dell’Azione Cattolica, forgiati dall’insegnamento dei loro assistenti spirituali, si stavano avviando a fare la loro parte al servizio della comunità ed anche a contribuire in prima persona, attraverso l’impegno politico nelle fila della Democrazia Cristiana e nelle tante attività associative e lavorative, a costruire la nuova Italia. E Pino era uno di loro, un eroe che, senza mai voler apparire, senza mai voler figurare in prima persona ma, silenziosamente senza mai scoraggiarsi, ha sempre fatto la sua parte, in modo egregio e sempre in prima fila, assumendosi responsabilità che poteva anche evitare. Pino, un uomo illustre che ha vissuto, grazie alla fede incrollabile, la sua vita in modo virtuoso in tutte le occasioni: da patriota partecipando attivamente alla Lotta di Liberazione; da maestro elementare quale esempio per tante generazioni; da uomo impegnato in politica e nell’associazionismo al servizio della comunità; da padre e marito esemplare dedito alla famiglia; da cittadino sempre disponibile ai bisogni dei più deboli. Pino aveva compreso da subito che la ricostruzione del tessuto sociale poteva avvenire solo attraverso la personale assunzione di responsabilità di ognuno, nessuno escluso; ed aveva ben compreso come  vi era bisogno di rinsaldare la società civile attraverso la costruzione di una comunità di persone capaci di dialogare tra di loro, senza pregiudizi ne differenze di classe o di genere, e aveva portato avanti, in tutte le sue attività, questo concetto, che presupponeva partecipazione e un esercizio di grande condivisione ma anche capacità e professionalità. Caro Pino, quanti discorsi abbiamo sviluppato negli ultimi anni, quanta passione ancora manifestavi per la politica, per il destino del Paese, quanto ti battevi perché le cose migliorassero e ti accaloravi come se non vi fosse un limite al trascorrere del tempo. Caro Pino, quanto si addicono le parole di San Paolo alla tua vita, anche tu: hai combattuto la buona battaglia, hai terminato la tua corsa, hai conservato la fede. Onore e gloria a te, PINO FUMI, l’ultimo dei padri costituenti del nostro territorio che ha lasciato la vita terrena; senza di te siamo più soli, ma ti assicuriamo che ci impegneremo affinché la tua memoria ed il tuo esempio, oltre che essere sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti, ci spinga ad essere migliori”.

Qui l’articolo pubblicato su Libertà il 5 gennaio 2024

80° Anniversario della Deportazione dei Cittadini romani del 4 gennaio 1944

Alla cerimonia commemorativa dell’80° Anniversario della Deportazione dei Cittadini romani del 4 gennaio 1944 – Cimitero Monumentale del Verano, Muro del Deportato, questa mattina ha partecipato, in rappresentanza dell’Anpc, il Consigliere Nazionale Aladino Lombardi.

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