Addio a Pino Fumi
Ieri, improvvisamente, è venuto a mancare Giuseppe “Pino” Fumi, classe 1925, cattolico, partigiano combattente, uomo dalla fede incrollabile che ha vissuto in modo virtuoso in tutte le occasioni: da patriota partecipando attivamente alla Lotta di Liberazione, da maestro elementare quale esempio per tante generazioni, da uomo impegnato in politica al servizio della comunità, da padre e marito esemplare dedito alla famiglia, da cittadino sempre disponibile ai bisogni dei più deboli. L’ultimo dei combattenti per la libertà del territorio piacentino.
Tutta l’ANPC si unisce al dolore dei famigliari con affettuose e grate condoglianze. Il ricordo di Pino è indelebilmente legato al sacrificio prima e all’impegno civile poi per difendere libertà e democrazia. La nostra gratitudine è affidata agli amici di Piacenza che vorranno onorare Pino come si conviene. Una preghiera di suffragio d a conforto delle persone che gli sono state care.

Il ricordo di Mario Spezia, Presidente Anpc Piacenza
Orazione funebre a ricordo di Giuseppe “Pino” Fumi
Conosco da sempre Pino Fumi, per la “antica” amicizia che legava mio padre Giovanni a lui e alla sua famiglia. Amicizia che derivava da un percorso di vita comune: la partecipazione alla Lotta di Liberazione nelle file partigiane; la preparazione sociale e spirituale nell’Azione Cattolica, l’adesione, subito nel primo dopoguerra, alle fila della Democrazia Cristiana nell’ambito della componente morotea; la forte impronta spirituale legata ad un impegno sociale a tutto tondo che ne animava l’azione quotidiana. Pino apparteneva a quella generazione che il 2 giugno 1946, con voto popolare a suffragio universale, contribuì a portare il nostro Paese a scegliere la Repubblica; apparteneva a quella generazione di eroi che dopo gli orrori della guerra, il regime fascista e la Repubblica “fantoccio” di Salò, animati dallo spirito ardimentoso di una generazione di giovani desiderosi di contribuire in prima persona alla rinascita, diede la scossa vitale alla ricostruzione del nostro Paese. Tra questi eroi, si distinguevano per preparazione, rigore personale e dimensione valoriale i giovani cattolici che dalle fila dell’Azione Cattolica, forgiati dall’insegnamento dei loro assistenti spirituali, si stavano avviando a fare la loro parte al servizio della comunità ed anche a contribuire in prima persona, attraverso l’impegno politico nelle fila della Democrazia Cristiana e nelle tante attività associative e lavorative, a costruire la nuova Italia. E Pino era uno di loro, un eroe che, senza mai voler apparire, senza mai voler figurare in prima persona ma, silenziosamente senza mai scoraggiarsi, ha sempre fatto la sua parte, in modo egregio e sempre in prima fila, assumendosi responsabilità che poteva anche evitare. Pino, un uomo illustre che ha vissuto, grazie alla fede incrollabile, la sua vita in modo virtuoso in tutte le occasioni: da patriota partecipando attivamente alla Lotta di Liberazione; da maestro elementare quale esempio per tante generazioni; da uomo impegnato in politica e nell’associazionismo al servizio della comunità; da padre e marito esemplare dedito alla famiglia; da cittadino sempre disponibile ai bisogni dei più deboli. Pino aveva compreso da subito che la ricostruzione del tessuto sociale poteva avvenire solo attraverso la personale assunzione di responsabilità di ognuno, nessuno escluso; ed aveva ben compreso come vi era bisogno di rinsaldare la società civile attraverso la costruzione di una comunità di persone capaci di dialogare tra di loro, senza pregiudizi ne differenze di classe o di genere, e aveva portato avanti, in tutte le sue attività, questo concetto, che presupponeva partecipazione e un esercizio di grande condivisione ma anche capacità e professionalità. Caro Pino, quanti discorsi abbiamo sviluppato negli ultimi anni, quanta passione ancora manifestavi per la politica, per il destino del Paese, quanto ti battevi perché le cose migliorassero e ti accaloravi come se non vi fosse un limite al trascorrere del tempo. Caro Pino, quanto si addicono le parole di San Paolo alla tua vita, anche tu: hai combattuto la buona battaglia, hai terminato la tua corsa, hai conservato la fede. Onore e gloria a te, PINO FUMI, l’ultimo dei padri costituenti del nostro territorio che ha lasciato la vita terrena; senza di te siamo più soli, ma ti assicuriamo che ci impegneremo affinché la tua memoria ed il tuo esempio, oltre che essere sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti, ci spinga ad essere migliori”.
Qui l’articolo pubblicato su Libertà il 5 gennaio 2024

