3 Aprile 1944 – Una lettera prima dell’ultima alba
Paolo Braccini,
docente universitario, componente del Comitato Militare Regionale Piemontese, condannato a morte dal tribunale Speciale, e fucilato il 5 Aprile 1944 al Martinetto di Torino, con altri sei membri dello stesso Comitato, Medaglia d’Oro.
Lettera a sua figlia Gianna del 3 Aprile 1944
Gianna, figlia mia adorata, è la prima ed ultima lettera che ti scrivo e scrivo a te per prima, in queste ultime ore, perché so che seguito a vivere in te.
Sarò fucilato all’alba, per un’ideale, per una fede, che tu, mia figlia, un giorno capirai appieno.
Non piangere mai per la mia mancanza, come non ho mai pianto io: il tuo Babbo non morirà mai. Egli ti guarderà, ti proteggerà ugualmente: ti vorrà sempre tutto l’infinito bene che ti vuole bene e che ti ha sempre voluto, fin da quando ti sentì vivere nelle viscere di tua Madre.
So di non morire, anche perchè la tua mamma sarà per te il tuo Babbo: quel tuo Babbo al quale vuoi tanto bene, quel tuo Babbo che vuoi tutto tuo, solo per te, e del quale sei tanto gelosa. (…)
Vai sempre a fronte alta per la morte di tuo Padre,
Tuo Babbo
(Tratto dal libro: “Lettere dei condannati a morte della Resistenza. Einaudi Editore)